6 Marzo 2023 - 9.08

Le surreali marce contro il “fascismo”

Io credo che nel 2023 parlare ancora di fascismo sia semplicemente surreale.

Ed invece sabato scorso abbiamo assistito in quel di Firenze ad una grande manifestazione “antifascista”, indetta da Cgil-Cisl ed Uil “in difesa della scuola e della Costituzione”, con la presenza del Capo del M5Stelle Giuseppe Conte, della neo Segretaria del Pd Elly Schlein,   e con il consueto variopinto contorno fatto di Centri Sociali, Collettivi Studenteschi, Anpi, Arci, Acli, Cobas e via cantando.

Sia chiaro che ognuno è libero di passare i sabati come meglio crede, e la Costituzione garantisce a chiunque di manifestare, ovviamente sempre nei limiti fissati della legge.

Detto questo, viene da chiedersi: esiste veramente un incombente pericolo fascista in questo nostro Paese?  Oppure siamo, alle solite, di fronte all’agitare un nemico che non esiste per non fare i conti con una realtà diversa rispetto a quella immaginata o desiderata?

Io ho approfondito durante gli studi universitari la genesi ed i primi passi del Partito Fascista, dagli albori alla Marcia su Roma per capirci, e per quanto conti il mio parere credo che paragonare le vicende di quegli anni alla situazione attuale sia da “cronache marziane”.

Il problema è che il risultato elettorale del 25 settembre scorso ha aperto, senza ombra di dubbio, una nuova fase per la politica italiana, in quanto per la prima volta uno schieramento politico apertamente “di destra”, o di “centro destra” se preferite, ha vinto le elezioni, si è insediato al Governo, e questo ordine politico-parlamentare probabilmente dominerà la scena per i prossimi cinque anni. 

Ovvio e comprensibile che la galassia “di sinistra”  questa novità non l’abbia presa bene, ma questo non giustifica a mio avviso la continua evocazione del  fantasma del fascismo, individuando in Giorgia Meloni la sua reincarnazione, e paventando scenari foschi ed irrealistici che palesemente poco o nulla hanno a che vedere con l’Italia di oggi.

Per essere chiaro, non è che sia vietato essere ostili o guardare con antipatia i Partiti di destra, ci mancherebbe; quello che non è comprensibile a mio avviso è l’intolleranza tout court, invocata e praticata per fare da collante ideologico succedaneo di quello che fu per lunghi anni l’ideologia comunista, a supporto di un ingiustificabile senso di superiorità intellettuale della sinistra, che spiace dirlo gli elettori non hanno premiato.

Il problema a mio avviso è che se ci pensate bene il continuo evocare il pericolo fascista lo ha di fatto depotenziato a fenomeno di folclore, in cui di generazione in generazione  si persevera in una narrazione ormai fuori dalla storia.

Qualcuno qualche anno fa  ha parlato di “professionisti dell’antifascismo”, e qualche dubbio al riguardo è legittimo visto che l’Anpi continua a reclutare “partigiani” a distanza di ottant’anni dalla caduta di Mussolini e dalla fine della guerra.

Sia chiaro che a coloro che hanno lottato e dato la vita per opporsi alla barbarie nazi-fascista va tributato ogni onore, ma via, sono passati ottant’anni, e parlare di “disgustoso rigurgito” dello squadrismo nero, e di gravissimo rischio dell’instaurazione di una nuova dittatura fascista mi sembra un po’ esagerato.

Non intendo certo minimizzare la gravità dell’aggressione dei giovani di destra davanti al Liceo Michelangiolo di Firenze.  

Si trovino i colpevoli, e li si persegua penalmente, alla pari di come sta facendo la Magistratura bolognese nei confronti di otto giovani dei “Collettivi” di sinistra per aver aggredito e picchiato lo scorso maggio dei giovani di destra.

Sia chiaro che non intendo riesumare la teoria degli “opposti estremismi”, ma prendo atto che a Bologna né Conte né la Schlein né altri hanno organizzato manifestazioni di protesta contro un atto che, piaccia o non piaccia, è stato di pura violenza politica.

A sostegno dell’antifascismo militante c’è poi il continuo richiamo alla Costituzione, tipo Conte che sabato avrebbe dichiarato “Siamo in piazza per difendere i principi costituzionali”. 

Ha ragione Giuseppe Conte a ricordare che la nostra Carta Costituzionale è nata dalle ceneri della dittatura fascista, ma non può ignorare che l’attuale Governo è stato eletto democraticamente dalla maggioranza degli italiani, e quindi ha il pieno diritto-dovere di governare. 

Io credo che in questo nostro Paese la cultura di sinistra debba superare il vezzo di pensare che qualsiasi Partito che non sia di sinistra sia di destra, e che per il solo fatto di non votare a sinistra si sia automaticamente di destra, e quindi potenzialmente fascisti.

Io parlo per me; sono da sempre un liberal-democratico, lontano anni luce da qualsiasi ideologia totalitaria sia essa comunista o fascista (non vogliatemene ma dal punto di vista degli esiti storici io le accomuno), e francamente mi dà un certo fastidio pensare che per qualcuno il fatto che non voti a sinistra faccia di me un fascista o un proto fascista, un fascista latente.

E mi piace dire ai “partigiani di mestiere” che per la mia storia umana e culturale io mi sento e sono anti-fascista quanto e forse più di loro.

E quindi  consiglio a Conte, alla Schlein,  e a tutte le forze politiche che non si riconoscono nell’attuale maggioranza di Governo; incalzate la Meloni ed il suo Esecutivo, ma fatelo con le proposte, con i progetti di legge, con i dibattiti, con le idee, con la dialettica parlamentare anche aspra, anche con i cortei, ma  non ricorrendo all’ “antifascismo” , che non è una patente di democraticità o di superiorità morale, bensì una premessa, che deve accomunare tutte le forze politiche presenti in Parlamento (a parte qualche eccezione individuale che sicuramente ci sarà), ed è sancita dalla Costituzione.

La democrazia è basata sul reciproco riconoscimento, sul reciproco rispetto fra Parti politiche, e soprattutto sul rispetto del voto popolare.

Quindi si deve evitare di accompagnare i propri valori, di destra o di sinistra è ininfluente, con una mentalità manichea nei riguardi di chi la pensa diversamente; perché questo sì sarebbe un segnale sicuro che si sta inseguendo un metodo di azione “fascista”.

Umberto Baldo

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

Potrebbe interessarti anche:

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
CAPITALE CULTURA
UNICHIMICA