9 Novembre 2022 - 10.47

Il vaso di Pandora in AGSM-AIM

vaṡo di Pandòra locuz.usata come s.m. – 1. Nella mitologia greca, il vaso pieno di tutti i mali che Zeus aveva affidato alla prima donna mortale, Pandora, che per curiosità volle aprirlo, consentendo ai mali di spargersi per il mondo e di provocare sciagure a tutto il genere umano. 2. fig. Il complesso dei mali e delle sciagure che affliggono l’umanità; anche nell’espressione aprirescoperchiare il vaso di Pandora, portare alla luce circostanze o situazioni nascoste o non ben conosciute, sempre rovinose e dannose, anche illecite o criminali. (Vocabolario Treccani)

La mitologia greca ci viene in soccorso nel descrivere le attuali e soprattutto le prossime puntate della nuova serie Netflix House of Multiutilities, che parte dall’affaire Compago, passa attraverso una seduta del CdA della Holding AGSM-AIM in cui vengono tolte le deleghe operative al manager Stefano Quaglino e soprattutto arriva all’episodio che potrebbe cambiare la storia – e soprattutto i protagonisti – in cui il sindaco di Verona, Damiano Tommasi, ha convocato per stamattina i membri nominati dal comune scaligero (ai tempi di Sboarina) per un confronto sulla situazione della governance della municipalizzata e, allo stesso tempo ha diffidato l’intero Cda a non prendere altre iniziative come quella del 20 ottobre scorso in cui fece revocare le deleghe a Quaglino. Pare che i consiglieri vicentini Gianfranco Vivian, Fabio Sebastiano e Anna Massaro non l’abbiano presa bene e sia partita una richiesta a Tommasi per avere un confronto tra azionista veronese e Cda e Collegio sindacale nella sua interezza e non in parti separate. In punta di diritto hanno ragione i vicentini, ma la politica viene prima così come il rapporto fiduciario tra azionista e consigliere o Presidente di una società interamente pubblica. Quindi il sindaco di Verona può fare tutti gli incontri che vuole con i rappresentanti della sua società al di là delle bacchettate vicentine. Ovviamente lo stesso principio vale anche al contrario: Francesco Rucco convoca ogni volta che vuole i tre nominati da lui nella Holding.

La parte più interessante della richiesta di Tommasi tuttavia riguarda l’indirizzo politico che arriva da Palazzo Barbieri, ossia l’invito a sospendere ogni iniziativa di modifiche alle deleghe o altri atti che possano mutare le condizioni stabilite al momento della fusione nei rapporti tra Verona e Vicenza. Per non parlare della palesata preoccupazione del sindaco-calciatore sulle ipotesi risarcitorie che potrebbe scaturire dalla scelta del 20 ottobre di togliere i galloni a Quaglino, scelta evidentemente non condivisa da Tommasi. E adesso? Vediamo cosa esce dall’incontro di oggi, vediamo se Tommasi accetta la richiesta dei consiglieri vicentini di fare un incontro tutti assieme e soprattutto vediamo se si va verso la revoca dei veronesi e che destino verrà riservato a Quaglino il quale, a questo punto, sembra essere difeso proprio dall’azionista scaligero. I rumors della piazza scommettono su un’operazione di spoil system veronese che consentirebbe al nuovo corso della politica locale di entrare nella stanza dei bottoni della potente multiutility, ma gli stessi rumors narrano che la vicenda Compago non sia l’unica criticità che il Cda contesta al manager ora in graticola, si parla soprattutto di consulenze milionarie su vari fronti in capo a scelte sostanzialmente discrezionali del Consigliere Delegato e che, se fossero vere e non le solite chiacchiere della piazza, scoperchierebbero davvero un vaso di Pandora di cui forse, neanche Damiano Tommasi, è consapevole.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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