25 Maggio 2018 - 15.49

Frode fiscale: maxi sequestro di veicoli, case e barca per un vicentino e un padovano

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Negli scorsi giorni le Fiamme Gialle della Tenenza di Schio – in esecuzione di un decreto emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari Dott. Massimo Gerace – hanno sequestrato ulteriori disponibilità finanziarie nonché quote societarie del valore di oltre 100.000 € nei confronti di due dei responsabili di una significativa frode all’Imposta sul Valore Aggiunto perpetrata a vantaggio di una società operante nel trasporto di merci su strada. Destinatari del provvedimento sono D.S. 51enne di Malo e C.R. 57enne San Giorgio in Bosco (a quet’ultimo sono stati sequestrati un immobile e due autoveicoli). Un terzo indagato della stessa inchiesta, residente a Nove, si trova attualmente all’estero.
Come emerso nel corso delle investigazioni di polizia economico-finanziaria condotte le quote societarie – formalmente intestate a prestanome – sono risultate essere nella disponibilità dell’indagato, socio occulto che aveva materialmente fornito le somme necessarie per la costituzione di un’impresa, poi sfruttata come “cartiera” per emettere fatture fasulle.
Grazie agli ultimi sequestri il valore del patrimonio illecito aggredito, che potrà rappresentare parte del ristoro del danno subito dalla collettività, ammonta ad oltre € 1 milione. Nel corso dell’attività sono stati sequestrate disponibilità finanziarie, quote societarie, nr. 11 autoveicoli (di cui due affidati in giudiziale custodia con facoltà d’uso alla Guardia di Finanza), nr. 1 yatch della lunghezza di 11,30 m, nonché nr. 2 immobili siti nei comuni di Malo (VI) e San Giorgio in Bosco (PD).
L’attività investigativa, coordinata dalla Dott.ssa Orietta Canova, Procuratore Aggiunto della Repubblica di Vicenza, è stata svolta dai finanzieri, che hanno scoperto un ingegnoso sistema di frode all’IVA perpetrato mediante la sistematica annotazione di fatture soggettivamente inesistenti emesse, sin dall’anno 2011 da 4 società nazionali aventi natura di vere e proprie cartiere, per servizi di trasporto che, nella realtà, erano curati da una società di diritto slovacco.
Attraverso la perpetrata frode, la società verificata ha potuto beneficiare, tra l’altro, di un illecito risparmio di imposta sul valore aggiunto per oltre 1,8 milioni.
Sul versante amministrativo i militari hanno valorizzato gli esiti delle indagini, concludendo nr. 8 verifiche fiscali nei confronti dei soggetti a vario titolo connessi alla frode e constatando una base imponibile ai fini delle imposte dirette sottratta a tassazione per oltre € 9,4 milioni ed un’IVA evasa per oltre € 4,4 milioni.
L’operazione delle Fiamme Gialle si è sviluppata secondo il dispositivo operativo del Corpo nell’ambito del contrasto all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali facendo leva sulle peculiari funzioni di polizia economico-finanziaria ed è stata condotta trasversalmente tanto sotto il profilo amministrativo-tributario quanto quello penale con il conseguente sequestro preventivo del patrimonio finalizzato alla confisca, che è obbligatoria nel caso in cui il procedimento penale si concluda con la condanna degli indagati.

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