21 Luglio 2025 - 17.21

La Vicenza silenziosa – di Mario Giulianati

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A dare ascolto alle voci che escono, in varia forma e misura, da Palazzo Trissino, la nostra, un tempo Vicenza Città bellissima, sta trascorrendo una stagione di grande sviluppo con una Amministrazione particolarmente efficace e guidata da un Sindaco portato in palma di mano anche dai mass media nazionali. Questo è solamente un po’ di trucco, di maquillage, di cipria e rossetto.  Le cose, a parere mio e non solo, non stanno così. Va detto subito che non vi è una responsabilità, se non parziale, della attuale Amministrazione. Il “fenomeno” viene da lontano, e lo colloco nel quinquennio 1990/95, un quinquennio vissuto dall’Italia intera, non solo dalla nostra città. Consiglio la lettura di un testo di Maurizio Cotta “L’ANCIEN REGIME ET LA REVOLUTION”. Cioè, “La crisi del Governo di Partito all’italiana”.  Un testo facilmente reperibile via internet, che proprio gli anni “90 iniziano mettendo in scena un autentico terremoto nella vita politica italiana, pure quella vicentina e, oltre che politica nelle città e comuni, anche amministrativa. In quel quinquennio Vicenza ha vissuto una stagione ammnistrativa pubblica anomala, di grande confusione, dove il Consiglio Comunale e la sua Giunta sono stati sconvolti da una deflagrazione che, tanto per fare un esempio, ha visto, una Democrazia Cristiana, di maggioranza relativa, ridursi a un solo consigliere. Ma salvo un paio di partiti, numericamente minori, tutti i gruppi si sono sciolti trasformandosi in altri gruppi, in piena confusione sia sul piano programmatico che degli specifici valori. Il danno maggiore non è stato, però, questo. Da quella stagione il rapporto fiduciario della comunità vicentina nei confronti delle Istituzioni, si è spezzato.  La città, silenziosamente, non si è più riconosciuta anzitutto nei partiti storici, poi nelle Istituzioni. È cominciata la stagione delle organizzazioni civiche, è questa è stata una buona cosa, ma anche quella, in netto contrasto o strumentalizzazione delle civiche, della nascita di gruppi tesi esclusivamente alla conquista del potere fine a sé stesso.

Se ritorniamo alla nostra, attuale, realtà, dobbiamo convenire che la città non è cresciuta affatto. Vi è un segnale inequivocabile, i negozi chiusi nel Centro Storico, compreso Corso Palladio. Negozi che in passato erano l’obbiettivo di molti operatori del commercio. Crescita esponenziale degli affitti, pure quelli di edifici di proprietà comunale. I maggiori cantieri che si vedono in opera non sono cantieri della Amministrazione Comunale, ad esempio non lo è quello del San Bortolo, la cui prassi fu avviata alcuni anni or sono, opera importantissima ma è un’opera che dipende dalla Regione Veneto. Come non lo è, del Comune, se non politicamente, quello della TAV, opera importantissima ma altrettanto sconvolgente per la città. Però frutto di accordi sottoscritti e firmati, per conto del Comune di Vicenza, nel 2017 dall’allora Sindaco pro tempore A. Variati. Ogni intervento ora è, pur lodevole, solo una dimostrazione mediatica. Come lo sono, del 2017, i piani di “sviluppo” immobiliaristico che, pare, si riaffaccino all’orizzonte di Vicenza. Oggi si registra la pesante presenza dello spaccio di droga, di escrementi, ma pure di cocci di bottiglie e cose analoghe, difficili rapporti interpersonali e “paura” diffusa tra i cittadini. Non mancano le aggressioni alle donne. Non appaiono interventi a favore delle famiglie (ricordiamoci delle mense) o della terza e quarta età e le promesse per la prima sono solo parzialmente attuate. Si potrebbe continuare ma basta leggere il nostro quotidiano, Il Giornale di Vicenza, che ci informa costantemente sulle deficienze della nostra bellissima città. Anche i quotidiani telegiornali di TVA evidenziano situazioni critiche gravi. Le tante giornaliere interviste al Sindaco servono a dichiarare quasi esclusivamente che vi sarà impegno, interesse e non mancano le promesse, quelle fatte in campagna elettorale sono quasi tutte irrealizzate. Non si provvede nemmeno le necessarie manutenzioni di ascensori in centri di medicina di base e montascale per cittadini disabili in Bertoliana. Fatti sui quali si preferisce far calare il silenzio da mesi. Vicenza, una città dalle grandi potenzialità, che possiede nel settore produttivo delle eccellenze, che è silenziosa e assente da un autentico e partecipato dibattito culturale che può generare una vera ripresa della città e non s’identifica con eventi che non producono quel risveglio di cui vi è non necessità, ma urgenza. Per fare ciò sono necessarie forse che si impegnino con serietà e progettualità che non è solo quella edilizia, ma parte dalla identità storica che ispira l’attualità.

Mario Giulianati

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