17 Luglio 2023 - 10.11

Marciapiedi di Viale Milano ostaggio di bici e monopattini… e guai a protestare

Viale Milano soffocata dai monopattini elettrici
di Alessandro Cammarano

Qualche settimana fa scrivevo un articolo in forma di lettera aperta al neo sindaco di Vicenza Giacomo Possamai nella quale avanzavo qualche modestissima proposta – chi è il sottoscritto per poter elargire suggerimenti o peggio “consigli”? – per ridare smalto ad una città che da troppi anni si è andata ricoprendo di una patina di grigiore che solo a tratti e solo in parte si è sollevata a rivelare le grandissime potenzialità di cui il capoluogo berico è ricco.

Oggi mi concentro su un argomento ben specifico e su una zona ben delimitata, sapendo in anticipo che mi attirerò più critiche che consensi – il che fa comunque parte dello spirito sul quale la professione giornalistica dovrebbe fondarsi, ovvero essere “scomodo” –, ma il problema c’è ed è ascrivibile ad una precisa categoria di persone che solo al nominarla mi faranno impalare da più di qualcuno, oltre ad attirare su di me epiteti tra cui quello di “razzista” sarà il più cortese.

Non lo sono, ve lo posso assicurare, ma qui sono i fatti e la cronaca a parlare, con contundente evidenza.

Purtroppo ciò di cui mi accingo a dire, partendo da una situazione ben precisa che poi mi permetterò di allargare – un comportamento scorretto non ne assolve un altro, ma anzi i due si sommano – ad altre problematiche simili.

Veniamo al dunque: Viale Milano – ex salotto buono di Vicenza ma tuttora porta d’ingresso alla città sia per chi arrivi in auto che per coloro che abbiano scelto il treno – è una giungla di biciclette, monopattini elettrici e motorini che impazzano ovunque e senza regole, tutti condotti da – sì lo so, è orrendo dirlo ma questa è la realtà – extracomunitari che ignorano anche le più elementari regole non solo della circolazione, ma anche quelle del buonsenso e dell’educazione più spicciola.

Hai voglia a piantare alberelli – il che speriamo davvero avvenga perché viale Milano ha urgente bisogno di una riqualificazione profonda – quando i pedoni rischiano quotidianamente la pelle anche solo camminando sul marciapiede.

Chi scrive in Viale Milano ci ha abitato fino a non molto tempo fa e dunque parla per esperienza diretta.

Volendo anche sorvolare sui grappoli di biciclette incatenate ad ogni palo-lampione-segnale stradale ove permangono talvolta per settimane impedendo la circolazione dei pedoni, costretti a gimcane inenarrabili ad evitare i catorci arrugginiti che costituiscono un pericolo reale per anziani e passeggini, poniamo il fuoco sul problema realissimo delle bici e dei monopattini elettrici “guidati” senza criterio e troppo spesso anche con una certa qual arroganza.

I nuovi mostriciattoli elettrici sono amatissimi dagli extracomunitari che di norma preferiscono sfrecciare sui marciapiedi senza preoccuparsi minimamente dell’anziano col bastone o di chi, uscendo da uno dei portoni, rischia di essere arrotato sen non addirittura investito.

Guai a protestare! Si rischia un “vaffa” espresso e se si insiste magari anche qualcosa di più.

Si può andare avanti così? Francamente penso di no e forse qualche controllo in più non ci starebbe male.

Sono un pericolo, reale, alla cui soluzione bisogna mettere mano rapidamente e con decisione, magari con una pista ciclabile tra marciapiede e corsie di scorrimento del traffico.

E qui si apre un altro problema: le piste ciclabili, promosse e realizzate da amministrazioni di qualsiasi colore a costi tutt’altro che indifferenti, sono ovunque nella stragrande maggioranza dei casi ampiamente sottoutilizzate, come se i ciclisti invece di sentirsi protetti le percepissero come una diminuzione della loro “libertà di circolazione”.

Ecco dunque vegliarde che sfrecciano con i loro velocipedi carichi di borse della spesa giusto al lato della ciclabile stessa senza tuttavia imboccarla, e con loro ragazzini indisciplinati e professionisti in blazer e zainetto ignari delle regole.

Come si diceva un comportamento scorretto non ne assolve un altro, anzi: le regole ci sono, bisogna farle rispettare, prima di tutto educando e dove necessario sanzionando.

Viale Milano era bellissima, molti dei palazzi che vi si affacciano lo sono ancora, facciamola vivere, con senso civico e tantissimo impegno.

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