8 Giugno 2016 - 16.05

PROFUGHI – Il prefetto: “8 per ogni Comune”, Gentilin (Arzignano): “Non qui”

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Non esultano di certo i sindaci vicentini di fronte alla richiesta di incontro del prefetto Eugenio Soldà sul tema dei profughi. Stamane all’incontro alla caserma Sasso erano presenti solo 66 primi cittadini, alcuni dei quali neoletti, presentatisi forse solo per inaugurare la loro vita amministrativa.
Il messaggio di Soldà è stato chiaro: ogni Comune dovrebbe prendersi 8 profughi per far fronte alla rinnovata emergenza, con migliaia di arrivi sulle coste italiane. Secondo i dati provenienti da Roma sarebbero 200 mila le persone pronte ad imbarcarsi. «Ci sono comuni che hanno accolto molti profughi – ha detto Soldà- “Vicenza ne ha 650, ma altri non hanno fatto la loro parte. Mettetevi nei miei panni. La mia proposta? Ogni amministrazione individui 4-8 posti. Se riusciremo a gestire dai 280 ai 560 posti, passeremo un’estate tranquilla».
I profughi provengono perlopiù dall’Africa subsahariana e proprio questo manda in escandescenze qualche sindaco e non solo. Provengono da zone non colpite da guerre e sono giovani in forze che si spostano per motivi economici.
Abbiamo sentito il sindaco di Arzignano, Giorgio Gentilin che non ha inviato alcun rappresentante alla caserma Sasso.
“Non vedo perché avrei dovuto esserci” ci dice. “Non ho dato la disponibilità di Arzignano ad accogliere profughi in strutture pubbliche e non condivido l’accoglienza polverizzata sul territorio, perché non fa altro che ridurre la percezione di sicurezza da parte dei cittadini. Non posso oppormi se le cooperative individuano strutture private di accoglienza, non posso farci nulla. Se me li trovassi sul territorio di Arzignano però, non li ignorerei. Anni fa abbiamo ospitato cinque profughi del Niger e abbiamo avuto più di qualche problema. Ricordo infine che la popolazione di Arzignano ha oltre il 19 per cento di residenti stranieri e sono perlopiù integrati. Proprio loro sarebbero i primi a perdere la percezione di sicurezza”.

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