13 Marzo 2016 - 8.15

EVENTI- San Patrizio, il Santo "bevitore" festeggiato anche in Veneto: chissà perché!😄

An image of a Leprechaun drinking green beer on St. Patricks Day.

An image of a Leprechaun drinking green beer on St. Patricks Day.

di Monica Dalla Stella

San Patrizio è il Santo patrono d’Irlanda. Viene festeggiato il 17 marzo in patria, ovunque ci sia una comunità irlandese e non solo. E’ il giorno in cui anche italiani e francesi depongono i calici per afferrare i boccali.
Storia, aneddoti e leggenda non hanno confini ben definiti quando si parla di lui, ma abbiamo comunque informazioni sufficienti per abbozzarne una biografia semiveritiera e rispondere alla fatidica domanda: ma cos’ha fatto questo Santo per meritare tutta questa attenzione e tutta questa festa?
Una vita decisamente non ordinaria la sua, non c’è dubbio: San Patrizio, all’anagrafe Maewyn Succat (o almeno così si dice in giro), nasce indicativamente tra il 397 e il 392 in Scozia; appena adolescente viene rapito dai pirati irlandesi e venduto come schiavo nei pressi di Belfast. Dopo alcuni anni trascorsi a far pascolare le pecore nei grandi prati verdi dove nascono speranze, si ribella ai suoi padroni, scappa e si imbarca clandestinamente in una nave diretta in Inghilterra. Intraprende una nuova vita e diventa vescovo. Papa Celestino gli affida il compito di convertire i seguaci del paganesimo al cristianesimo in terra irlandese e lui assolve al suo compito in maniera così grandiosa che diviene ben presto un eroe nazionale.
Fantastico. Estremamente interessante. Ma per scoprire il perché della festa, e della birra, dobbiamo spostarci oltreoceano.
Il St. Patrick’s Day, ovvero il giorno dedicato alla sua celebrazione, infatti, non nasce sull’isola smeralda: è una festa che vede le sue origini in America, terra di migranti per eccellenza. E’ la città Boston a dare i natali alle prime celebrazioni del Santo ed è la città di New York ad ospitare la prima parata in suo onore nel 1762. D’altra parte si sa che lo spirito nazionale si rafforza quando ci si trova in terra straniera. La storia è questa: secolo dopo secolo, gli irlandesi d’America si inseriscono appieno nella società a stelle e strisce e il festeggiamento del patrono nazionale non rappresenta più solo un modo per celebrare le proprie origini, ma diventa l’occasione per celebrare il successo di questa integrazione.
Insomma gli americani sono sempre i primi. In tutto. Anche nel festeggiare il tuo santo patrono: in Irlanda, infatti, il 17 marzo diventa festa nazionale soltanto nel 1995. A questo punto gli irlandesi sono a costretti a recuperare in fretta e, col passare degli anni, i festeggiamenti aumentano per portata e durata: nel 1996 la festa dura un giorno, nel 1997 tre giorni e a partire dal 2000, forse presi dall’euforia del nuovo millennio, la festa inizia a durare quattro giorni e anche di più! Spettacoli di strada, fuochi d’artificio, concerti, sfilate e danze. Il contagio è virale anche al di fuori del paese, dove in realtà ci si trova a festeggiare più l’Irlanda che il Santo. E in un attimo tutto si tinge verde, colore simbolo della nazione. Anche la birra.
A proposito, ci si chiedeva anche perché lo festeggiamo bevendo birra, giusto? Questa è la parte più facile della storia, direi che non servono troppe spiegazioni in merito: in un connubio tra irlandesi e americani.. la birra vien da sé! E scorre a fiumi. Fiumi verdi. Non solo metaforicamente parlando: a Chicago, infatti, il fiume che attraversa la città viene realmente colorato di verde nel giorno di San Patrizio.
Anche Vicenza si appresta a festeggiare il St Patrick’s Day: non gettando taniche di color smeraldo nel Bacchiglione, lo giuro. Già fa fatica a starci l’acqua, figuriamoci. Ma i locali della città e della provincia non perderanno l’occasione di servire della buona birra (non necessariamente verde, sia chiaro!), far suonare musica celtica e improvvisare danze più o meno irlandesi.
Un trifoglio tra i capelli e sarà subito festa.

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