11 Giugno 2015 - 21.01

VICENZA- Borgo Berga la difesa di Variati: “No a processi sommari”

variati

L’affaire Borgo Berga approda in Consiglio Comunale con il suo carico di tensione.
Ecco l’intervento integrale del sindaco Achille Variati. Non faremo sconti a nessuno, dice, ma che non diventi un giudizio sommario.

“Una vicenda che parte da lontano quella di cui discutiamo oggi in Consiglio Comunale.

Parte da una pianificazione urbanistica redatta dal Prof. Giovanni Crocioni nel 2002, con l’approvazione del Documento Programmatico Preliminare al nuovo PRG, ove l’amministrazione Hüllweck individuò come sito possibile per il nuovo Tribunale di Vicenza l’area del Cotorossi, un’area industriale dismessa, a ridosso del centro storico cittadino, in stato di abbandono da molti anni.

Parte da un PIRUEA (Programma Integrato di Riqualificazione Urbanistica e Ambientale) cioè da uno strumento urbanistico disciplinato dalla legge regionale 23/1999, che definiva modalità innovative nel rapporto pubblico/privato attraverso forme di convenzioni urbanistico/patrimoniali.

Il PIRUEA Cotorossi fu adottato prima dalla Giunta e poi dal Consiglio Comunale il 24 dicembre 2003 eapprovato definitivamente dalla Giunta Regionale del Veneto il 26 marzo 2004.

Un piano che la mia Amministrazione non ha mai ritenuto positivo per la città di Vicenza, perché in forte contrasto urbanistico e ambientale con la città esistente e col vicino colle.

Ma comunque un piano legittimo, almeno così i dirigenti comunali hanno sempre certificato sia durante l’amministrazione Hüllweck sia durante la mia.

Perché deve essere chiaro che una cosa sono le responsabilità politiche che ogni Sindaco e ogni Consiglio Comunale si assumono, altra cosa sono le responsabilità tecniche e gestionali che con precisione il TUEL – art. 107 – affida alla dirigenza comunale. Questo non per scaricare responsabilità, ma solo per chiarezza di ruoli previsti dalla legge.

La mia responsabilità politica inizia nel giugno 2008.

Nel 2008 il proprietario dell’area, la Società Sviluppo Cotorossi, ritenendo che la progettazione esistente fosse inadeguata, propone una variante al PIRUEA Cotorossi.

La mia Amministrazione, che se avesse potuto cancellare quel piano lo avrebbe fatto, ritenne comunque che un ridisegno, possibile senza alterare nella sostanza il piano del 2004, potesse essere comunque una occasione per migliorare la situazione.

Inizia così l’iter di variante al PUA “PIRUEA Cotorossi”, quindi non si tratta di variazione al PRG, ma di variazione solo del piano attuativo.

La Variante al PUA “PIRUEA Cotorossi”, redatta in piena conformità con gli obiettivi della strumentazione urbanistica vigente e senza modifiche alle potenzialità edificatorie del PIRUEA del 2004 originario, ha apportato sostanzialmente modifiche ritenute migliorative al sistema ambientale, come per esempio il recepimento dell’intervento di demolizione di parte dell’esistente impalcato sul fiume Retrone, con evidenti benefici idraulici derivanti dalla riduzione superficie impermeabilizzata.

Nel 2009, anno di approvazione della variante al PUA PIRUEA avvenuta con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 77 del 26 novembre 2009, il nuovo Tribunale era già realizzato, erano stati approvati i progetti di messa in sicurezza ambientale, era stata già data comunicazione, facendo seguito a regolare rilascio dei relativi permessi di costruire, dell’inizio lavori dell’edificio A, delle fondazioni edifici B e C e delle opere di urbanizzazione.

Occorreva pervenire rapidamente alla completa realizzazione delle infrastrutture che garantissero la funzionalità del nuovo Tribunale che era urgente andasse in funzione lasciando la vetusta sede di Santa Corona. Gli spazi allora erano sufficienti per un trasferimento integrale da Santa Corona, non essendo ancora stata decisa dal Governo la chiusura del Tribunale e Procura di Bassano del Grappa con loro accorpamento in Vicenza.

Le principali modifiche apportate dalla Variante del 2009 sono le seguenti:

– ​un migliore inserimento paesaggistico degli interventi edilizi mediante il progetto del verde,
– ​la sostituzione dell’anello carrabile lungo le sponde dei due fiumi con percorsi ciclopedonali inseriti in aree verdi,
-​l’eliminazione della copertura di un tratto del fiume Retrone,
– ​la rimodulazione delle destinazioni previste riducendo la destinazione commerciale a favore diquella direzionale,
– ​il conseguente adeguamento delle opere di urbanizzazione alle modifiche sopra elencate, modifiche non sostanziali rispetto al Piano 2004.

La potenzialità edificatoria è pertanto rimasta invariata rispetto al 2004, si è attuata una rimodulazione delle percentuali delle diverse destinazioni (nel rispetto della percentuale massima del 20% ammessa dalla specifica normativa del PRG per l’ambito del PIRUEA Cotorossi).
La Variante 2009 non ha inteso quindi incidere nell’equilibrio dei rapporti tra gli interessi pubblici e privati, ma ha avuto l’essenziale finalità di migliorare l’inserimento urbanistico dell’intervento in oggetto.
Infatti l’apparato tecnico questo ha sempre sostenuto, questo è il quadro che è stato esposto in Consiglio Comunale nel momento in cui si è approvata la Variante.

Gli uffici hanno sempre sostenuto che, in caso contrario,si sarebbe dovuto mettere in discussione quanto stabilito con l’approvazione del 2004, impostando conseguentemente un nuovo accordo sostitutivo del precedente, con obiettivi diversi, con quantità e limiti diversi e con una procedura diversa.

Quindi la Giunta Comunale e il Consiglio Comunale adottano e approvano la Variante PUA “PIRUEA Cotorossi” su questi presupposti.

Certo, sarebbe stato meglio rifare completamente il piano, partire da un’ottica diversa, più volta al recupero che alle nuove costruzioni, rispettosa del contesto, armonizzata con il paesaggio esistente.

Ma il privato aveva acquisito con l’approvazione definitiva del piano nel 2004 dei diritti, che potevano solo trovare attuazione.

Ora, da vecchie e nuove minoranze, sono emerse osservazioni di natura tecnica e giuridica, e queste osservazioni hanno acceso i riflettori di ANAC e della Procura della Repubblica di Vicenza.

Non è la prima volta che accade: già nel 2005 fu avviata un’indagine penale sul tema dell’equilibrio pubblico/privato e sulle bonifiche, poi finita in un’archiviazione nel 2006.

Ma dico subito: bene che ANAC e Procura indaghino e facciano chiarezza.

Bene che sia chiarita questa vicenda che la città si trascina da 13 anni.

Dopo l’esposto dei senatori Enrico Cappelletti e Giovanni Endrizzi ANAC ha sollevato due questioni:

1. All’atto della stipula della convenzione urbanistica del 7 gennaio 2010 il quadro normativo imponeva che per la realizzazione delle opere a scomputo degli oneri di urbanizzazione si procedesse con procedure di evidenza pubblica. L’apparato tecnico del Comune ha controdedotto che la normativa presa in considerazione è quella vigente al momento della stipula della prima convenzione urbanistica e quindi art. 2 c. 5 della L. 109/1994, in virtù del fatto che la convenzione del 7.01.2010 è solo di modifica della precedente e non si pone in termini di novazione rispetto alla precedente del 2004.

Gli uffici hanno controdedotto e stanno controdeducendo in base a questa interpretazione normativa. Gli uffici hanno sempre sostenuto che non di novazione trattasi ma di variazione in continuità del piano e della convenzione approvata nel 2004, altrimenti se di novazione si fosse trattato allora il riferimento 2004 verrebbe meno e diverso sarebbe dovuto essere lo stesso procedimento.

2. Chiarimenti e informazioni sulla valutazione della proporzionalità delle prestazioni corrispettive previste dal PIRUEA. Gli uffici controdedurranno portando dati che richiameranno necessariamente gli accordi del Piano originario del 2004.

Molte sono le osservazioni emerse sul piano:

Sono corrette le distanze dell’edificato dai fiumi?

Sono corretti gli equilibri economici fra pubblico e privato che il PIRUEA del 2004 ha fissato e di cui noi abbiamo preso atto nel 2009 con modifiche non sostanziali?

Sono corretti i calcoli relativi agli standard di verde?

E’ corretto aver computato al 50% lo standard di verde nelle sommità arginali?

Sono domande legittime ma complesse anche sotto il profilo giuridico, sono domande tecniche a cui si darà una risposta tecnica e alla fine la risposta spetterà all’organo giudicante.
Fin qui siamo sul piano delle responsabilità amministrative.

Vi è poi un’indagine sul piano penale aperta dalla Procura della Repubblica, con un avviso di garanzia giunto al Direttore Generale arch. Antonio Bortoli, con un’ipotesi di abuso di ufficio.

La Magistratura verificherà se vi sono responsabilità di natura penale per aver voluto procurare danni al Comune e/o vantaggi al privato.

Non mi sottraggo alla valutazione politica.

L’architetto Bortoli in questi anni è sempre stato un dirigente competente, serio e meritevole di stima e da me scelto nel 2011 quale Direttore Generale.

Non intendo essere io giudice prima dei giudici. L’avviso di garanzia non può essere motivo sufficiente per rimuoverlo dall’incarico.

Resto in attesa dell’evoluzione sia della procedura penale, sia della procedura amministrativa.

Ovviamente non ci saranno sconti nel caso ci fossero responsabilità penali o responsabilità nei procedimenti, ma non siamo ancora giunti a questo momento e quindi il rapporto fiduciario rimane.

Ovviamente il Direttore Generale Antonio Bortoli mi ha assicurato, con lettera, che la sua attività di pubblico funzionario è sempre stata ispirata al perseguimento dell’interesse pubblico, nel rispetto delle normative e dell’attuazione dei programmi e delle direttive dell’amministrazione comunale. Inoltre mi ha comunicato – come doveroso che sia e io vigilerò – che pur essendo le indagini riferite a materie e funzioni che non rientrano come atti nelle competenze della direzione generale, si asterrà dalla trattazione anche indiretta e casuale di argomenti, di attività e di atti connessi al PIRUEA Cotorossi e che tale criterio è stato trasmesso con apposita direttiva anche a tutti i direttori.

L’arch. Bortoli, superando eventuali ostative per la privacy, ha inoltre acconsentito di comunicare che è stato avviato un procedimento disciplinare interno nei suoi confronti per le accuse su cui la Magistratura ha aperto un’indagine.

Il procedimento presso la Commissione Disciplina dovrà ovviamente considerare l’esito dell’indagine penale.

Voglio infine evidenziare che l’amministrazione comunale da me presieduta ha sempre cercato di attivare meccanismi per la massima trasparenza degli atti, adottando meccanismi precauzionali.

Mi riferisco alla delibera di Giunta 365 del 14.12.2011, in cui approvammo uno schema di accordo linee guida per la valutazione economica degli accordi pubblico/privato, art. 6 legge regionale 11/2004. Tale delibera fa da quadro alla stesura dei singoli accordi economici pubblico/privato, accordi che devono sempre essere resi pubblici.

Inoltre si è adottata in molti settori la rotazione delle responsabilità dirigenziali, dall’urbanistica all’edilizia privata, all’annona, ai lavori pubblici, tanto che oggi a dirigere l’urbanistica è un dirigente, dott. Danilo Guarti, che non era nemmeno in Comune, non solo nel 2004 ma anche nel 2009, data della variazione del PUA “PIRUEA Cotorossi”.

Inoltre è stato adottato un Piano triennale di prevenzione della corruzione – Delibera di Giunta Comunale del 27.01.2015 – che stabilisce la rotazione dei dirigenti stessi.

Questo Consiglio Comunale, peraltro, non è rimasto fermo in questi anni. Maggioranza e Minoranza si sono confrontati in Commissione consiliare e hanno approfondito temi e carte – sono tutte agli atti – tecniche e politiche inerenti questa e le passate amministrazioni.

Gentili Consiglieri, questo è quanto ho ritenuto di comunicarvi in questo dibattito, che conto non assuma i toni di un dibattimento giudiziario, assicurando che nell’interesse primario del Comune non verranno fatti sconti a nessuno.

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