9 Marzo 2020 - 9.20

Prove di recessione

Sembra banale, ma ci accorgiamo di quanto una cosa sia importante quando la perdiamo, o meglio quando rischiamo di perderla. Diamo per scontato di potere avere a nostra disposizione, sempre, alcune cose, salvo poi scoprire che non è così, rendendoci consapevoli che la salute e la libertà sono dei privilegi a cui ogni essere umano dovrebbe avere diritto.

In questi giorni di grande caos, ed a volte anche di paura, la rabbia e la consapevolezza di non capire fino in fondo cosa sta succedendo. Un’unica certezza, l’incapacità di chi avrebbe dovuto anticipare certe scelte che oggi sembrano drastiche, ma che se fossero state prese con anticipo avrebbero potuto avere impatti più rilevanti creando meno danni, capendo che è più facile criticare che prendere decisioni.

Ancora ad inizio febbraio, avevamo fatto un articolo in cui, per certi versi anche banalizzando, si alzava l’attenzione su questo virus, affrontando magari maggiormente alcuni aspetti economici. Chi scrive ovviamente non ha la sfera di cristallo, fa delle considerazioni semplici, che dovrebbe essere fatte anche da chi ha strumenti e cultura ben più importanti.

Altro che via della seta, di cui avevamo scritto in maniera critica lo scorso anno, via della seta che avrebbe dovuto portare sviluppo e benestare da parte di chi presente nel nostro Paese molte volte non rispetta le nostre regole sia da un punto di vista sanitario sia da un punto di vista fiscale. Colonizzatori che ci hanno portato un’emergenza sanitaria mondiale, ci hanno fatto diventare il pericolo numero uno al mondo e che ci aiuteranno senz’altro ad entrare in recessione.

L’impatto economico derivante dal CORONAVIRUS anche secondo Standard & Poor’s Global rating rischia di spingere l’Italia in recessione nel 2020, laddove il PIL si contrarrà di circa lo 0,5% contro le previsioni di crescita fatte lo scorso dicembre che lo vedeva in crescita dello 0,4%.

Le varie restrizioni o quarantene andranno a penalizzare le esportazioni di beni e servizi, oltre al turismo, settori basilari per la nostra economia.

L’unica speranza, se avranno la coscienza e la capacità per farlo, è quella di incrementare gli investimenti pubblici, riattivando nel più breve tempo possibile, tutti i cantieri e le opere considerate prioritarie, in modo tale che la domanda pubblica compensi l’arretramento di quella privata, per farsi che passata la paura ci possa essere un rimbalzo importante nella seconda metà dell’anno solare per poi proseguire nel 2021.

A breve quindi è normale essere preoccupati, basta pensare che le sole province lombarde colpite rappresentano il 12% del PIL italiano ed il 2% del PIL dell’area euro.

Una recessione che potrebbe essere globale se il Covid-19 si trasformasse in pandemia, un colpo letale quindi all’economia globale, il classico “ cigno-nero” come viene identificato dagli economisti un evento imprevedibile e dalle conseguenze inimagginabili.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
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