26 Giugno 2021 - 12.25

Infernus, la mostra che racconta l’Inferno di Dante, apre oggi in Basilica

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Apre al pubblico sabato 26 giugno in Basilica palladiana a Vicenza la mostra “Infernus”: Leonardo Frigo racconta l’Inferno di Dante Alighieri” nell’anno in cui si celebrano i 700 anni della morte del sommo poeta.
Nel grande salone del monumento nazionale, reso celebre grazie al progetto del loggiato a serliane dell’architetto Andrea Palladio, in piazza dei Signori, fino al 31 agosto 2021, saranno esposti 34 strumenti musicali sui quali l’artista ha realizzato a china le illustrazioni ispirate alla prima cantica della Divina Commedia, l’Inferno. Ogni strumento musicale è dedicato ad un preciso canto, frutto di un lavoro minuzioso portato a termine in cinque anni.
Il progetto è stato presentato, in versione limitata di solo 11 canti, al Royal Institution of Great Britain a Londra. Questa è la prima volta che il corpus di opere viene esposto nella sua interezza, essendo terminati i lavori a dicembre 2020, in attesa di renderlo itinerante per portare a livello internazionale questa inedita fusione tra arte figurativa, musica e letteratura.
L’esposizione è organizzata da Tecnè srl con il patrocinio del Comune di Vicenza, che ospita questo originale progetto nel monumento palladiano. La curatela è del critico e storico dell’arte Gianfranco Ferlisi.La mostra gode anche del patrocinio della Regione Veneto e della Provincia di Vicenza. Main sponsor è Agsm Aim, che ha creduto fortemente in questo progetto condividendone obiettivi e visione.
A presentare la mostra c’erano oggi in Basilica palladiana il sindaco Francesco Rucco, l’assessore alla cultura Simona Siotto, l’artista Leonardo Frigo, il curatore Gianfranco Ferlisi, per Tecnè il presidente Carlo Buttaroni e l’amministratore delegato Michela Morizzo e il vicepresidente di Agsm Aim Gianfranco Vivian.
“Vicenza è la prima città ad accogliere la suggestiva collezione di violini, frutto di cinque anni di un lavoro concepito e sviluppato da Leonardo Frigo, e che sarà destinata a viaggiare poi in altre città italiane ed europee a cominciare dalla mostra di Palazzo Vecchio a Firenze nel dicembre prossimo – ha dichiarato il sindaco Francesco Rucco -. La potente visione dantesca dell’Inferno, che ha ispirato opere letterarie, musicali, figurative, teatrali in questi sette secoli, e ha portato la cultura italiana nel mondo, è il punto di partenza  anche per le creazioni artistiche di questa esposizione, dove si fondono insieme i tre elementi della pittura a china, della musica rappresentata metaforicamente dagli strumenti e del testo narrativo dantesco raccontato attraverso i disegni. I violini sono stati trasformati in prodotti artistici da ammirare e da leggere con un linguaggio inedito e appassionante. Oggi peraltro ulteriormente impreziositi dalla bellezza del luogo che li ospita e da un raffinato allestimento”.
“La Basilica con Infernus diventa uno spazio che abbraccia la cultura italiana e che rende omaggio a colui che è considerato un autore universale, capace di parlare all’intera umanità Dante Alighieri – è intervenuto l’assessore alla cultura Simona Siotto -. Nell’anno in cui si celebrano i 700 anni della morte del poeta, letterato, politico, studioso di filosofia e teologia, Vicenza lo ricorda con le creazioni di Leonardo Frigo che traduce in immagini il contenuto dell’Inferno della Divina Commedia, uno dei testi poetico-letterari più letti, studiati e commentati al mondo. E’ così che anche la Basilia palladiana, monumento nazionale in cui il genio di Andrea Palladio ha riprodotto la serliana nei due loggiati che la circondano, e le realizzazioni del grande architetto rinascimentale sono diventate modello per un nuova architettura copiata in tutto il mondo. Ed ecco che qui a Vicenza la cultura italiana, con Dante e con Palladio, diventa eterna e universale”. 
“L’inferno di Dante, interpretato da Leonardo Frigo, regala emozioni profonde ed è impossibile non lasciarsi catturare dalla sua arte – ha dichiarato l’amministratore delegato di Tecnè Michela Morizzo -. Non occorre essere esperti perché la forza evocativa delle sue opere fa leva direttamente sulla nostra capacità di sognare. E la cosa più straordinaria nell’ammirare i 34 capolavori di Frigo è che si intraprende un viaggio che non porta nel passato ma direttamente nel futuro. E questo accade solo con i grandi artisti”.
“Abbiamo aderito all’invito del Comune di Vicenza a sostenere questa pregevole iniziativa – ha commentato il vicepresidente di Agsm Aim Gianfranco Vivian – principalmente per due motivi. Il primo perché crediamo da sempre nell’importanza dell’arte e della sua promozione, che deve essere il più possibile diffusa e trasversale. A maggior ragione, poi, se possiamo contestualmente sostenere e offrire occasioni di visibilità a giovani e promettenti artisti. In secondo luogo, non potevamo non cogliere l’occasione di essere protagonisti di un piccolo ma estremamente importante primato, ovvero la riapertura delle attività espositive della nostra insuperabile Basilica Palladiana dopo mesi di chiusura, per sottolineare ancora una volta la presenza e l’attaccamento della nostra Azienda, ora ancora più a respiro regionale, al territorio e alla comunità vicentini”.
“Con Leonardo Frigo, la “maraviglia” del virtuosismo barocco viene tradotta in termini di contemporaneità, dove la dimensione della perfezione tecnica si carica di quella ancora più impervia della bellezza – ha affermato il curatore Gianfranco Ferlisi -. La precisione della superficie, negli esiti di Leonardo Frigo, è il frutto di gesti accorti, di acuta sensibilità e di attenta manualità estetica. Col suo modo di distribuire la sua nera pura china indiana, che non si scioglie sul legno e che non sbava, l’artista fissa immagini, luoghi, personaggi simboli ed eventi che fanno parlare in modo inedito i protagonisti più noti e meno noti della Commedia dantesca. Il racconto delle anime, come in Dante, ricorre a un armamentario di espedienti retorici e linguistici in grado di rappresentare i caratteri, gli atteggiamenti, le caratteristiche topologiche e persino paesaggistiche che si ritrovano nel poema.  La mole enorme del retroterra culturale di Dante viene sintetizzata nei disegni a vantaggio di una resa teatrale, che richiama, a tratti, le illustrazioni dantesche di Doré oppure di William Blake e delle loro rispettive traduzioni per immagini. Sulla linea di questi grandi illustratori Frigo, artista colto, sviluppa il proprio autonomo senso dell’enigma poetico, approda felicemente al mondo dell’immaginazione adeguandolo, in modo assolutamente lieve e coerente, all’edonismo estetico d’inizio millennio”.
“E’ una emozione indescrivibile essere qui oggi a inaugurare la mia prima personale – ha spiegato Leonardo Frigo -. Ringrazio la città di Vicenza, il Sindaco Rucco e l’assessore Siotto che hanno creduto in me. Spero veramente che questa mostra possa essere portatrice di un messaggio positivo, di rinascita e speranza. La passione per il sommo poeta mi accompagna sin da quando sono bambino: ecco, vorrei dire anche alle nuove generazioni di leggere tanto, di appassionarsi, di inseguire sempre i propri sogni. La cosa meravigliosa è che possono anche avverarsi.”
L’intera opera non è un semplice prodotto finale di un lavoro creativo, ma nasce dal vivo desiderio dell’artista, nato ad Asiago ma che risiede a Londra, di condividere, promuovere e far conoscere la cultura italiana in tutto il mondo attraverso la sua personale visione artisticaIl progetto propone una delle più originali letture dell’immaginario dantesco, offrendo al visitatore un viaggio unico nell’inferno di Dante dalla forte potenzialità conoscitiva e attrattiva.La mostra vuole parlare a tutti – a un pubblico esperto, al cittadino comune e alle nuove generazioni – in un momento di particolare fragilità, mostrando quanto la cultura possa contribuire alla resilienza psicologica anche nelle situazioni più difficili.
La mostra aprirà in Basilica palladiana sabato 26 giugno e potrà essere visitata dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura). Saranno inoltre programmate alcune aperture serali.La visita è possibile acquistando il biglietto per il monumento: 5 euro intero, 2 euro ridotto. Ingresso a 2 euro per residenti di città e provincia.

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