28 Novembre 2020 - 13.06

Il Covid val bene una messa (in anticipo)!

Su un quotidiano stamattina ho visto una vignetta in cui un bambino chiede: “Babbo Natale verrà? Risposta di un altro bimbo: “Dipende se il Polo Nord è zona rossa, gialla o arancione”.Mi sono ritrovato a sorridere, perchè anche nei momenti difficili la satira può aiutare ad alleggerire il clima, ed a superare qualche angoscia.Sappiamo che per i vignettisti non esistono argomenti “tabù”, e quindi anche il Natale non sfugge a questa regola.Ma riflettendo un po’ si realizza che non è il Natale, e più precisamente Babbo Natale, l’oggetto della vignetta, bensì le limitazioni legate alla suddivisione dell’Italia in zone rosse, gialle od arancioni.In altri tempi le regioni erano divise fra “rosse”, quelle in mano al Partito Comunista, e “bianche”, quelle controllate dalla Democrazia Cristiana.Oggi questa divisione non avrebbe più alcun senso, e difatti a colorare l’Italia ci ha pensato il coronavirus.Delle problematiche legate alle festività natalizie in tempo di Covid, e cioè se sia preferibile un Natale di festa od un Natale in sicurezza, vi ha parlato qualche giorno fa Stefano Diceopoli.Ritorno oggi sull’argomento limitandomi ad un aspetto che ha sollevato un polverone; la Messa di mezzanotte. Che nel nostro Paese qualsiasi tema finisca sempre in polemica politica ormai non stupisce più nessuno.Si vive in un clima di rissa continua, ci si divide su tutto, con il risultato che alla fine non si riesce a decidere nulla.Ma francamente non avrei mai immaginato che sarebbe nato un aspro confronto da un fatto per sua natura “religioso”, ma evidentemente di questi tempi anche un tema come l’orario della messa della Natività diventa occasione per mettersi le mani negli occhi.Tutto è iniziato un paio di giorni fa, quando il ministro per gli Affari Regionali Boccia, parlando nell’ottica di anticipare la tradizionale messa di mezzanotte per rispettare il coprifuoco delle 22, in estrema sintesi ha detto che “Gesù bambino può nascere anche due ore prima”.Apriti cielo!Quella che francamente a me era sembrata una presa di posizione di buon senso ha scatenato alcune testate giornalistiche. E quindi titoli del tipo “«L’ultima trovata di Conte. Fanno nascere Gesù prematuro», «Il caso della messa di Natale: “Gesù può (sic!) nascere prima”»! E giù fiumi di parole contro il Ministro Boccia, dipinto come un novello Giuliano l’Apostata, e quasi tacciato di eresia. Accusa che Boccia ha respinto con queste parole: “Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre. Questa è eresia, non facciamo i sepolcri imbiancati. Papa Francesco ha dato un esempio bellissimo a tutti nella scorsa Pasqua, a partire dalla Via Crucis. Il Natale non si fa con il cronometro, ma è un atto di fede”.E’ evidente che si è trattato di una polemica montata ad arte per colpire il Governo Conte, ma è l’argomento che è sbagliato, perchè i ritardi, le carenze e le incapacità dell’Esecutivo sono sotto gli occhi di tutti e non li abbiamo mai sottaciuti, ma la messa della Vigilia di Natale è altra cosa.Ristoranti chiusi a Natale e Santo Stefano, coprifuoco alle 22 anche a Capodanno, Regioni blindate. Il Natale del Covid prende forma tra le pieghe della discussione del governo sul nuovo Dpcm, che entrerà in vigore dal 3 dicembre prossimo. Sono decisioni difficili, perchè hanno tutte anche un pesante impatto economico, tipo la stagione sciistica.Ribadisco che fra queste ritengo non si possa annoverare un eventuale anticipo della messa di mezzanotte.E badate bene che l’unica Istituzione a non essere “turbata” dalle parole di Boccia è stata, pensate un po’, la Chiesa cattolica. Don Giuseppe Corbari il parroco di Robbiano di Giussano in Brianza che durante il lockdown celebrò con le sagome dei fedeli per sentirsi meno solo, ragionando sugli orari delle celebrazioni natalizie fa capire che in fondo il problema non esiste: “La festa del Natale liturgicamente inizia con la messa prefestiva, con i primi Vespri del Natale, la messa delle 18.30: di per se’, liturgicamente, la messa prefestiva del 24 è già messa di Natale. E’ chiaro che dal punto di vista della tradizione la messa di mezzanotte ha sempre avuto il suo fascino ma già da un po’ di anni sia il Papa che tante chiese, per favorire la partecipazione dei fedeli hanno anticipato la celebrazione: chi alle 22, chi alle 21.30”. I Vescovi italiani, martedì prossimo, si riuniranno in Consiglio episcopale permanente in via straordinaria e in quella sede rifletteranno sulle attività pastorali del periodo natalizio, quindi anche sulla messa della notte di Natale.Ma già qualche prelato si è espresso al riguardo. Come Michele Pennisi, Vescovo di Monreale, che ha dichiarato che non ci sarebbe nulla di strano ad anticipare la messa di Natale di due ore, chiedendosi “dovè il problema?” e concludendo: “Non ne farei un dramma!”.Par di capire che la Conferenza Episcopale non metterà alcun bastone fra le ruote del Governo, non prestandosi quindi a sostenere le tesi di chi attacca Conte, legittimamente intendiamoci, ma sulla base di pretesti-barzelletta.  E questo perchè per la Chiesa il Natale è qualcosa di diverso da quello che pensano tante persone, per le quali le feste natalizie coincidono con la frenesia del consumismo. La Chiesa giustamente vuole evitare il rischio di celebrare una festa dimenticando il “Festeggiato”, che come narrano i Vangeli è nato in una grotta “al freddo e al gelo”.Concludendo, Gesù di Nazareth è nato oltre 2000 anni fa in un giorno a noi sconosciuto, visto che la tradizionale datazione del 25 dicembre è stata fissata alcuni secoli dopo l’evento. E se non conosciamo la data, figurarsi se ci è nota l’ora. Quindi anticipare la celebrazione eucaristica di un paio d’ore, dal punto di vista liturgico è assolutamente ininfluente.Se qualcuno, come abbiamo visto, lo vede come un problema “politico”, abbia il coraggio di ammettere che si tratta di una polemica incomprensibile, basata su questioni meramente ideologiche. Tanto più tendenziose ed incomprensibili in un momento in cui ogni giorno centinaia e centinaia di italiani vengono uccisi del visus.Ecco perchè “Il Covid vale bene una messa! In anticipo”.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

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