Vicenza piccola capitale dei tradimenti, dopo Trieste…

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Di Alessandro Cammarano
Benvenuti nel Bel Paese, dove il sole bacia la pelle, il vino inebria i sensi e i coniugi si tradiscono con una costanza quasi religiosa.
Altro che mandolino e amore eterno: secondo le più recenti rilevazioni dei portali Incontri-ExtraConiugali.com e Ashley Madison – ovvero la Bibbia e il Corano dei cornificatori –, l’Italia è un laboratorio vivente di infedeltà coniugale, un fiorente mercato nero del desiderio dove la fedeltà è spesso un’opzione di default disattivata.
E allora, statistiche alla mano, andiamo a scoprire dove si annida il cuore – e il letto –dell’infedeltà tricolore, con una sorpresa finale che, come direbbe un creatore di contenuti appena decente “vi sveleremo alla fine dell’articolo.
Nella top five delle corna – secondo il sondaggio di Incontri-ExtraConiugali.com –, Roma svetta in cima alla classifica. D’altra parte, chi potrebbe resistere al fascino di una cena a Trastevere e a un “ti porto a vedere il Cupolone”? La capitale non è solo il centro della cristianità, ma anche la Mecca delle relazioni parallele; altro che amor sacro e amor profano: qui si opta direttamente per il secondo.
Milano, la “capitale morale d’Italia” – definizione che mi ha sempre fatto scompisciare – si piazza in quarta posizione. Nella città degli aperitivi da 14 euro e delle relazioni da tre settimane – con rinnovo tacito –, la fedeltà è passata di moda. E mentre si ostenta monogamia durante il brunch in Brera, la sera si chatta furiosamente su Ashley Madison tra un calice di bollicine bio- dosaggio zero e una mezza bugia al partner.
Poteva essere da meno Napoli? D’altra parte, chi meglio di una città dove il cuore batte sempre troppo forte poteva meritare questa medaglia della passione extraconiugale? A quanto pare, le promesse d’amore eterno durano meno di un caffè bollente, e gli amori clandestini si moltiplicano tra i vicoli con l’arte scenica degna di un’opera di Eduardo.
Nella speciale classifica di Ashley Madison è Trieste – la città più vecchia d’Italia dove i negozi di articolo sanitari battono le panetterie – conquista inaspettatamente il primo posto.
Sarà la bora, sarà la noia o sarà semplicemente che sotto il cappotto, si nasconde il fuoco. Trieste tradisce quando fuori fa freddo, dimostrando che l’infedeltà, come le castagne, ha una stagione migliore.
Profetica come sempre Raffaella Carrà, che con il suo “Come è bello far l’amore da Trieste in giù” ci aveva visto lunghissimo.
Ma eccoci alla fine, con la sorpresa che vi avevamo promesso, perché al secondo posto, nella classifica di Ashley Madison, si piazza – rullo di tamburi –: Vicenza!!!
Se vi eravate fatti l’idea che la nostra città fosse un placido centro della laboriosa provincia veneta, popolato da artigiani devoti al lavoro, famiglie morigerate e gatti addormentati sui davanzali, preparatevi a rivedere radicalmente la vostra opinione.
Il dato è tanto sorprendente quanto inequivocabile: qui si tradisce con metodo, riservatezza e un’efficienza che farebbe invidia a un orologio svizzero. Altro che Verona città dell’amore: il triangolo amoroso pare avere preso casa qualche chilometro più a est.
Che cosa accade dietro le tende in lino delle villette a schiera? Come si concilia questa corsa al tradimento con l’immagine di sobrietà e compostezza della provincia veneta? Forse, proprio nel rigore esteriore si nasconde la chiave del successo extraconiugale vicentino: una fedeltà apparente, mantenuta con chirurgica discrezione e una rete di alibi ben strutturati.
E c’è chi ipotizza che la propensione al tradimento sia inversamente proporzionale alla vivacità culturale del centro storico: insomma, dopo il terzo giro in Piazza dei Signori e la trentesima visita alla Basilica Palladiana, la tentazione di evadere si fa irresistibile.
Anche perché, si sa, la noia è il miglior afrodisiaco della middle class.
Secondo i dati incrociati di Ashley Madison, Vicenza registra non solo un’altissima densità di iscritti, ma anche un’incredibile regolarità negli accessi al sito: utenti attivi, costanti, fedeli… nella propria infedeltà. Come dire: se proprio bisogna tradire, meglio farlo con coerenza.
E mentre i numeri salgono, le scuse si perfezionano. I vicentini pare abbiano elevato l’alibi a forma d’arte: “vado a yoga”, “c’è la riunione del Rotary”, “passo da mia madre”… salvo poi apparire magicamente geolocalizzati in una camera d’albergo fuori zona, con la suoneria in modalità aereo e il telefono spento “perché ho finito la batteria”.
Forse è proprio questo il tratto distintivo di Vicenza: una infedeltà borghese, silenziosa e organizzata, perfettamente incastonata nell’eleganza dei suoi palazzi e nella sobrietà dei suoi salotti. Qui non si urla, non si sbraita, non si fanno scenate da soap sudamericana: si tradisce con aplomb, magari dopo aver parcheggiato ordinatamente la Panda ibrida davanti a un hotel a ore.
Il risultato? Una città che recita il proprio ruolo nella commedia della monogamia, mentre dietro le quinte si consuma una passione geometrica a più lati. Il tutto tra un prosecco e un messaggino cifrato, magari mentre il coniuge prepara il risotto con i bruscandoli.
In fondo, come diceva Oscar Wilde, “la fedeltà è all’amore ciò che la coerenza è alla moda: una pura ostinazione”.













