8 Luglio 2022 - 9.46

Marmolada – Riprendono le ricerche, emergono altri resti – Trovata decima vittima – Identificate altre due persone

8 LUGLIO

Nell’area a valle del distacco del seracco di Punta Rocca, sulla Marmolada, sono in corso le operazioni di ricerca da terra, in stretto collegamento con il Centro di Protezione civile di Canazei, con Vigili del Fuoco volontari e Psicologi per i popoli.

In quota 14 donne e uomini di Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, Soccorso Alpino della Guardia di Finanza con due unità cinofile, Centro Addestramento Alpino di Moena della Polizia di Stato, Corpo Vigili del Fuoco permanente di Trento e la Squadra di Soccorso Alpino dell’Arma dei Carabinieri.

Le operazioni sono iniziate alle 6.15 e continueranno finché le condizioni meteo di sicurezza lo renderanno possibile. La stabilità del ghiaccio viene monitorata in diretta dagli esperti del Centro per la Protezione civile dell’Università di Firenze, che collaborano con l’Ufficio previsioni e pianificazione della Provincia autonoma di Trento, attraverso i dati raccolti da radar interferometrici e doppler.

Emergono altri resti

 Dal ghiacciaio della Marmolada emergono altri resti delle vittime del seracco crollato domenica scorsa.

Attrezzatura tecnica e resti organici sono stati rinvenuti dagli operatori nell’ambito della ricognizione “vista e udito” sul luogo del disastro. Le ricerche, ancora in corso, si stanno svolgendo sulla parte bassa della colata di ghiaccio, roccia e fango, compresa una zona non interessata dal sopralluogo di ieri mattina. Lo apprende l’ANSA.
    Al momento le vittime accertate del disastro sono dieci. Entro sera è atteso l’esito del primo confronto tra il dna dei resti delle vittime non ancora identificate.
    La squadra, composta da 14 persone, tra cui due unità cinofile, sta effettuando un secondo intervento “vista e udito” sul campo. Gli operatori sono stati trasferiti in zona dopo il briefing operativo tenutosi a Canazei poco dopo le 5. Durante la notte le temperature sul ghiacciaio sono scese sotto lo zero, consolidando il ghiaccio e permettendo di estendere le operazioni fino alle 9.30 circa. Due vedette sono state poste ai margini della colata di fango, ghiaccio e roccia per controllare che non vi siano nuovi movimenti, mentre un elicottero in volo stazionario è pronto ad intervenire nel caso in cui sia necessario effettua l’evacuazione rapida della squadra.

7 LUGLIO

Ore 17.30 – Trovata decima vittima

Sarebbe stata recuperata una decima vittima, non ancora identificata. Il bilancio complessivo è quindi di 11 fra morti e dispersi. Dieci corpi recuperati, sei riconosciuti.

Ore 15.14

Sono sei le vittime identificate dai familiari, tra i nove corpi recuperati dopo il crollo del seracco in Marmolada. Due nuovi riconoscimenti sono stati, infatti, effettuati questa mattina a Canazei. Si tratta di cittadini di nazionalità ceca. Le persone – tutte di nazionalità italiana – reclamate dai familiari che risultano ancora disperse sono attualmente cinque, in attesa dei riscontri scientifici del Reparto investigativo speciale dell’Arma dei carabinieri. Ad oggi sono sette i feriti coinvolti nel tragico evento di domenica scorsa che si trovano ricoverati in strutture ospedaliere, dei quali quattro in Veneto e tre in Trentino.

Gli aggiornamenti sono stati comunicati dai Presidenti della Regione del Veneto, Luca Zaia, e della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, al termine della riunione di coordinamento che si è svolta presso il centro di Protezione Civile a Canazei.

I parenti delle vittime ceche sono stati accolti in Val di Fassa dal console ceco a Milano Jiri Kudela e dai Presidenti Zaia e Fugatti, che hanno espresso loro il cordoglio delle comunità locali.

Per quanto riguarda le ricerche, proseguiranno ad oltranza in quota per non lasciare nulla di intentato. Dopo le verifiche via terra con i cani da ricerca, stanno proseguendo i sorvoli dell’area del distacco con i droni per individuare eventuali nuovi reperti, che vengono puntualmente georeferenziati anche al fine di chiarire la dinamica del distacco e il movimento della massa di ghiaccio e roccia precipitato per oltre 2 chilometri lungo la parete nord della Marmolada.

L’auspicio espresso dal Presidente Zaia e condiviso con il Presidente Fugatti è che venga aperto un tavolo nazionale per la definizione di eventuali nuove regole per l’accesso degli escursionisti ai ghiacciai, elaborate sulla base delle informazioni tecniche raccolte sul campo.

Ore 11.00

“Il bilancio di questa tragedia è pressoché definita: ci sono undici persone tra i deceduti e i dispersi.

Ad oggi l’identificazione degli otto deceduti riguarda tre veneti identificati e una trentina.

Dei feriti, sette (tre dei quali in Veneto) sono ancora in ospedale e un paio sono gravi”. Così, il governatore del Veneto, Luca Zaia, all’arrivo al centro operativo dell’Aiut alpin di Canazei. Il conteggio di 11 è riferito verosimilmente al fatto che alla vittima ancora senza nome vengono attribuiti i resti di una persone che era invece nel conteggio dei dispersi: di conseguenza il computo totale passa da 12 a 11.    

Nel corso di una ricognizione ‘vista udito’ sul luogo del disastro in Marmolada sono stati ritrovati, seppur non in numero elevato, anche resti di escursionisti. Lo apprende l’ANSA da fonti investigative. Inoltre, sempre a quanto si apprende, dovrebbero arrivare già domani mattina i primi rusultati dal Ris di Parma, che dovrebbe ricondurre tutti i reperti sia organici che tecnici alle vittime. La fase successiva sarà invece comparare questi Dna con quelli prelevati ai parenti per dare un nome ai corpi ancora non identificati.

Anche altra attrezzatura tecnica, verosimilmente riconducibile a persone date attualmente per disperse, è stata ritrovata questa mattina in Marmolada dai soccorritori impegnati dall’alba di questa mattina nelle operazioni sui detriti del seracco crollato domenica. Lo apprende l’ANSA.

Ore 10.30 – Aggiornamento del Soccorso Alpino

I 14 operatori con i 2 cani della Guardia di Finanza specializzati sono rientrati a Canazei al termine delle operazioni di ricerca via terra nell’area interessata dal distacco del ghiacciaio della Marmolada, a valle della colata. Nel corso delle ricerche ci sono stati dei ritrovamenti organici e di materiale tecnico. Il tutto è stato recuperato, trasportato a valle e consegnato per le analisi.

Coinvolti nelle operazioni via terra il Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza con due unità cinofile, il Centro Addestramento Alpino di Moena della Polizia di Stato, i Vigili del Fuoco permanenti di Trento e il Soccorso Alpino dell’Arma dei Carabinieri.

La giornata ha avuto inizio questa mattina alle 5, con un primo momento di briefing. Verso le 6 l’elicottero ha portato in quota gli operatori per ispezionare la parte più bassa del distaccamento. L’operazione sul campo ha avuto inizio alle 6.30 e si è conclusa alle 9.15. 

Le operazioni si sono svolte con un controllo di sicurezza compatibile con la situazione esistente grazie a sistemi di controllo e valutazione della temperatura.

6 LUGLIO

Ore 16.40 – Trovati altri resti

Finora sono stati identificati i corpi di Filippo Bari, Paolo Dani, Tommaso Carollo, della trentina Liliana Bertoldi. Si cercano Davide Miotti e la moglie Erica Campagnaro, Nicolò Zavatta, Gianmarco Gallina e Emanuela Piran.

 I soccorritori hanno individuato e recuperato i resti di altri escursionisti coinvolti nella cedimento di un seracco della Marmolada.


    L’ipotesi è che si tratti dei corpi di alpinisti appartenenti alla stessa cordata.

Maggiori dettagli saranno dati in conferenza stampa, precisa la Provincia di Trento. (ANSA).

Il ritrovamento dei resti, che al momento non è stato comunicato a quante persone sono riconducibili, porterà ad una riformulazione del numero dei dispersi. Le persone che al momento mancano all’appello sono cinque e sono tutti veneti.

Anche questa mattina quattro droni sono in volo sul ghiacciaio della Marmolada, sul luogo del disastro. Due droni della soccorso alpino veneto e altri due dei vigili del fuoco di Trento passeranno al setaccio la zona in cui la frana di ghiaccio ha travolto gli alpinisti che domenica stavano salendo lungo la via normale.

ORE 10 – Sempre più concreto l’incubo della fine delle ricerche

Sulla Marmolada proseguono le ricerce con l’incubo che si fa sempre più concreto: dover rinunciare, forse per sempre, al ritrovamento dei corpi rimasti sotto l’enorme quantità di ghiaccio e detriti venuti giù dalla Marmolada. A prendere in considerazione questa ipotesi sono i soccorritori, quelli che continuano a portare avanti le ricerche nonostante le molte difficoltà. Le operazioni sono ostacolate in primo luogo dal rischio di nuovi crolli. L’unica possibilità è cercare di osservare la massa dall’alto con i droni per individuare a livello visivo qualsiasi elemento che possa essere utile per rintracciare qualcuno.

Quattro delle sette vittime accertate sono state identificate. Il numero dei dispersi è sceso a cinque, tutti italiani.

5 LUGLIO 2022

ORE 17.30 – Marmolada, 5 dispersi tutti di nazionalità italiana -Tutti i 5 punti di accesso alla montagna sono stato chiusi per motivi di sicurezza

Otto delle 13 persone che si temevano disperse sono state rintracciate dalla compagnia dei carabinieri di Cavalese, in collaborazione con le autorità della Provincia autonoma di Trento e della Regione Veneto. Scende dunque a 5 il numero delle persone – tutti di nazionalità italiana – di cui non si hanno notizie dal pomeriggio del 3 luglio, quando è avvenuto il crollo del ghiacciaio della Marmolada. Nel frattempo, continua l’azione di riconoscimento delle 7 vittime del crollo del 3 luglio scorso, accanto alle operazioni di monitoraggio e recupero. Al momento la situazione è questa: i familiari hanno riconosciuto l’ultimo degli 8 feriti coinvolti nel crollo del ghiacciaio della Marmolada che non era stato ancora identificato. Il numero dei ricoverati scende peraltro a 7: in giornata è infatti avvenuta una dimissione. Sono state inoltre riconosciute ufficialmente 4 vittime, tutte di nazionalità italiana, mentre altri due corpi sono in fase di riconoscimento (in attività di conferma dalle autorità consolari). Infine, attraverso articolate verifiche, sono stati individuati i proprietari e gli utilizzatori delle autovetture parcheggiate all’imbocco dei sentieri che portano al ghiacciaio. Tutti risultano negli elenchi in possesso delle forze dell’ordine.

Tutti i punti di accesso alla montagna sono chiusi per motivi di sicurezza. È dunque interdetto anche l’accesso all’area compresa tra Punta Serauta e la Forcella Marmolada, cui sia accede dalla Val Contrin, secondo quanto previsto dalle ordinanze dei tre Comuni di Canazei, San Giovanni di Fassa e Rocca Pietore (Belluno). Sul posto sono stati installati cartelli di divieto di accesso e transito. È stato inoltre disposto il presidio di Passo Fedaia da parte di Polizia locale e Corpo forestale del Trentino. Lo ha comunicato il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, al termine della riunione di coordinamento interforze, che si è tenuto questa mattina presso il centro operativo comunale. Il presidente del Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico, Maurizio Dellantonio, incontrando la stampa ha confermato la prosecuzione delle operazioni di ricerca, che si svolgono per ora esclusivamente attraverso l’impiego di droni. La priorità è di garantire l’incolumità degli operatori sul campo. Le condizioni della parte superiore della montagna vengono monitorate dal personale della Protezione civile della Provincia autonoma di Trento, anche attraverso l’impiego di interferometri e radar doppler, ossia speciali apparecchiature di monitoraggio che misurano i movimenti della parete ghiacciata.

ORE 16 – Permane ancora il rischio di un nuovo distacco. Trovati altri resti delle vittime. Mattarella: “Simbolo del cambio clima non governato”

Sono scesi a 8 i dispersi dopo il crollo del seracco sommitale in Marmolada.

Lo apprende l’ANSA da fonti investigative.

Ieri il numero era 13: tra i cinque individuati anche il ragazzo trentino di 30 anni di Fornace ricoverato in prognosi riservata a Treviso, ma che non sarebbe in pericolo di vita. I medici del Ca’ Foncello avevano accertato al momento del ricovero un importante edema cerebrale e lesioni agli organi interni. Il giovane, in stato di incoscienza, era stato trovato senza alcun documento.
Piano piano, infatti, stanno ricomparendo persone che erano state date per disperse, come ad esempio due alpinisti francesi che sono stati sfiorati dalla frana di ghiaccio e hanno raccontato che, in quel drammatico momento, sulla via normale c’erano almeno 12 persone. Un numero che, calcolando i decessi ufficiali con i nomi delle persone che sono state cercate dai parenti, viene considerato realistico. Gli inquirenti hanno ascoltato anche oggi, come nei giorni scorsi, diversi testimoni proprio per cercare di capire quante persone si trovassero sul ghiacciaio al momento del crollo del seracco.

La Marmolada sarà off limits in seguito ad un’ordinanza di chiusura da parte del sindaco di Canazei Giovanni Bernard. IL provvedimento, che ha al momento una durata indefinita, segue l’ordinanza di chiusura parziale di domenica ed è ritenuto necessario per operare in sicurezza e allontanare curiosi dall’aria del disastro.”Rimane ancora il rischio di distacco della parte di seracco rimasta ancora pericolante sulla montagna. Tutte le attività che facciamo tengono in considerazione questo aspetto. Non è così banale: uno può pensare che dopo tre giorni, visto che non è caduto, possa rimanere lì, ma non è per niente così. La parte rimanente è stata più volte visionata dagli esperti nivologici e glaciologici della Provincia che sono molto preoccupati per le fratture che si sono create a monte della parte che è rimasta. Per cui noi abbiamo il dovere di garantire la sicurezza di tutti”. Lo ha detto il capo del Soccorso alpino nazionale Maurizio Dellantonio, a margine della riunione di coordinamento sui soccorsi a Canazei. “Abbiamo già fatto un calcolo per un nuovo distacco: cioè quanti secondi ci metterebbe ad arrivare in una zona che noi riteniamo primaria e le cifre sono basse. Si parla di un paio di decine di secondi nella zona più alta. Questo ci impone di attenzionare con molta cura questa problematica”, ha aggiunto il numero uno del Soccorso alpino.
“Abbiamo parlato della tragedia della Marmolada come elemento simbolico di quello che il cambio climatico se non governato sta producendo nel mondo. Richiede piena collaborazione di tutti sennò non è governato “. Lo afferma Sergio Mattarella nel palazzo presidenziale di Maputo. “Ci sono Paesi che non si impegnano. Occorre richiamare tutti a assumere impegni ulteriori”.



Ore 10.00 – Bilancio

Tre le vittime vicentine accertate: Filippo Bari, 27 anni di Malo, Paolo Dani, 52 anni di Valdagno, e Tommaso Carollo, 48 anni di Thiene.

Altri quattro risultano dispersi: il 22enne Nicolò Zavatta di Barbarano Mossano, Davide Miotti, guida alpina di Tezze sul Brenta, la moglie Erica Campagnaro, Emanuela Piran di Bassano del Grappa (e il suo compagno Gianmarco Gallina di Montebelluna).

Fra i feriti vi è un uomo in gravi condizioni e sfigurato di cui non si conosce ancora l’identità. Uno straniero di 65 anni si trova all’ospedale di Feltre in terapia intensiva, un altro ferito è a Belluno. o il massimo

Ore 9.30 – Riprendono le ricerche

Mattinata di sole sulla Marmolada e ripresa delle ricerche dei dispersi. In giornata è attesa una perturbazione che potrebbe bloccare le operazioni. Per le ricerche vengono utilizzati solamente droni con base al Rifugio Capanna Ghiacciaio, sfiorato dalla frana. Assieme al Soccorso Alpino vi è anche una squadra della Guardia di Finanza (Sagf). Si temono ulteriori crolli.

Vittime e dispersi vicentini

Sono stati identificati i corpi di Filippo Bari, Paolo Dani e Tommaso Carollo. Si cercano Davide Miotti e la compagna Erica Campagnaro, oltre a Nicolò Zavatta di Barbarano Mossano

Riccardo Franchin, sopravvissuto

La testimonianza di uno sei sopravvissuti vicentini, l’ingegnere 27enne Riccardo Franchin di Barbarano Mossano, è riportata dall’edizione odierna de Il Corriere del Veneto che ha intervistato il padre. Riccardo è iscritto al Cai di Noventa Vicentina ed ha scoperto recentemente la passione per la montagna. Si trovava sulla Marmolada assieme all’amico 22enne compaesano Nicolò Zavatta, ancora disperso e Filippo Bari e avevano come guida Paolo Dani. Dani e Bari hanno perso la vita e sono già stati identificati. Riccardo sarebbe stato il primo dei quattro. Quando stavano entrando nel ghiacciaio ha sentito un fragore e sono stati travolti da un fiume di rocce e neve. Riccardo ha cominciato a fuggire ed ha perso poco dopo i sensi. Poi racconta di aver avuto un vuoto, forse ha perso i sensi e si è risvegliato confuso e non ha più visto nessuno. Si è diretto quindi al rifugio Capanna Ghiacciaio dove ha incontrato altri due escursionisti. Ha riportato varie lesioni e un trauma al fegato, ma non è in pericolo di vita.

4 LUGLIO 2022

Ore 18.30 – Aggiornamento del Soccorso Alpino – 7 vittime, 13 dispersi

È di 7 vittime (di cui 3 identificate) il bilancio provvisorio della tragedia che ha interessato il ghiacciaio della Marmolada nel pomeriggio di ieri. Otto i feriti trasferiti negli ospedali di Trento, Bolzano, Belluno, Feltre e Treviso, di cui 2 in gravi condizioni. Attualmente sono 13 le persone disperse, il cui mancato rientro è stato denunciato dai familiari (una in meno rispetto quanto comunicato in precedenza, poiché un uomo di nazionalità austriaca è stato rintracciato nelle ultime ore). Dieci dispersi sono di nazionalità italiana e 3 di nazionalità ceca. Le autorità stanno ancora accertando la proprietà di 4 delle 16 auto parcheggiate nei pressi dei sentieri che portano al ghiacciaio: tutte hanno targhe straniere (1 tedesca, 2 ceche e una ungherese).

Le informazioni sono state fornite nel corso di una conferenza stampa presso il centro logistico della Protezione civile a Canazei, alla presenza del presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, dei presidenti delle Province autonome di Trento e Bolzano, Maurizio Fugatti e Arno Kompatscher, del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia e del capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. In mattinata le ricerche sull’area interessata dal distacco sono proseguite con l’impiego di droni e attraverso il sorvolo dell’elicottero di Trentino emergenza, fino all’arrivo di un temporale nella tarda mattinata.

Le ricerche – riprese nel pomeriggio – proseguiranno nei prossimi giorni nello stesso modo, poiché il rischio di ulteriori distacchi non permette di garantire l’intervento da terra. Viene confermata la chiusura dell’area con ordinanza del sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, mentre sono in corso le indagini tecniche dei glaciologi della Provincia autonoma di Trento.

Il premier Draghi – che ha incontrato i familiari delle vittime e dei dispersi – ha voluto ringraziare tutti gli operatori impegnati nelle operazioni per la loro generosità, professionalità e coraggio: “Voglio esprimere la più sincera, affettuosa e accorata vicinanza alle famiglie delle vittime, dei feriti e dei dispersi, oltre che alle comunità che sono state colpite da questa tragedia. Questo è un dramma che certamente ha dell’incredibile, ma dipende dal deterioramento dell’ambiente e della situazione climatica. Oggi l’Italia piange queste vittime e tutte le italiane e gli italiani si stringono a loro con affetto. Il Governo deve ora riflettere su quanto è accaduto ed è chiamato ad assumere i provvedimenti necessari, perché quanto è accaduto possa essere evitato in futuro”.

Il presidente Fugatti ha ringraziato il premier per la visita sui luoghi della tragedia e – nel fare proprie le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ringraziato gli uomini e le donne che, con tempestività sono intervenuti in una situazione oggettivamente complessa: “Canazei, che in passato era già stata colpita da altre tragedie, sta vivendo un dolore particolarmente profondo”. Il presidente Zaia ha assicurato: “Le ricerche continueranno: lo dobbiamo ai familiari e a chi è ancora lassù”.

Il presidente Kompatscher ha rivolto un ringraziamento speciale ai soccorritori e un pensiero ai familiari delle vittime e dei dispersi.

Il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio ha ricordato come “in questo momento difficile per il Paese, la risposta operativa è stata importante ed ha visto una collaborazione proficua tra forze diverse. Il sistema nazionale è a disposizione per supportare le attività in questa grande tragedia

Zaia ha dichiarato: “Le ricerche continuano dopo il temporale. lo dobbiamo ai familiari e a chi è ancora lassù. Andremo avanti fino all’estremo. Il Veneto sta pagando una situazione pesante con tre vittime, tutte vicentine, sette dispersi, tre ricoverati, due sono stranieri tedeschi. Una situazione pesante che mai avrei pensato di dover affrontare”. ha poi aggiunto: “I cambiamenti climatici sono un’evidenza ormai. É da oltre 150 giorni che non piove nelle nostre pianure e abbiamo un ghiacciaio che ha ridotto le sue dimensioni e oggi ha le dimensioni che dovrebbe avere a settembre. Nei giorni scorsi a Punta Roca, abbiamo avuto temperature di 10 gradi centigradi, si tratta di un ghiacciaio in continuo movimento”

Ore 15.48 – Morti anche Filippo Bari, Paolo Dani e Tommaso Carollo

Paolo Dani

Salgono a quattro le vittime vicentine accertate della tragedia in Marmolada. Arriva la conferma della morte del vicentino di 27 anni Filippo Bari, di Isola Vicentina. La sua foto ha fatto il giro del web perché aveva scattato un selfie per i genitori poco prima della tragedia. Identificata anche la salma del valdagnese Paolo Dani, 52enne guida alpina, esperto accompagnatore di gruppi di escursionisti proprio sulla Marmolada. Secondo i soccorritori è difficile trovare persone ancora vive e il riconoscimento delle salme è difficile per le loro condizioni. Gli escursionisti sono stati travolti da una valanga di ghiaccio, sassi e neve a 300 km/h che ha dilaniato i corpi. Morto anche 28enne Thienese Tommaso Carollo e Davide Miotti 51enne guida alpina di Tezze sul Brenta e titolare del negozio “Su e giù sport”. Si cerca anche un altro vicentino di Barbarano-Mossano, Nicolò Zavatta, 22 enne, oltre a Erica Campagnaro, moglie di Davide Miotti.

Ore 12.34 – Bimbo di 9 anni non è disperso, ma salvo a casa

Il bambino di 9 anni di Canazei che inizialmente era stato dato per disperso è salvo a casa. Aumenta il numero dei dispersi, in mattinata quantificati in 17 persone. Sarebbero 19 invece, quelli che le famiglie ancora cercano. Molti di loro erano stranieri e le informazioni e le segnalazioni arrivano con più difficoltà

Ore 12.21 – Vittime feriti e dispersi (bilancio parziale)

Vittime: 6 (4 sono state identificate)

  1. ITA: Davide Miotti, 51 anni, di Tezze sul Brenta (Vicenza)
  2. ITA: generalità ancora non diffuse (Treviso), guida alpina
  3. REP. CECA: generalità ancora non diffuse
  4. IGNOTO: sesso femminile
  5. ITA: Filippo Bari, 27 anni, di Isola Vicentina (Vicenza), alpinista (faceva parte del cosiddetto gruppo di Malo)
  6. ITA: Paolo Dani, 52 anni, di Valdagno (Vicenza), guida alpina
  7. ITA: Tommaso Carollo ITA di Thiene, alpinista

Dispersi: 15

  1. ITA: Malo (Vicenza), alpinista
  2. ITA: Erica Campagnaro, 45 anni di Tezze sul Brenta (Vicenza), moglie di Davide Miotti, fra le vittime
  3. ITA: sesso maschile, 50 anni, di Alba di Canazei (Trento)
  4. ITA: sesso femminile, Pergine Valsugana (Trento)
  5. ITA: sesso maschile, Pergine Valsugana (Trento), figlio della precedente dispersa
  6. GER: Si ricerca un gruppo di escursionisti tedeschi
  7. REP. CECA: Si ricerca un gruppo di escursionisti cechi
  8. ROMANIA: Potrebbe esserci anche un gruppo di escursionisti romeni
  9. ITA: Nicolò Zavatta, 22 anni di Barbarano – Mossano

FERITI 8 – DUE GRAVI

  1. ITA: 27 anni di Barbarano Mossano (Vicenza)
  2. ITA: 29 anni, sesso femminile, Pergine Valsugana (Trento)
  3. ITA: 33 anni, sesso maschile, Pergine Valsugana (Trento)
  4. ITA: 51 anni, sesso femminile, Como
  5. GER: generalità ancora non diffuse
  6. GER: generalità ancora non diffuse
  7. c’è un 40enne ancora non ancora identificato in rianimazione a Treviso

Ore 12.00 – Avvistamenti

Squadre di soccorritori sono state inviate in mattinata nella zona del disastro della Marmolada, per l’avvistamento di alcuni resti sulla colata di ghiaccio e neve.

Lo ha riferito ai giornalisti l’assessore veneto alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin.

Le ricerche, ha precisato Bottacin, sono state riavviate dopo che l’ispezione con droni sulla zona ha portato ad individuare “alcuni elementi” (ANSA).

Ore 11.00 – Curiosi sul posto: il vicequestore di Trento

Nell’area vicina ai soccorsi vi sarebbero molti curiosi tanto che il vicequestore di Trento Luigi Di Ruscio avrebbe minacciato provvedimenti duri nei confronti di chi infrange il divieto di avvicinamento all’area. Lo riporta il Corriere del Veneto. Tali atteggiamenti, infatti, metterebbero a rischio l’incolumità degli stessi, vista la pericolosità della zona, sia i soccorsi.

Ore 10.15 – Chi sono le vittime e i dispersi

Davide Miotti di Tezze sul Brenta

La valanga ha investito due cordate: una proveniente da Vicenza e l’altra da Trento. Tre delle vittime sono italiane, vi è poi un cecoslovacco e un uomo e una donna non identificati. Due vittime sono vicentine. Sarebbero stati identificati, infatti Davide Miotti 51enne guida alpina di Tezze sul Brenta e titolare del negozio “Su e giù sport” e un giovane di Vicenza di 28 anni.

——

Filippo Bari

Dispersi: vi sarebbero italiani, cechi, tedeschi e romeni. Fra questi anche il maladense Filippo Miotti che aveva scattato una foto poco prima della tragedia inviandola ai genitori. Fra i dispersi anche alpinisti del Cai di Malo. Oltre a Miotti (purtroppo già trovato e identificato) anche la moglie Erica Campagnaro.
Vi è poi un 50enne di Alba di Canazei, una donna e un ragazzo di Pergine Valsugana (TN).

Ore 10.10 – Bilancio aggiornato

Attualmente risultano dispersi sulla Marmolada 17 alpinisti.

Sono invece otto i feriti, di cui due in gravi condizioni.

Tra i feriti ci sono due cittadini tedeschi. Per ora i deceduti sono sei, dei quali quattro già identificati. E’ quanto apprende l’ANSA dagli inquirenti.

Ore 10 – Zaia a Canazei

Il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia sarà presente questa mattina alle ore 12 alla caserma dei Vigili del fuoco di Canazei (TN), dove è stata allestita la centrale operativa di coordinamento delle operazioni di soccorso e ricerca in seguito al crollo di ieri sulla Marmolada.

All’appuntamento saranno presenti il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Cu

Ore 9.00 – Nota del soccorso Alpino –

Alle 13.30 di ieri un seracco si è staccato dal ghiacciaio della Regina delle Dolomiti al confine tra Veneto e Trentino. Una valanga di neve, ghiaccio, sassi ed acqua ha travolto tutto ad una velocità di 300 km/h. ciò che ha trovato sul suo cammino, compresi diversi escursionisti. Al momento le vittime sarebbero 6 ed i dispersi 20 (fra cui anche un bambino di 9 anni). Vi sarebbero 16 auto parcheggiate di cui non si trova il proprietario.

*** Sono sei le vittime accertate della valanga. Diciotto persone sono state fatte evacuare dalla cime di Punta Rocca e sono state fatte rientrare tutte quelle che si trovavano più in basso. Al momento si stanno verificando le auto parcheggiate per cercare di capire se e quanti manchino ancora all’appello. La Marmolada è interdetta al pubblico al momento. Un elicottero con a bordo personale dell’Arpav e del Soccorso alpino sta effettuando una ricognizione dall’alto. I morti per ora sarebbero 6, tre veneti, un cecoslovacco e una coppia non ancora identificata.

La zona è stata chiusa e i soccorsi tardano a riprendere e vi è ancora confusione sul numero delle vittime e dei dispersi. Le famiglie sono arrivate ieri sera e sono state raccolte a Canazei allo stadio del ghiaccio. Le ricognizioni attualmente vengono fatte con droni ed elicotteri viste le condizioni meteo

Arriva Draghi

Proprio a Canazei (TN) è atteso l’arrivo del premier Mario Draghi in mattinata assieme al capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio.

Le alte temperature hanno letteralmente provocato una colata di acqua

Dispersi vicentini

Fra i dispersi vi sarebbero anche tre alpinisti del Cai di Malo e una guida alpina valdagnese. Fra i dispersi il 27enne di Malo Filippo Bari e fra i feriti vi sarebbe anche un giovane di Barbarano Mossano portato all’ospedale di Trento. Altro disperso sarebbe Davide Miotti, guida alpina di Tezze sul Brenta, con la moglie Erica Campagnaro.

Temperatura record

Ieri a 3250 metri di altitudine è stata raggiunta la temperatura recordi di 10,3 gradi Celsius alle ore 14. La Procura della Repubblica di Trento ha aperto un fascicolo per disastro colposo a carico di ignoti.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

Potrebbe interessarti anche:

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
CAPITALE CULTURA
UNICHIMICA