24 Aprile 2017 - 18.36

EDITORIALE- Je suis Xavier, l’Isis e un simbolo di libertà gay

Je suis Xavier: poliziotto omosessuale e attivista di un movimento lgbt

Gli attacchi armati contro l’Occidente possono avere il potere opposto che si propongono e farci apprezzare ulteriormente il valore profondo della libertà.
Si chiamava Xavier Jugelé il poliziotto ucciso a Parigi la sera del 20 aprile, da un killer di origine islamica.
Dalle cronache di questi giorni si è appreso che era omosessuale e da anni attivista di Flag!, l’associazione lgbt della polizia e della gendarmeria.
Così, sulla scia di sangue lasciata da un altro fanatico armato di kalashnikov, veniamo a conoscenza del fatto che in Francia è riconosciuto un movimento lgbt interno alla polizia e che gli agenti vi possono aderire senza che si conoscano episodi di discriminazione nei loro confronti o, peggio, di intolleranza da parte degli stessi compagni di lavoro.
Ora immaginiamo una situazione analoga in Italia, dove troppo spesso ragazze e ragazzi nascondono le loro inclinazioni sessuali per paura delle conseguenze che dovrebbero patire.
Immaginiamo tutto ciò nella Polizia italiana, dove ancora qualcuno celebra il culto dell’uomo forte e virile o è protagonista di dichiarazioni di tenore aggressivo e intollerante, con chiara matrice di estrema destra.
Ad esempio ne sono testimonianza, pur senza diretti riflessi sessuali, vicende come il G8 di Genova o la morte di Stefano Cucchi, con le conseguenze determinate dalle relative sentenze.
E immaginiamo quali sarebbero le prese di posizione di prelati di qualsiasi lignaggio, di politici che strizzano l’occhio al voto cattolico o di presunti intellettuali alla Adinolfi, sempre pronti a scagliarsi contro il mondo lgbt in nome del loro credo in una religione, che, peraltro, predica invece la tolleranza e valorizza il libero arbitrio dell’uomo.
La Francia è stata la culla dell’Illuminismo e la divisione tra Stato e Chiesa la pratica davvero, tutti i giorni, e Xavier è un suo tipico figlio, che oggi diviene simbolo vero di cosa significa la libertà del mondo occidentale.
Ecco, quando sconvolti dalla paura e dal dolore per un attacco armato contro innocenti, si corre a scrivere ovunque capiti parole in difesa del nostro mondo libero, ci si ricordi che quella libertà è sancita da uno Stato, fondato sulla democrazia, la divisione dei poteri e sul diritto giuridico. Non sul culto dell’uomo forte al comando e non su una investitura divina.
Non l’ho mai scritto per nessuna strage, ma stavolta lo faccio: Je suis Xavier.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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