12 Novembre 2024 - 17.39
Giulia Cecchettin, Zaia: “Bene idea di un’ora a scuola e ok tempestivo del Ministro Valditara”

| “Mi auguro che il proposito di Gino Cecchettin, subito tradotto in una opportuna proposta operativa da parte del Ministro Valditara, con il quale mi complimento per l’attenzione e la tempestività, trovi presto concreta applicazione. Se si vuole cominciare a realizzare la diffusione della cultura del rispetto, dell’educazione affettiva, del senso civico in generale è da lì che bisogna partire, dalle scuole, dai giovani che le frequentano, facendoli diventare protagonisti delle riflessioni e non destinatari di prediche ad alto rischio di sterilità”. Così il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, accoglie “con estremo favore” la proposta di dedicare a Giulia Cecchettin e alle problematiche aperte dal suo tragico assassinio, un’ora di scuola per l’intero anno scolastico, da inserire nell’ambito dell’educazione civica. “Il Ministro Valditara ha visto giusto – aggiunge Zaia – e mi auguro davvero che si passi presto ai fatti. Tante tragedie come quella di Giulia, il bullismo, il mobbing, il sexting, l’aggressività tra persone, troppo spesso albergano nelle generazioni più giovani, e per questo più fragili e bisognose di supporto per apprezzare i veri valori della vita e del giusto equilibrio dei rapporti tra ragazzi e ragazze. Niente di più positivo – aggiunge il Governatore – che fare in modo che se ne parli in uno dei luoghi di aggregazione per antonomasia com’è la scuola”. “La traduzione in operatività di questa bella idea non è certo di mia competenza, ma del Ministero e degli Organismi scolastici – prosegue Zaia – ma desidero esprimere un auspicio: quello che non si tratti di una ‘lezione’ tradizionalmente intesa, ma di un momento nel quale i protagonisti siano i giovani, parlando e discutendo tra loro, scambiandosi opinioni e, perché no, altre proposte operative. Ora dopo ora, mese dopo mese potremmo scoprire risultati impensabili. I ragazzi vanno lasciati liberi di esprimersi nei modi leciti che ritengono e noi adulti dobbiamo ascoltare i loro messaggi. Non importa se espressi con un minuto di silenzio o con uno di rumore. E’ giusto lasciar loro la libertà di decidere, ognuno se sia più significativo fare silenzio o rumore. Come adulti abbiamo il dovere di ricercare una nuova sintonia con loro, indicando la strada giusta, ma lasciando che la percorrano a modo loro”. |













