6 Novembre 2017 - 17.01

CHIAMPO – Cinghiali a spasso per i boschi vicini alle case

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I cinghiali sono ormai alle porte di Chiampo. Si moltiplicano le segnalazioni di avvistamenti di questi animali in prossimità delle zone abitate. L’ultima segnalazione è arrivata ieri dai Pardince, una contrada in zona Mistrorighi, quando una famiglia di cinghiali è stata vista andare a spasso rasente la strada principale, tra le contrade.  A constatarlo sono alcuni abitanti. “Da diversi giorni – afferma uno di loro – nei nostri boschi c’è una enorme diffusione di cinghiali, che si avvicinano sia alla strada che alle case. Non è la prima volta che, passando in auto, ce ne troviamo davanti qualche esemplare in corsa, ma un’intera famiglia non era ancora capitato”. Chiampo non è certo un’area di montagna con sentieri e strade non asfaltate: la presenza di cinghiali in numeri consistenti si scontra, quindi, con l’esistenza di vie di traffico automobilistico, soprattutto nelle strade che raggiungono le contrade e le frazioni del paese. Diventa molto pericoloso non soltanto per gli animali ma anche per le persone. Il sindaco, Matteo Macilotti, interpellato al riguardo, dice: “Purtroppo non possiamo fare molto. L’unico consiglio che ho da dare è di essere prudenti, in particolare se si incontrano famiglie con cuccioli, perchè le madri sono particolarmente aggressive”. E la Polizia Forestale conferma il consiglio del primo cittadino chiampese, spiegando meglio cosa fare se ci si ritrova faccia a faccia con un cinghiale:  “Il cinghiale è un animale selvatico con un altissimo tasso di riproduzione (ogni femmina può partorire fino a 6 cuccioli alla volta, per due volte l’anno), non ha più un vero predatore in natura (sarebbe il lupo, ma ne son rimasti davvero pochi) ed è praticamente onnivoro cibandosi di ghiande e castagne così come di carcasse di animali e scarti. Insomma, incontrare un cinghiale sulla propria strada è un’ipotesi da tenere in considerazione. Ormai i cinghiali si sono abituati alla presenza dell’uomo perché spesso gravitano intorno ai centri abitati alla ricerca di cibo: a meno di casi imponderabili questi animali hanno capito qual è la mano che li nutre, e benché possano fare impressione per la mole, normalmente si allontanano senza dimostrare comportamenti aggressivi verso l’uomo. Nei boschi in cui può trovare cibo non è infrequente sentirlo grufolare, ovvero razzolare grugnendo mentre scava il terreno alla ricerca di ghiande e altro da mangiare, e la sua prima reazione, anche in branco, sarà sempre quella di allontanarsi dall’uomo, che vede come una minaccia. Tuttavia possono esserci due situazioni potenzialmente pericolose. La prima è quella in cui il cinghiale si trovi senza via di fuga, per esempio perché finito all’angolo di una recinzione di campagna. In questo caso, al di sotto della fisiologica distanza di sicurezza, tenderà ad attaccare, e la cosa più saggia da fare è fermarsi a debita distanza e, senza movimenti bruschi o rumori improvvisi, allontanarsi tenendolo d’occhio; oppure trovare riparo su un rialzo dove non si può essere raggiunti, per esempio arrampicandosi su un albero. La seconda situazione a rischio è quella di incontrare una femmina con i cuccioli: l’istinto materno e l’impossibilità di darsi alla fuga con la sicurezza di portare in salvo tutta la prole, anche in questo caso potrebbe indurre l’animale all’attacco. Ma finché si rimane a debita distanza e non lo si spaventa la prima opzione istintiva rimarrà ancora quella di allontanarsi da noi. Come sempre quindi, quando si cammina per sentieri o nel bosco, basta prestare attenzione ai suoni e ai segni che ci circondano, evitando rumori improvvisi ed eccessivi, per evitare rischi come quello di essere attaccati da un cinghiale. Infine attenzione se si è in compagnia di un cane: i cinghiali lo riconoscono come un predatore minaccioso, perché lo associano al lupo o ai cani dei cacciatori, e come ben sanno proprio i cacciatori di cinghiali, in un ipotetico scontro ad avere la peggio sarebbe proprio il cane”.

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