4 Marzo 2022 - 8.42

La tutela dell’ambiente entra nella Costituzione della Repubblica italiana

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Sulla carta, l’ambiente vince. Lo scorso 8 febbraio la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi è stata inserita fra i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica italiana. La Camera ha infatti definitivamente approvato la proposta di legge costituzionale che modifica due articoli della Carta, il 9 e il 41. Il testo, approvato già lo scorso 3 novembre al Senato con la maggioranza dei due terzi, è passato in seconda lettura alla Camera con 468 voti a favore, uno contrario e sei astenuti. Numeri che hanno portato il testo ad entrare subito in vigore, non essendo sottoponibile a referendum. Le modifiche introdotte dal progetto di legge costituzionale approvato, infine, includono una clausola di salvaguardia per l’applicazione del principio di tutela degli animali nelle Regioni a Statuto speciale (Sardegna, Sicilia e Valle d’Aosta) e nelle Provincie del Trentino-Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia.
L’articolo 9 recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Al testo ora si aggiunge anche la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi “anche nell’interesse delle future generazioni”. Non solo, è stato esplicitato che “La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”. L’articolo 41 sancisce invece che l’attività economica “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute e all’ambiente. La legge determina infatti i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali”.
Su Twitter l’account di Palazzo Chigi l’ha definita «una giornata storica per il Paese che sceglie la via della sostenibilità e della resilienza nell’interesse delle future generazioni», mentre il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha espresso il suo entusiasmo al momento del voto: «Penso che sia una giornata epocale».
Sicuramente una conquista, che necessita però di essere seguita da azioni tangibili e concrete. «Finalmente la tutela dell’ambiente diventa un principio fondamentale della Repubblica a cui la legislazione futura si dovrà ispirare e a cui la legislazione passata si dovrà adeguare – ha dichiarato la presidente di WWF Donatella Bianchi -. Per dare concretezza a questi passaggi è ora necessario definire un sistema normativo organico e innovativo a tutela della natura d’Italia. Il nuovo assetto costituzionale rafforza significativamente il principio della sostenibilità, sin qui trattato solo in termini di dottrina e giurisprudenza, e crea il presupposto per aumentare il livello di salvaguardia del capitale naturale che costituisce la base insostituibile di tutte le nostre attività anche economiche».
«Oggi la costituzione si arricchisce di valori fondamentali – commenta Greenpeace – un’evoluzione in linea con le attese dei cittadini che ora vogliono fatti concreti: una vera transizione ecologica, la tutela della biodiversità (la protezione di almeno il 30% del territorio, mare compreso) e una migliore qualità dell’ambiente in cui viviamo». «Adesso vanno garantiti questi diritti, visto che una maggioranza così ampia del Parlamento ha votato la modifica della Carta costituzionale – si legge nella nota -. Molto importante poi a nostro avviso il riferimento alle generazioni future, quelle che vediamo scendere in piazza invocando a gran voce la tutela dell’ambiente. Si tratta di una formulazione assolutamente innovativa in Costituzione che riflette le nostre battaglie e le aspettative di milioni di cittadini, e in particolare delle generazioni più giovani, che hanno compreso l’incredibile sfida che abbiamo davanti dovuta a decenni di sfruttamento delle risorse del Pianeta».

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