11 Maggio 2023 - 15.08

VICENZA – Risse, aggressioni, pregiudicati: il Questore chiude il bar Oasi

Il Questore della Provincia di Vicenza Paolo Sartori ha disposto in via d’urgenza la sospensione della Licenza e l’immediata chiusura del “Bar OASI” in Viale San Lazzaro; il provvedimento, che avrà una durata di 20 giorni, è conseguente alle reiterate problematiche di ordine e sicurezza pubblica che si sono venute a creare negli ultimi tempi, quando, nel corso di specifici controlli effettuati da alcune Pattuglie della Squadra “Volanti” su segnalazione pervenuta alla Centrale Operativa della Questura, il locale è risultato essere sistematicamente colmo di pregiudicati con precedenti di varia natura e gravità, in particolare per traffico e spaccio di stupefacenti, nonché teatro di violente risse e di furti ai danni di avventori.

Anche in occasione di simili interventi effettuati dalle Forze dell’Ordine dalla fine dello scorso anno, all’interno del medesimo Locale erano stati identificati numerosi pregiudicati, per reati vari ma soprattutto per traffico di droga, il che – unitamente ad altri riscontri al riguardo, e nonostante le 2 precedenti sospensioni della Licenza ex Art. 100 TULPS disposte dal Questore nel novembre del 2021 e nel gennaio del 2022– fa concretamente ritenere che il predetto Pubblico Esercizio non abbia modificato la propria propensione a rappresentare un punto di riferimento, un vero e proprio ricettacolo di spacciatori che hanno individuato questo Locale quale luogo ottimale per porre in essere le proprie attività criminali ovvero, se non altro, per creare e gestire i contatti tra di loro e con i clienti tossicodipendenti, divenuti spacciatori al dettaglio per poter acquistare a loro volta la droga.

Nel corso di alcuni di questi interventi effettuati dalle Forze di Polizia – da ultimo nello scorso mese di aprile –, gli avventori del “BAR OASIche, nei mesi scorsi ed anche nel recente passato, era stato più volte fatto oggetto di lamentele da parte di cittadini abitanti nella zona, esasperati dalla situazione di degrado e di disturbo della quiete pubblica che la clientela del locale aveva generato, tant’è che in più occasioni le Pattuglie della Polizia, dei Carabinieri e della Polizia Locale erano dovute intervenire per far cessare le varie situazioni di illegalità che si erano venute a creareavevano dato corso a violente aggressioni. Nell’occasione, il titolare ed i dipendenti erano stati adeguatamente redarguiti in merito alle conseguenze per il locale in caso di somministrazione di bevande alcoliche a chi già manifesta segni di averne abusato.

Da qui l’odierna decisione del Questore Paolo SARTORI, il quale ha disposto la sospensione della Licenzae l’immediata chiusura del “Bar OASIin base all’Articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza: si tratta, anche in questo caso, di un Provvedimento finalizzato a far si che vengainterrottaunasituazione di fatto gravemente compromissoria per l’ordine e la sicurezza pubblica, e ciò a prescindere da ruolo assunto dal gestore – il quale, peraltro, l’ha sostanzialmente tollerata, in quanto risulta che mai, in passato, abbia provveduto a sollecitare personalmente l’intervento della Forza Pubblica in quanto tale provvedimento, per la sua natura giuridica, non è destinato a sanzionare il suo comportamento.

Le gravi e reiterate problematiche che si sono evidenziate presso questo pubblico esercizio mi hanno determinato ad adottare il provvedimento di chiusura immediata dello stesso – ha evidenziato il Questore Sartori –. Altri esercizi pubblici del Capoluogo e della Provincia sono attualmente monitorati dalle Forze di Polizia in quanto hanno in varie occasioni manifestato problematiche simili, e si sta valutando l’avvio delle procedure per la sospensione della licenza, per motivi analoghi. L’ordine e la sicurezza pubblica, così come la tranquillità dei cittadini sono beni primari percepiti da tutta la popolazione come tali, e per questo il nostro compito è quello di tutelarli con il massimo rigore, evitando che situazioni che mettono a repentaglio l’incolumità delle persone possano ripetersi”.

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