18 Febbraio 2016 - 16.38

Il tipo di prof che gli studenti odiano

Il tipo di prof che gli studenti odiano

insegnante di merda2


(lo studente imbruttito)

PROFESSORI: cosa non dovrebbero essere.

L’educazione e l’istruzione dei nostri figli, come ben sappiamo, parte in maniera consistente dall’ambiente scolastico e di conseguenza dagli insegnanti, i quali quotidianamente dovrebbero dare un fondamentale contributo educativo.
Ahimè, non sempre si ha la fortuna di avere il professore dei sogni, c’è chi lo vorrebbe più tranquillo, chi più coinvolgente, chi meno pesante.
Ma quali sono i loro difetti più tipici con cui i giovani studenti si devono confrontare? Cosa potrebbero evitare?

Professore indisponibile.
Un classico esempio di professore tanto odiato dai giovani d’oggi, quando quello che basterebbe sarebbe semplicemente un po’ di dialogo in più. L’ideale di un ambiente scolastico in cui vi è un rapporto reciproco di rispetto e collaborazione nelle classi, deve partire anche e soprattutto dal professore stesso. Un insegnate che non ammette repliche, non prende assolutamente in considerazione alcune proposte o sollecitudini (una richiesta di spostamento di una verifica, o ripetere la spiegazione di un determinato argomento), sicuramente non può aspettarsi un clima piacevole e un reale apprezzamento ed interesse degli alunni per le proprie spiegazioni.
La lezione è prima di tutto un lavoro di squadra, e il dialogo è il mezzo per eccellenza al fine di raggiungere lo scopo che si prefigge.
Professori che “No, dovevate organizzarvi, fine della discussione”.

Professore troppo esigente.
Siamo di fronte a dei giovani, non a dei Robot!
Troppo carico di lavoro, questa è una delle tante realtà con cui molti ragazzi di oggi si trovano a convivere: compiti, verifiche, interrogazioni, lavori extra-scolastici e quant’altro.
Molti insegnati pensano che la propria materia sia per i propri studenti l’unica e prediletta.
Le stesse griglie di valutazione solo talvolta considerate dai giovani troppo stringate e poco realistiche.
In un contesto in cui esiste una graduatoria da 1 a 10, perché non si può davvero premiare uno studente quando dimostra di essere in linea con parametri più elevati? Perché molti professori sono così refrattari nel dare valutazioni alte? Non esistono alunni da 9 e 10? Difficile a credersi…
Professori che “Bravo, davvero! Si vede che ti sei impegnato… 6 e mezzo per sta volta”.

Professore “timido”.
Timido, in senso ironico, sta ad indicare quel genere di professore che non è in grado di mantenere all’interno delle sue lezioni un clima serio e rispettabile. Un professore in grado di creare un rapporto di rispetto e reciproca considerazione e dialogo con gli alunni, è un requisito fondamentale.
Questo dialogo, però, diviene non più costruttivo quando è fatto con il compagno di classe durante tutta la lezione!
Il professore “timido” è colui che non è sufficientemente in grado di farsi rispettare, troppo “buono”, si potrebbe anche definire. In cui troppe libertà concesse ai ragazzi non portano a nulla di educativo, ma anzi, vanno ad intaccare le intere lezioni e la credibilità del professore stesso.
Professori che “Dai ragazzi, mantenete un atteggiamento decoroso…” (trafitto da colpi di cerbottana).

Professore “incoerente”.
Si insegnano i valori fondanti di una società, tra i quali primeggia il rispetto, la giustizia, l’uguaglianza. Il professore, dovrebbe educare, oltre che istruire, e fare da modello anche a questi valori.
Preferenze, concessioni e voti diversi in base agli studenti, sono da sempre una critica pesante da parte dagli alunni nei confronti dei professori.
Purtroppo e per fortuna, le preferenze fanno parte della vita di ciascuno, l’importante è saperle dosare e controllare nel modo migliore possibile.
Professori che “…solo perché sei tu, 8+”, mai sentito?

Professore da definizioni.
Un problema sempre più riscontrato e recente, è quello del cosiddetto “studio mnemonico”.
Indubbiamente fondamentale e alla base di quasi tutte le discipline, spesso rischia di diventare la principale se non l’unica vera “richiesta” dei professori.
Ma, oltre a tenere costantemente in allenamento la nostra testa, e dare delle basi, serve poi effettivamente agli studenti? Di tutte le definizioni, date, nomi, approfondimenti, peculiarità; cosa rimane? E’ più importante far ragionare e aprire gli occhi o far memorizzare un qualcosa che ben presto, probabilmente, andrà nel dimenticatoio? Professori sempre più spesso chiedono questo: tante, troppe cose da ricordare, tanti, troppi pochi concetti da tenere in mente. Eccoli, gli studenti modello per questi professori: memorizzano tanto e imparano poco.
Professori che “Tutte le definizioni sono da sapere” (…e non si ricorda il suo numero di cellulare)

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
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