4 Settembre 2019 - 16.48

Gioiello di Vicenza, venerdì 7 settembre verso il Santuario di Monte Berico

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Per il settimo anno consecutivo, sabato 7 settembre il Gioiello di Vicenza attraverserà il centro storico della città, per arrivare al Santuario di Monte Berico in occasione della processione diocesana per la festa patronale. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Vicenza, Confcommercio di Vicenza e Associazione Pigafetta 500, quest’ultima nata per celebrare ufficialmente i 500 anni dalla prima circumnavigazione del globo a partire da questo mese di settembre.Ogni anno il trasporto è sostenuto da un’associazione della città. Quest’anno “il viaggio” dell’ex voto fino al santuario mariano è a cura del Gruppo A.N.M.I. – Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Vicenza, presieduto da Girolamo Trombetta e alla presenza del vice presidente nazionale ANMI, Paolo Mele. 
Ad accompagnare il corteo fino all’arco delle scalette, per il secondo anno, saranno dieci elementi del reparto percussioni della Fanfara storica della sezione Alpini di Vicenza, accompagnati dal responsabile Enzo Paolo Simonelli.
L’ex voto d’argento della città di Vicenza, voluto e fatto ricostruire nel 2013 dall’Associazione il Gioiello di Vicenza, presieduta da Davide Fiore, con le donazioni e la partecipazione dei cittadini e delle attività istituzionali ed economiche, è capace di raccogliere l’interesse del pubblico e dei media per l’eccezionalità della sua storia, divenendo un vero e proprio ambasciatore della città in virtù degli elementi fisici e simbolici che lo compongono. La partecipazione della Confcommercio Vicenza, rappresentata Sonia Scussolin in veste di Consigliere della Sezione Territoriale n. 1, ricorda il lavoro svolto nella raccolta dell’argento dalle oreficerie ed argenterie storiche del centro città.
Dal 1578, il dono del prezioso Gioiello ricorda il voto della città per la fine di una delle più gravi epidemie di peste, ma anche le capacità artigianali e tecnologiche del mondo orafo, che nemmeno le razzie di Napoleone del 1797 riuscirono a disperdere, requisendo e riducendo il modello in lingotti. La rinascita del Gioiello è avvenuta grazie al progetto dell’architetto Romano Concato e alle capacità manuali del maestro argentiere Carlo Rossi, integrando la ricostruzione con le tecnologie di stampa 3D di ultima generazione. La polvere d’argento utilizzata per la stampante fu brevettata appositamente da Legor Group per la realizzazione di questo manufatto.
Quanti vorranno accompagnare il simbolo della città di Vicenza attraverso il percorso storico, si daranno appuntamento alle 19 di sabato 7 settembre di fronte al Museo Diocesano di Vicenza in piazza Duomo, o alla chiesa di S. Vincenzo (ore 19.15), in piazza dei Signori, per ricevere la benedizione e poi per proseguire a piedi fino al Santuario di Monte Berico attraverso l’Arco delle Scalette. Il Museo Diocesano, rappresentato dal direttore monsignor Francesco Gasparini, è il luogo dove il Gioiello rimane custodito tutto l’anno, ed esposto al pubblico. 
Il Gioiello e il Gonfalone rimarranno esposti sull’altare maggiore del Santuario di Monte Berico domenica 8 settembre.

Il progetto del “Gioiello” ha coinvolto in 4 anni 200 donatori, commercianti, aziende e istituzioni per riportare alla conoscenza e poi alla ricostruzione del voto per onorare la patrona di Monte Berico di un modello ideale della città, che «ha da durar perpetuamente et di andar in processione» secondo le parole del consiglio cittadino ai primi mesi del 1577 quando il modello venne eseguito con il parere «de molti eccellentissimi maestri de Venetia et di messer Andrea Palladio» (Barbieri 1980, p. 162). Nonostante le razzie di preziosità perpetrate nelle campagne d’Italia di Napoleone, quel voto è stato rispettato, dato che sono bastati sei dipinti ad olio conservati in altrettanti istituti, un concorso vinto dall’architettoRomano Concato nel 2010, per fare si che non tutto fosse perduto. A questa capacità progettuale va aggiunta la straordinarietà dell’intero sistema dell’oreficeria vicentina, capace di ricostruire un oggetto antico partendo dalle nuove stampanti 3D PLM della Legor Group, con le finiture secondo tradizione del maestro argentiere Carlo Rossi e aggiungendo a queste elementi di ricercatezza come la piccola “Rua”in oro di Chimento Gioiellieri o il quadrante della torre Bissara in smalto di Oreficeria Soprana, senza contare quanti hanno saputo eseguire le stesse viti in argento massiccio, le targhe incise, nonché la base di sostegno per il Museo Diocesano, dove il Gioiello è sempre esposto al pubblico. Il Gioiello di Vicenza è rinato con il patrocinio dalla Regione del Veneto, Comune di Vicenza, Consiglio Notarile dei distretti riuniti di Vicenza e Bassano d.G., Museo Diocesano di Vicenza, Confartigianato Vicenza, FAI Fondo Ambiente Italiano-del. di Vicenza, Le Botteghe Storiche di Vicenza ed è promosso da Comitato per la Rua, Diocesi di Vicenza – Ufficio per i Beni Culturali, Festival Biblico, Gioielleria Soprana, Pro Loco Postumia, VAGA – Ass. giovani architetti della provincia. Con il sostegno di Argenteria Rossi, Vi1544, Legor Group S.p.A., Torneria Nicoletti, Chimento Gioielli, Visentin Casa, Corà Timber, Caoduro S.p.A., Arte Ricamo S.n.c., AreaArte.

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