24 Maggio 2017 - 9.50

ARZIGNANO – All’ospedale una metodica innovativa per la rimozione in laparoscopia delle neoplasie del retto

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ARZIGNANO – Non è una novità che l’approccio laparoscopico si sia progressivamente imposto negli ultimi anni nei più diversi ambiti della chirurgia, ma tra gli quelli di più difficile applicazione vi è la chirurgia del retto inferiore. Se infatti è possibile da tempo utilizzare questa metodica non invasiva per eliminare – per via anale – neoplasie di piccole dimensioni, per motivi anatomici molto più complessa è la sua applicazione per eliminare tumori del retto medio e inferiore con l’obiettivo di conservare l’integrità dello sfintere anale. In questi casi, quindi, spesso l’unica soluzione è la rimozione totale del mesoretto con metodica tradizionale.

All’ospedale di Arzignano, però, è stato adottato – tra i primi ospedali in tutta Italia – una tecnica innovativa che consente appunto l’utilizzo della laparoscopia per la rimozione dei tumori al colon retto in pazienti dove in precedenza l’approccio di tipo tradizionale risultava l’unica strada percorribile. Si tratta della Trans Anal, Total Mesorectal Incision (TATME) e a spiegare di cosa si tratta è il dott. Cristiano Finco, direttore dell’UO.C. di Chirurgia Generale dell’ospedale di Arzignano: «L’idea è quella di svolgere l’intervento in laparoscopia utilizzando due vie diverse in contemporanea: dal retto e dall’addome, con due chirurghi che lavorano in contemporanea – con due strumentazioni – riuscendo così a rimuovere i tessuti intaccati dalla malattia in prossimità di ciascun accesso, fino a “incontrarsi” a metà strada».La laparoscopia per via transanale consente una migliore precisione del gesto chirurgico ed una perfetta asportazione del tumore del retto grazie alla magnificazione dell’immagine.

Sono già tre i pazienti che nelle ultime settimane sono stati operati con questa metodica ad Arzignano: due uomini di 68 e 82 anni e una donna di 78 anni, tutti per la rimozione di un tumore del retto inferiore. Per tutti, il decorso è stato regolare e ha evidenziato i vantaggi di questa tecnica innovativa: «Innanzi tutto – prosegue il dott. Finco – un intervento radicale dal punto di vista oncologico , un recupero funzionale più precoce, un minore dolore post operatorio e in generale una convalescenza sensibilmente più breve. Basti pensare che già il giorno dopo l’intervento vi è la ripresa graduale dell’attività intestinale, con la possibilità quindi di assumere alimenti e di scendere dal letto; in letteratura inoltre si registra una minore incidenza di complicanze».

Va sottolineato che l’esecuzione di tale intervento, oltre a una certa complessità organizzativa, richiede una notevole esperienza di chirurgia del retto, di chirurgia laparoscopica e di chirurgia transanale: caratteristiche queste che ben descrivono l’ospedale di Arzignano, dove lo scorso anno sono stati eseguiti ben 73 gli interventi di rimozione di tumori del colon retto, di cui 32 per via laparoscopica.

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