23 Ottobre 2015 - 16.41

VENETO – Appello alla Regione per accelerare sulle donazioni organi

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E’ un appello che parte dal congresso nazionale di Aiga in corso in questi giorni a Padova a favore di Admo Veneto, l’associazione donatori di midollo osseo e rivolto ai vertici regionali, in particolare al governatore Luca Zaia, all’assessore alla sanità Luca Coletto e al consiglio regionale tutto perché portino avanti a spron battuto il progetto di legge n.34 relativo a “Promozione della comunicazione e formazione degli operatori in materia di donazione di organi e tessuti”. Il progetto, già presentato in Quinta Commissione, è ora in attesa di discussione per poi eventualmente passare al vaglio del Consiglio per l’approvazione e quindi la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Tutto questo al condizionale ovviamente e senza date precise.
Ecco che l’occasione del congresso nazionale Aiga rappresenta proprio un pungolo alle istituzioni, uno sprone per accelerare i tempi di approvazione di un progetto di legge “sinonimo di educazione civica e di tutela del cittadino attraverso la salute”, così come ha sottolineato il presidente nazionale uscente di Aiga l’avvocato padovano Nicoletta Giorgi.
In mancanza dell’assessore alla sanità Luca Coletto, impossibilitato all’ultimo minuto a partecipare al congresso, la stessa Presidente Nazionale Aiga ha ribadito l’impegno dell’associazione a interpellare il legislatore regionale e a mettersi a disposizione con il proprio lavoro nel rendere più facile l’approvazione della legge.
Il progetto di legge n.34 nasce nella passata legislatura regionale quando l’allora consigliere leghista Arianna Lazzarini lo presentò in consiglio regionale; caduta la legislatura il progetto di legge è stato ripresentato dal gruppo del carroccio con il primo firmatario il consigliere Finco.
Quello che esplicita il progetto di legge è di rendere la regione Veneto la prima regione in Italia a dare la possibilità a tutti i maggiorenni che vanno in comune a farsi la carta d’identità di esprimere e far imprimere nel documento stesso la propria volontà o meno di donare i propri organi o tessuti, i primi da morto i secondi da vivo, così come stabilisce anche il decreto mille proroghe. Nel rispetto di tale normativa, il progetto di legge regionale si pone come obiettivo quello di sensibilizzare maggiormente la cittadinanza proprio alla donazione degli organi e tessuti fornendo indicazioni utili all’effettuazione della scelta sulla donazione. Il che comporta anche un’apposita formazione per i dipendenti dell’anagrafe dei singoli comuni, effettuata dai volontari Admo o da altre associazioni deputate e accreditate dalla Regione stessa.
In tutto in termini economici si parla di 30.000,00 per l’erogazione di contributi a favore dei Comuni del territorio regionale o delle associazioni riconosciute per svolgere campagne di sensibilizzazione e uno stanziamento di euro 70.000,00 per la promozione, la formazione e l’aggiornamento degli operatori comunali.
L’esperienza non è nuova in Italia ma finora è stata sperimentata con grande successo nella municipalità di Roma e in altre 171 province su 8047 totali. A Roma da quando è entrata in vigore, nel giugno del 2014 , ha portato in soli 7 mesi a 2737 nuovi donatori iscritti al registro regionale laziale, un numero superiore a quello degli ultimi 15 anni di registrazione attraverso le Asl. Su 14.200 carte d’identità rilasciate a Roma al 31 gennaio del 2015 2644 riportavano la volontà positiva rispetto alla donazione.
L’idea alla base del progetto di legge regionale veneto n.34 è quello di applicare nella macroarea veneta questa pratica e come Regione di farsi promotrice nel resto d’Italia della stessa.
Alla base di questo impegno c’è una mancanza di fondo in particolare nel caso di Admo, l’associazione donatori midollo osseo, ossia quella di donatori giovani che possano dare una speranza di vita a chi ha come ultima spiaggia il trapianto di midollo, “una cura conclamata – commenta Mara Rosolen referente della comunicazione di Admo Veneto – e non solo un tentativo, visto che a settembre 2105 è stato festeggiato il 25 milionesimo donatore di midollo osseo nel mondo e che oggi la percentuale di guarigione dopo il trapianto è arrivata all’80% nei bambini, al 60/70% negli adulti . Oltre al fatto che il trapianto rappresenta un risparmio sanitario notevole perchè evita cicli e cicli di chemioterapia che non è di certo gratis per le casse sanitarie”.
Un altro costo che pesa sul sistema sanitario nazionale è quello dell’importazione dei midolli dall’estero. Comperare un midollo da un registro non italiano costa dai 25 mila ai 30 mila euro a midollo ( e lo stesso vale al contrario, se uno stato estero compera un midollo italiano).
Considerando poi che la compatibilità tra midolli è di 1 ogni 100 mila persone ne consegue che diventa ancora più importante “avere a disposizione i midolli in casa propria” e lavorare in questo senso anche nella sensibilizzazione, soprattutto dei più giovani, visto che è possibile iscriversi al registro dei donatori solo dai 18 ai 37 anni.
Due le motivazioni legate a questa ristretta fascia d’età, una sanitaria, l’altra economica: la maggior attività cellulare si ha in questa fascia d’età, così come, effettuare un esame HLA in alta risoluzione costa e non poco.
Per finire alcuni dati presentati in chiusura di mattinata. Il problema di trovare sempre nuovi donatori giovani è legata anche al fatto che il registro nazionale si sta sfoltendo per limiti d’età. In Italia nel 2014 si sono iscritte 16925 persone ma ne sono uscite 10884 e l’81% di queste per limiti di età. E pensare che in Veneto la percentuale di persone che potrebbero donare per età e per buona salute sono il 21,27 % della popolazione, un indice secondo in Italia solo alla Sardegna.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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