Dazi USA al 30%, il Veneto tra le regioni più esposte: a rischio 22.000 posti e 3,5 miliardi di export (i settori più colpiti)

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Il Veneto è tra le regioni italiane più vulnerabili ai dazi del 30% annunciati dagli Stati Uniti, con un export nei comparti colpiti che supera i 3,5 miliardi di euro. A rivelarlo è un’analisi di ReportAziende.it, basata su dati Istat-Comext ed Eurostat 2024, che evidenzia le aree produttive più a rischio: l’occhialeria (Belluno e Longarone), il vino Doc e Igt (Verona), la moda e pelletteria (Vicenza), i salumi veneti e la componentistica industriale destinata al mercato nordamericano.
In particolare:
- Il comparto vitivinicolo veronese potrebbe subire una contrazione della domanda fino al 40% nei segmenti premium.
- Il distretto dell’occhialeria esporta una quota molto elevata della propria produzione negli Stati Uniti.
- Moda e pelletteria risultano estremamente sensibili agli aumenti tariffari.
- L’industria meccanica e la componentistica vedono negli USA un mercato strategico.
A livello nazionale, l’Italia esporta verso gli Stati Uniti oltre 70 miliardi di dollari (pari a circa 63 miliardi di euro). Di questi, oltre 30 miliardi rientrano nei settori interessati dai dazi, con una perdita diretta stimata in 9 miliardi di euro e un impatto economico complessivo tra i 18 e i 22 miliardi di euro nel biennio 2025–2026.
I settori più colpiti in Italia:
- Farmaceutico: 13,7 miliardi di dollari (18% dell’export italiano di settore).
- Meccanica generale: 6,8% del valore di comparto.
- Automotive: 5,5% dell’export nazionale.
- Macchine industriali: esposizione tra il 5,0% e il 6,8%.
- Vino e bevande: 4,4% dell’export italiano, pari al 22,7% dell’export mondiale.
- Moda e pelletteria: 3,2% nazionale e 9,1% globale.
- Mobili e arredamento: 2,5% nazionale, 14% globale.
- Metalli e acciaio: circa 7%.
- Elettronica medicale: 2,6% delle esportazioni mondiali.
Impatto occupazionale in Veneto
Secondo le stime, potrebbero essere a rischio tra i 18.000 e i 22.000 posti di lavoro nella regione, in particolare nelle Pmi e nei distretti manifatturieri di Treviso, Verona e Vicenza. A livello nazionale, il numero potrebbe salire tra i 115.000 e i 145.000 occupati, con il 75% delle perdite localizzate nel Nord Italia.
Effetti sui prezzi interni
Dal primo quadrimestre del 2026, è previsto un aumento medio dei prezzi fino al 10%, in particolare su prodotti agroalimentari certificati, vino Doc e beni legati alla moda e all’arredamento.
“Il Veneto è internazionale per vocazione: serve un supporto tempestivo alle imprese per far fronte a possibili contrazioni,” ha dichiarato il team di Analisi Economico-Finanziarie di ReportAziende.it.













