29 Giugno 2015 - 16.42

GREXIT – Prezalis, la Grecia nel panico e Tsipras…

sossano arresto

Eleutherios Prezalis è sindaco di Camisano ed è nato a Lidorikion (in Grecia) il 10 marzo del 1950. Ha famiglia e amici ancora nel Paese al centro delle cronache politico-finanziarie di questi giorni e proprio a lui abbiamo chiesto di raccontarci la situazione greca dal suo punto di vista. “E’ proprio come dicono i media”, ci racconta. “Vi è un clima di incertezza, preoccupazione, paura e in alcuni casi panico. Il problema è anche più grave di quello che emerge dalle immagini con le lunghe code ai bancomat. Si sta bloccando tutto. Basta portare l’esperienza di un allevatore, che ha 500 mucche. Ha ordinato il mangime che gli serve e il fornitore gli ha chiesto, prima di cedere la merce, quando ha intenzione di pagare, rifiutandosi di eseguire la consegna”.
Prezalis ha una sorella che vive a Salonicco, seconda città della Grecia con 1 milione e mezzo di abitanti, ex dipendente del ministero della Difesa, ora in pensione con 700 euro al mese.
“Mi dicono che il 75% dei Greci vuole rimanere in Europa e nell’ambito Euro ma penso che il problema serio sia l’impostazione del quesito referendario di Tsipras. Non si chiede se si vuole stare in Europa oppure no, ma se si accettano le misure imposte dalla comunità europea. Facile pensare che il voto sia a rischio, perché non tutti ne comprendono le conseguenze”.
La situazione odierna, secondo Prezalis, era inevitabile. “Tsipras si è presentato al popolo greco facendo determinate promesse, non si trova nella situazione di poterle mantenere, con il suo stesso partito che gli fa ostruzionismo. E’ stato costretto a ricorrere al referendum perché il parlamento gli avrebbe bocciato le misure imposte dall’Europa. Se vincerà il no, andrà avanti il popolo greco, se vincerà il sì, Tsipras si dimetterà e se ne andrà”.
Lei si augura che se ne vada?
“Mi auguro di sì… il problema non è solo ‘euro sì’ o ‘euro no’, ma se vogliono considerarsi dell’Europa occidentale o cadere nelle braccia di Putin. Tsipras avrebbe dovuto capire che la politica è mediazione. Chiunque potrebbe fare l’amministratore se dovesse procedere per schemi fissi. La politica è trovare soluzioni. Non do la responsabilità a Tispras, ma ha sbagliato perché sono sei mesi che è premier senza trovare una soluzione concreta. Non si può arrivare al 5 di luglio, dopo le scadenze imposte dall’Unione Europea, per mettere il popolo di fronte ad una decisione del genere. Dal canto suo, l’Europa avrebbe dovuto capire che oltre determinati limiti si può andare”.
Ma c’è veramente panico e insofferenza in Grecia?
“Mia sorella prende 700 euro di pensione, ridotta già da 1200. Così per quasi tutti i greci. Dico solo questo”.
Ne uscirà qualcosa di positivo?
“Sì. Secondo me le giovani generazioni capiranno che solo con il lavoro, l’iniziativa, applicandosi, senza che la manna piova dal cielo, si può trovare una via d’uscita. Sono obbligati a capire che si devono dare da fare e non vivere con la mentalità statalista che è stata propria di molti greci negli ultimi decenni. Chi ha 50 anni non può forse cambiare, ma chi è giovane, sì”.
Lo stanno già facendo?
“Sì, anche se molti vanno all’estero, in Australia, Canada, Stati Uniti, Gran Bretagna”.
E le banche chiuse?
“Tutti hanno preso gran parte dei soldi e purtroppo aumenteranno furti nelle case. La situazione è per certi versi fuori controllo”.
P.U. – Redazione Tviweb

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