14 Gennaio 2016 - 10.53

TEATRO COMUNALE – Altstaedt ammalato, ma il concerto si fa: Beethoven, Mozart, Respighi

OTO3

Nel terzo appuntamento della Stagione sinfonica 2015/16 realizzata dal Teatro Comunale di Vicenza in collaborazione con la OTO, spiccava in cartellone il nome di Nicolas Altstaedt ma il violoncellista franco-tedesco, pochi giorni fa, ha dovuto rinunciare all’impegno a causa di un malanno fisico che lo costringe ad un periodo di forzato riposo.
Lunedì 18 gennaio, pertanto, il concerto andrà – come previsto – in scena, ma con un programma completamente rivoluzionato.
Nella prima parte l’Orchestra del Teatro Olimpico eseguirà la terza suite delle “Antiche danze e arie per liuto” liberamente trascritte per orchestra d’archi da Ottorino Respighi nel 1932.
Suddivisa in quattro movimenti, l’opera fu ispirata dalla profonda ammirazione che il compositore bolognese (ma romano d’adozione) nutriva per le melodie rinascimentali e per gli strumenti antichi. E da sublime orchestratore quale egli era, Respighi riuscì nell’intento di dare una nuova elegante veste e nuova vita – come era accaduto nelle due precedenti raccolte delle “Antiche danze e arie” – a del materiale tutto sommato molto semplice e musicalmente scarno.
Seguirà la Sinfonia n. 29 in la maggiore di Mozart, un capolavoro nel suo genere dal momento che rappresenta una pietra miliare nell’intera produzione sinfonica mozartiana ed il momento più alto delle composizioni cosiddette “giovanili”. Affrancatosi definitivamente dal “gusto italiano” e almeno parzialmente dal modello dell’autorevole collega Haydn, con questa Sinfonia Mozart afferma con autorevolezza il suo proprio, inconfondibile stile che caratterizzerà, da lì in avanti, tutti i successivi sublimi lavori.
In questa parte del concerto l’Orchestra del Teatro Olimpico si esibirà per la prima volta senza direttore sul podio e con Filippo Lama nella veste di violino concertatore.
Dopo l’intervallo la OTO torna sul palco accompagnata da Pietro De Maria per l’esecuzione del quinto e ultimo Concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven, universalmente conosciuto come “Imperatore”. A dispetto del fatto che tale appellativo non gli fu apposto dal compositore, “Imperatore” è un termine quanto mai azzeccato per un’opera solenne, grandiosa, a tratti quasi militaresca, caratterizzata dalla tonalità “eroica” di mi bemolle maggiore. Composto nei movimentati mesi dell’occupazione di Vienna da parte delle truppe francesi, il Concerto n. 5 venne eseguito pubblicamente per la prima volta nel 1812 e viene oggi considerato la più popolare pagina per pianoforte e orchestra della letteratura musicale di tutti i tempi.
Pietro De Maria fa parte di quella generazione di pianisti italiani intorno ai 50 anni (con lui Andrea Lucchesini, Filippo Gamba e Benedetto Lupo) che ha saputo costruire un’eccellente carriera concertistica di livello internazionale partendo da un solido percorso di studi accademici e di approfondimento. Nato a Venezia nel 1967, De Maria si è messo in luce nei primi anni ’90 vincendo alcuni importanti concorsi come il “Tchaikovsky” di Mosca il “Dino Ciani”-Teatro alla Scala ed il “Géza Anda” di Zurigo. Da lì ha intrapreso un’intensa attività concertistica che lo vede protagonista in recital, in varie formazioni da camera (con il violoncellista Enrico Dindo forma un duo molto apprezzato) e a fianco di prestigiose orchestre sinfoniche.
Per Decca, per la quale incide da anni in esclusiva, De Maria ha recentemente registrato i due libri del “Clavicembalo ben temperato di Bach” e l’integrale dell’opera per pianoforte di Chopin.

Biglietti in vendita presso il botteghino del Teatro Comunale e anche online (www.tcvi.it).

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