12 Dicembre 2019 - 10.09

Un anno di Faber Box a Schio

È stato un momento di vivace entusiasmo, quello che martedì mattina con il convegno: “1 anno di Faber Box” ha dato conto di 12 mesi di attività all’interno della struttura inaugurata il 10 dicembre 2018 dando spazio a testimonianze e illustrazioni di progetti di ampio respiro.

Ciò che è stato infatti sottolineato più volte dai diversi relatori che si sono avvicendati, è proprio il fil rouge che in qualche modo collega le diverse esperienze e proposte: si parte da Schio, il Faber Box stesso ha sede in questa città, ma ciò che accade esce da quelle mura e dai confini comunali.

Che il Faber Box fosse dotato di una propria personalità e intenzione si era capito subito e si sa che di una struttura è importante soprattutto il contenuto. Ma è anche vero che a partire dal contenitore si possono attrarre “abitanti” significativi e sviluppare altrettanto interessanti interazioni. Faber Box, un nome, un destino. Un artefice, costruttore, trasformatore di realtà. Al Faber si fa: formazione, competenza, innovazione, crescita. Il suo rimando ai cinque piani della Fabbrica Alta è un omaggio e un auspicio alla vocazione territoriale del fare per essere avanti.

Questo in sintesi ribadito dagli interventi iniziali del Sindaco Valter Orsi e dall’Assessore ai Giovani Barbara Corzato che ben ha introdotto una interessante carrellata di giovani, non prima di aver “dato i numeri e i nomi” di quanti e quanto succede tutti i giorni, al Faber Box: “ Sono centinaia i ragazzi che lo frequentano per socialità, consulenze individuali, corsi di formazione, attività ludiche. È  bastato aprire le porte e subito gli spazi hanno preso vita con una straordinaria varietà di proposte”.

Gabriele Cazzola, il primo a parlare, proiettando un breve trailer di un documentario in costruzione, ha raccontato di aver scelto come oggetto della sua tesi in sociologia, proprio il Faber Box, per osservarne i processi  e le interazioni che vi si sviluppano. Il diario, le interviste, le ricerche che svolgerà saranno poi restituiti ai cittadini con lo strumento dello Storytelling. Il materiale potrà altresì costituire una base di studio per futuri progetti e interventi.

Tiziana Cadaldini, direttrice della Biblioteca Civica di Schio ha presentato gli studenti degli Istituti Superiori cittadini. Questi hanno illustrato diverse “produzioni” spendibili anche per la promozione del territorio, frutto di attività legate in parte ai PON e in parte all’alternanza Scuola Lavoro. Uno sguardo al futuro interpretando il passato si è visto sia nello studio sul Giardino Jacquard degli studenti del Liceo Martini, ma anche nella guida cartacea realizzata sulla Chiesa di S. Francesco e nelle mappe letterarie multimediali (Liceo Tron e Pasini). “Abbiamo una città con enormi ricchezze artistiche e culturali” è stato detto “anche se spesso non sono molto visibili. Averle poste sotto il nostro sguardo ha già dato loro una ribalta diversa. Ciò che viene osservato, acquista subito un maggior valore”.

Sono seguiti gli interventi degli assessori all’Urbanistica Sergio Rossi e all’Ambiente Alessandro Maculan che rispettivamente hanno parlato delle strategie sottese al Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) e Piano delle acque e a quello per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC). Tutte azioni che presuppongono una “vista lunga” con ricadute anche …nel futuro.

Ha concluso l’incontro l’arch. Luisa Benedini con una panoramica sugli interventi in corso al Complesso del Giardino Jacquard, altro patrimonio cittadino ma in rete con altre realtà affini, la cui importanza scavalca il carattere locale.

Si è detto che ogni intervento su strutture e infrastrutture non modifica soltanto uno spazio fisico, ma genere nuove interazioni, relazioni, linguaggi.

Nel commentare infine l’osservazione che ieri mattina a Schio si respirava aria di ottimismo e futuro, il sindaco Orsi ha affermato: “Questo può sembrare un territorio strano e apparentemente chiuso. In realtà il suo tessuto è predisposto a mescolare in una felice combinazione ambito sociale e produttivo. Tutti gli attori sono importanti. Anche gli imprenditori sono una risorsa da queste parti, non solo per la parte legata strettamente all’economia, ma anche per quella sorta di romanticismo ottocentesco che manifestano nel voler contribuire alla cultura e alla bellezza di una comunità. Questo ci fa sicuramente guardare avanti con la sensazione di poterci appassionare di fronte a ogni nuova sfida”.

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VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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