9 Ottobre 2025 - 15.17

Turismo – Dagli USA al Sud America: viaggiare diventa un pericolo

Negli ultimi mesi sono aumentati gli avvisi di viaggio e le segnalazioni di pericolo in diversi paesi del mondo, a causa di un peggioramento della sicurezza, della criminalità diffusa, delle limitazioni alla libertà personale e di casi sempre più frequenti di arresti o persecuzioni per opinioni espresse, anche solo tramite messaggi privati o post sui social. In un contesto globale segnato da tensioni politiche, derive autoritarie e crescenti instabilità sociali, viaggiare senza informarsi accuratamente può diventare un rischio serio.

Secondo recenti rapporti di organizzazioni internazionali e agenzie di sicurezza, i paesi dove la libertà di parola e di espressione è più sotto attacco sono Cina, Russia e diversi stati del Medio Oriente, oltre ad alcune aree dell’America Latina. In Cina, anche un semplice commento online può essere considerato un atto di “sovversione”, mentre le leggi sulla sicurezza nazionale di Hong Kong hanno ormai cancellato ogni spazio di dissenso. Numerosi cittadini stranieri, tra cui giornalisti e accademici, sono stati fermati o espulsi per aver pubblicato contenuti critici verso il governo. In Russia, il controllo dell’informazione è totale: le autorità hanno arrestato blogger, turisti e perfino cittadini stranieri accusati di “diffondere notizie false” sull’esercito o di possedere sul telefono materiale ritenuto offensivo verso lo Stato. Le ambasciate occidentali raccomandano massima cautela a chi entra nel paese, anche solo per brevi soggiorni.

Ma le restrizioni alla libertà personale non si limitano all’Asia o all’Europa orientale. Nel Medio Oriente, molti paesi applicano norme rigidissime basate sulla legge islamica: abbigliamento considerato inappropriato, comportamenti ritenuti offensivi verso la religione o l’identità nazionale, e perfino gesti affettuosi in pubblico possono comportare sanzioni pesanti o arresti. In alcuni stati del Golfo, come Arabia Saudita e Iran, critiche alle autorità religiose o post online interpretati come blasfemi hanno portato a condanne severissime. Anche nei paesi apparentemente più aperti, come gli Emirati Arabi Uniti o il Qatar, le leggi su morale e decoro pubblico sono interpretate in modo molto restrittivo nei confronti degli stranieri.

Sul fronte occidentale, gli Stati Uniti — un tempo considerati una delle mete più sicure — stanno vivendo una fase di crescente polarizzazione politica e sociale. Con l’amministrazione Trump nuovamente in carica, diverse organizzazioni internazionali per i diritti civili hanno segnalato episodi di discriminazione, controlli arbitrari alle frontiere e un aumento delle tensioni interne. Alcuni paesi europei e il Canada hanno aggiornato i loro avvisi di viaggio verso gli USA, raccomandando attenzione soprattutto per persone appartenenti a minoranze, giornalisti e attivisti. Negli ultimi mesi si sono verificati casi di detenzione e revoca dei visti a viaggiatori per motivi legati alle loro dichiarazioni pubbliche o alla discrepanza tra i documenti di identità e la loro identità di genere. A tutto questo si aggiunge la diffusione della violenza armata e l’imprevedibilità del sistema giudiziario in alcuni stati americani, che rendono il viaggio più incerto rispetto al passato.

Al di là delle questioni politiche, resta poi il tema della sicurezza fisica. In molti paesi del Sud America — tra cui Venezuela, Brasile, Ecuador e Colombia — la criminalità organizzata, i furti violenti e i sequestri lampo costituiscono un rischio reale per i turisti, specie nelle grandi città e nelle aree periferiche. Le autorità locali spesso non riescono a garantire protezione adeguata, e le differenze economiche accentuano le tensioni sociali. Anche i viaggi di lavoro sono considerati a rischio elevato in zone dove il traffico di droga e le bande criminali controllano parte del territorio.

Dalle indagini dell’Osservatorio europeo Copernicus e dei principali centri di analisi geopolitica emerge un quadro complesso: libertà civili in arretramento, criminalità diffusa e crescente imprevedibilità dei sistemi giudiziari nazionali. Viaggiare oggi, anche in paesi ritenuti tradizionalmente “sicuri”, richiede un livello di attenzione molto più alto. Informarsi prima della partenza, evitare di esprimere opinioni politiche sui social o nei luoghi pubblici, e conoscere le leggi locali può fare la differenza tra una vacanza serena e un’esperienza pericolosa.

Negli Stati Uniti, il tasso di criminalità urbana continua a rappresentare un problema di rilievo, con livelli di violenza che restano tra i più alti del mondo occidentale. Nel 2023 sono stati registrati oltre ventimila omicidi, pari a un tasso nazionale di circa 6,8 morti per 100.000 abitanti. Tuttavia, le differenze tra le città sono molto marcate: in centri come St. Louis, Baltimora o New Orleans i numeri superano di gran lunga la media, raggiungendo anche 50 omicidi per 100.000 abitanti, mentre in altre aree urbane più controllate, come New York, il tasso scende a poco più di 4.

Gli omicidi rappresentano solo una parte di un quadro più complesso, in cui si sommano furti con violenza, scippi e furti d’auto. Le statistiche più recenti mostrano un calo generale dei reati rispetto ai picchi del periodo pandemico, ma i valori restano alti in molte città del Sud e dell’Ovest del Paese, dove l’uso diffuso delle armi da fuoco, la povertà e le diseguaglianze sociali contribuiscono a mantenere elevato il livello di pericolo. Anche se in città come Chicago o Los Angeles si registrano lievi miglioramenti, la percezione di insicurezza resta diffusa, e in diversi quartieri le rapine e le aggressioni rappresentano ancora un rischio quotidiano.

A ciò si aggiunge il forte aumento dei furti di veicoli, soprattutto nelle grandi aree metropolitane, dove il fenomeno rimane superiore ai livelli pre-pandemia. In generale, chi si reca negli Stati Uniti per lavoro o turismo deve adottare misure di cautela: evitare spostamenti notturni in zone periferiche, non lasciare oggetti di valore in auto e prestare attenzione nelle aree più affollate. Pur essendo un Paese tecnologicamente avanzato e tra i più visitati al mondo, gli Stati Uniti continuano a convivere con un tasso di violenza urbana che, in molte città, supera quello di numerosi Paesi dell’America Latina, confermando quanto la sicurezza personale resti una delle sfide più urgenti per la società american

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