VICENZA – Lioy, Piga & co: gli odiosi pregiudizi sulle scuole vicentine…

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(autore: Lo studente imbruttito)
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Scuole di Vicenza, pregiudizi o realtà?
Ecco una semplice lista di tutto quello che in genere si sente dire riguardo alle scuole superiori pubbliche vicentine. L’importante è saperle leggere con filosofia e farsi quattro risate.
Sono tutti pregiudizi o alla base c’è un fondo di verità? Premettiamo agli studenti che dovessero leggere che lo scrivente, uno studente di uno degli istituti in questione, rimarrà segreto per evitare ritorsioni da parte dei colleghi poco propensi allo scherzo e al cicaleccio più o meno leggero, tipico dei corridoi scolastici, dei corridoi dei pullman e delle pensiline in prossimità delle scuole… Ripetiamo è un elenco di pregiudizi e basta. Non resta che abbatterli a suon di risate!

Istituto I.T.I.S. “A. Rossi”: I morti di f**a a tempo pieno
Puzza di testosterone ovunque, e pullula di ragazzi arrapati che rischiano di collassare senza la presenza di un sufficiente numero di studentesse. Si narra vi siano gay da tutte le parti, che hanno scelto proprio questo istituto per la ricerca di un compagno.
Che poi… si vive davvero così male senza troppe ragazze? Fortunatamente i lati positivi ci sono, e ci sono eccome. E’ dura, certo, ma “solo tra ragazzi ci si sbara di più”.

Istituto I.T.S.A.S.S. “B. Boscardin”: I finti scienziati
Artisti falliti che pensano che l’abito faccia il monaco. Capelli improbabili, piercing eccessivi e quant’altro. Sempre in laboratorio, si spacciano per maghetti, quando il senso comune li dipinge come nulla facenti o pigroni.
Il risultato? Vengono offerti sbocchi lavorativi, e, infondo, la gente ha anche un po’ di tempo per sé.

Istituto I.I.S.S.S. “A. Canova”: I carcerati
Scuola che sembra una sorta di carcere, i bagni sono nelle torri della scuola, l’ascensore è chiuso a chiave, gente con il gesso perché non si sa come ma tutti “si spaccano”.
Fargli un complimento sarebbe paragonare la scuola ad un quadro di Escher, costruito con i Regoli che si usano all’asilo.

Liceo Classico “A. Pigafetta”: La Vaginatown
Povere donne, alla ricerca disperata di un compagno da kukkare, ma che immancabilmente non c’è. Classi di 30 alunne, senza nemmeno la presenza di un felice passero cinguettante.
Conseguenze? Ragazze che si riducono in pigiama a scuola, menefreghiste e non curanti di piacere ai pochi ragazzi (e pure brutti, dicono) che sopravvivono a quella miriade di oche starnazzanti. Si salvi chi può, anche dai professori.

Istituto I.P.S.I.A. “F. Lampertico”: I mangia patata
Sempre alla ricerca di coltivare ortaggi, i ragazzi del Lampertico non vedono una patata che sia una, nella loro intera vita scolastica. Si racconta non abbiano mai nulla da fare durante le lezioni, e che quindi la tanto attesa patata rimanga l’unico ed inimitabile oggetto della loro attenzione.
Ecco, a differenza dei cari amici del Rossi, se non altro hanno più tempo per coltivare i loro interessi.

Istituto I.P.S.S.C.T. “A. Da Schio”: Gli “sciolti”
Prime e seconde sempre a far casino, ma infine quando si vuol fare lezione ci si riesce anche, non è un’impresa così impossibile. O no?

Liceo Artistico “Ex Martini”: I sottoni
Si narra che lo studio sia un optional e che tutte le classi contengano almeno 6/7 bocciati ciascuna. Duramente etichettati come i “drogati” di Vicenza, un po’ troppo tinti e fuori di testa in generale.
Mai pensato che probabilmente non sono gli unici?

Istituto I.P.S.S. “B. Montagna”: I casinari fuori moda
Analfabeti, gente trasgressiva e troppo spinta, in classe il putiferio (per non entrare troppo nei particolari). Ragazze che studiano moda che pare abbiano più trucco loro dell’intero Kiko, e si sentono delle top model ma che risultano molto più simili a Moira Orfei.
Lati positivi? Gente con cui si lega.

Liceo Scientifico “P Lioy”: I centrini
Tutta sta gente che se la tira, che c’ha i money e che veste Abercrombie. Dicono di essere la versione non sfigata del Liceo Scientifico, dove c’è gente che studia, ma che allo stesso tempo è sempre al top.
E la realtà? Alunni che scappano dalla scuola per professori troppo fuori di testa ed esigenti, altro che tempo libero per fare vasche in centro!

Liceo Scientifico “G.B. Quadri”: I secchioni competitivi
Apparecchi, brufoli, occhiaie da studio massivo, gente sfigata che ha solo voglia di studiare e rifiuta la vita sociale. “Interessa solo il voto”, questo è ciò che si narra.
Ma è davvero sempre così? In fondo i secchioni ci sono un po’ ovunque, e anche le persone che puntano ad arrivare alla sufficienza senza dannarsi!

Istituto I.T.C. “G. Piovene”: I Sottovalutati
Sempre a dire che ai tecnici si studia meno che ai Licei, categorizzati come casinari disinteressati.
Ma la realtà è questa? Spesso è proprio qui che si trovano studenti diligenti e pieni di carica. Tanti impegni e tanta disponibilità, senza troppi fighetti con la puzza sotto il naso!

Liceo “Don G. Fogazzaro”: I “finti” liceali
Il Liceo in cui pare ci vada la gente che non ha voglia di impegnarsi sul serio, pieno di bimbe minchia arrapate a cui piace farsi troppi selfie durante le lezioni. Ma si studia o no?
Fonti certe confermano che il triennio è il triennio per tutti, e che, infine, la fatica al liceo si fa un po’ ovunque, anche se ci sono troppi leggins con le galassie a distrarre.