23 Febbraio 2018 - 17.32

VENETO – Nelle città chiudono i negozi, ma aumentano i bar

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Calo consistente nei centri storici delle città venete dei negozi al dettaglio, rimpiazzati da bar e ristoranti. Lo rileva Confcommercio Veneto. Chiudono le botteghe alimentari, aprono più farmacie, mentre il commercio ambulante è ‘a macchia di leopardo’.Si svuotano più i centri storici che le periferie. Per Confcommercio “le città devono essere rilanciate con incentivi come la cedolare secca sulle locazioni commerciali e una ‘local tax’ che comprenda Imu, Tasi e Tari e che sia tutta deducibile”.Nei capoluoghi,da 2008 a 2017, chiusi 527 negozi (-21 in periferie). A Venezia -277. Oltre ai negozi di generi alimentari (-105 tra Ve, Pd, Vi, Vr e Bl,ma +22 a Tv e Ro) a soffrire sono i distributori di carburante (-135 da 2008 nei capoluoghi).Aprono le farmacie, specie in periferia, e il commercio ambulante (+141) a Vr,Vi e Pd;ma -43 a Tv, Bl,Ro e Ve.
Bar e i ristoranti:+105 dal 2008 nei centri dei capoluoghi, +229 nelle periferie.+439 per hotel, affittacamere e b&b:239 in centri storici e 200 nelle periferie.

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