Debito pubblico, Francia oltre il 115% del Pil: peggio dell’Italia in termini di deficit

Mentre l’Italia resta stabilmente al secondo posto tra i Paesi più indebitati dell’eurozona con un debito che a giugno ha superato il 137% del Pil, la Francia accelera la sua corsa verso livelli record: secondo gli ultimi dati diffusi dall’INSEE il 25 settembre, il debito pubblico francese ha raggiunto il 115,6% del prodotto interno lordo a fine giugno, in crescita rispetto al 113,9% registrato a marzo e al 112,1% del secondo trimestre del 2024.
Tra aprile e giugno il debito francese è aumentato di 70,9 miliardi di euro, attestandosi a 3.416,3 miliardi, contro i 3.345,4 miliardi di marzo e i 3.229,7 miliardi di un anno prima. Si tratta di un record assoluto in termini nominali. L’aumento è dovuto principalmente al fabbisogno dell’amministrazione centrale, che da sola ha contribuito con +64,3 miliardi di euro.
Nel dettaglio, nello stesso periodo il debito degli enti centrali è diminuito di 1 miliardo di euro, quello degli enti locali di 100 milioni, mentre le amministrazioni previdenziali hanno fatto registrare un incremento di 7,8 miliardi.
La pubblicazione dei dati avviene in un contesto politico e sociale particolarmente delicato. I sindacati hanno appena proclamato una nuova giornata di mobilitazione per il 2 ottobre, delusi dall’incontro con Sébastien Lecornu, che non ha ancora presentato le linee guida del bilancio. In assenza di un governo, il primo ministro ha tempo fino a metà ottobre per proporre all’Assemblea Nazionale un progetto di bilancio da approvare entro la fine dell’anno. La France Insoumise ha già annunciato una mozione di censura all’apertura della sessione parlamentare, fissata per il 1° ottobre.
Il debito francese, alimentato da deficit ininterrotti dal 1975, cresce ormai più rapidamente di quello dei vicini europei, soprattutto dal 2019, ha sottolineato all’AFP Mathieu Plane, vicedirettore del dipartimento analisi e previsioni dell’OFCE.
Secondo Fitch, che a settembre ha declassato la Francia da “AA-” ad “A+” citando instabilità politica e fragilità fiscale, il debito potrebbe salire fino al 121% del Pil nel 2027. Il Paese si colloca oggi al terzo posto per livello di indebitamento nell’eurozona, dietro Grecia e Italia, ma è primo per deficit: quello previsto per quest’anno è pari al 5,4% del Pil, ben oltre il limite europeo del 3% che consentirebbe di stabilizzare il debito.













