EMPORIO DELLA DROGA NEL BASSANESE – 3 serre e 50 piante di cannabis in casa
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CASSOLA – Una coltivazione del genere nel territorio non s’era mai vista. È stato questo il primo pensiero degli agenti del commissariato di polizia di Bassano che stamattina all’alba hanno fatto irruzione a Cassola all’interno dell’abitazione del trentaduenne Gino Vico, il quale nascondeva in casa una vera e propria “catena di montaggio” della marijuana. L’uomo, celibe e impiegato amministrativo in una ditta della zona, viveva da solo nella dimora di via Baroni 117 a Cassola e da qualche mese i suoi movimenti erano osservati dalla polizia che stava svolgendo un’attenta attività di indagine per sospetta coltivazione di cannabis.
Mai, però, gli agenti si sarebbero aspettati quanto effettivamente rinvenuto all’interno dell’abitazione: ben tre serre, una di modeste dimensioni ricavata all’interno di una lavanderia, un’altra rivestita da pareti in tessuto e l’ultima, la più grande, nascosta dietro una doppia parete in polistirolo costruita a regola d’arte per passare inosservata. Una cinquantina le piante sequestrate dalla polizia, assieme a circa 2 mila euro in contanti, una serie di semi selezionati e vario materiale adibito alla coltivazione, tra cui ventilatori, umidificatori e deumidificatori, lampade riscaldanti, concime e molto altro ancora; come se non bastasse, secondo le ricostruzioni degli agenti, ci sarebbe stata in casa anche la prova di un’altra decina di piante appena recise.
Una coltivazione, dunque, di tutto rispetto e che andava avanti probabilmente dall’autunno 2013, come è stato possibile appurare grazie ad alcuni fogli di calendario e ad un’agenda fitta di appunti in cui l’uomo, evidentemente molto meticoloso, segnava ogni acquisto e tutta una serie di dati riferiti alle piante, rigorosamente selezionate, etichettate e di ottima qualità. Alla vista delle forze dell’ordine, Vico si è dimostrato piuttosto reticente e poco collaborativo, negando qualsiasi coinvolgimento nella vicenda. Per lui, incensurato, il pubblico ministero ha disposto gli arresti domiciliari con l’accusa di coltivazione ai fini di spaccio.