5 Agosto 2015 - 13.59

VICENZA INSICURA – "Rotondi dimettiti!", le opposizioni insorgono

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Insorgono le opposizioni in consiglio a Vicenza. Un’accusa-appello è lanciata da Idea Vicenza che stamane in conferenza stampa ha messo alla berlina l’operato dell’amministrazione comunale ed in particolare dell’assessore alla Sicurezza, Dario Rotondi. “Serve uno scatto, la situazione è critica e Rotondi non è all’altezza di gestire un settore così delicato” il messaggio lanciato. Inizia Valerio Sorrentino. “Interveniamo dopo i recenti tragici episodi”, dice. “Dopo le proteste dei cittadini, dei comitati e delle associazioni di categoria (vedi commercianti). Non abbiamo finora strumentalizzato gli episodi di cronaca, ma adesso la misura è colma. Se da un lato le forze dell’ordine stanno dando il massimo, lo stesso non si può dire di chi gestisce la sicurezza. L’assessore brilla per la sua totale assenza. Da quando gestisce questo settore non una sola forte e concreta iniziativa sulla questione sicurezza è stata portata a termine. E’ un ottimo burocrate, così come quando era questore. Ha solo saputo togliere il manganello ai vigili, diversamente da Padova e Verona. Dal punto di vista dell’iniziativa ‘utile’ è latitante. Serve una riflessione sul suo operato”.
Incalza il capogruppo, Francesco Rucco. “Sono passati due anni e mezzo. L’assessore Rotondi diceva che entro natale 2013 il problema Campo Marzo sarebbe stato risolto. Si è assistito invece a un proliferare di comitati di cittadini, che sono cartina di tornasole dell’assenza dell’amministrazione. Se non li ascoltano e se non ascoltano l’opposizione non troveremo soluzioni”.
Ma quali sono le propose concrete di Idea Vicenza?
“Un presidio permanente di polizia locale in Campo Marzo” afferma Rucco. “Vogliamo pensare al Moresco come presidio oltre che altri locali dismessi vicino alla stazione. Serve una presenza costante sul territorio come deterrente. Basta fare un giro in centro anche in queste ore… e si trova di tutto: sbandati, spaccio, furti, accattoni, persone malate. C’è un problema di sicurezza e sanitario.
La soluzione di Rotondi è stata finora l’apertura dell’ufficio in viale Milano. Nessuno se n’è accorto. A 200 metri di distanza hanno gli hanno piazzato 13 profughi e lui non ne sapeva nulla. Inoltre, proprio sul fronte profughi, ci pervengono segnalazioni secondo le quali l’Ipab starebbe sistemando alloggi sfitti per destinarli ai migranti. Questo mentre gli italiani chiedono contributo all’affitto, stanno per strada, etc. Sull’Ipab chiediamo una risposta immediata.
Vi è, insomma, un deficit culturale nell’affrontare la questione.
Premesso che la risposta della Prefettura (maggiori controlli) è benvenuta, non vogliamo che sia l’ennesima azione di facciata, che dura 15 giorni e poi finisce. Dobbiamo prendere spunto dagli esempi positivi di Verona e Padova che stanno cercando soluzioni concrete e definitive perché con le operazioni di facciata ‘alla vicentina’ non si arriva da nessuna parte. Manca un segnale forte.
A Verona e Padova che vivono una situazione di emergenza, vi è un servizio della polizia locale H24. Non c’è patto stabilità che tenga in questi casi. Qui si tratta di priorità. Si deve investire e se questa maggioranza ha la priorità dei parcheggi e della bicicletta selvaggia… siamo messi bene”.
“Quando ero assessore -incalza Sorrentino- con forti resistenze imposi il quarto turno della polizia locale. L’obiezione primaria di questa amministrazione è: il personale non ci permette di affrontare il quarto turno. La domanda che pongo io è: perché non porre una riflessione sul tema? E’ una bestemmia perché la suggeriamo noi o è una questione che si può affrontare?
Vogliamo inoltre parlare delle dichiarazioni dell’assessore nelle quali si parla di pericolo percepito e non reale? Ma dove vive Rotondi? In quale città? Aggiungiamo poi che abbiamo l’impressione che l’atmosfera al comando di polizia locale non sia idilliaca e viga un senso di abbandono degli agenti da parte dell’assessore. Vi è quindi anche demotivazione. Serve uno scatto. Tiri fuori gli attributi altrimenti si dimetta perché la città è allo sbando. Come minoranza non possiamo promuovere un’azione di sfiducia. Sta a Variati fare le valutazioni del caso e prendere l’iniziativa”.
Infine interviene Stefano Boschiero, del comitato piazza Castello: “Non siamo assolutamente soddisfatti dalla realtà delle cose. Le ordinanze sui controlli sono state messe in atto per un periodo breve. Segnaliamo inoltre i controlli blandi della polizia locale che quando è allertata dai cittadini passa, tira diritto. Sappiamo che hanno le ‘armi spuntate’, si provveda ad affilarle”.

Dopo la conferenza stampa di Idea Vicenza interviene sull’argomento anche il segretario cittadino della Lega Nord, Matteo Celebron che già lo scorso 3 agosto aveva scritto su Facebook: “Penso che Variati debba tracciare un bilancio sulla fallimentare esperienza amministrativa dell’assessore Rotondi”. Celebron conferma le istanze di Idea Vicenza e aggiunge. Trovo strano che l’assessore ancora non risponda alle critiche.
Claudio Cicero, di Vicenza a 360° non è da meno: “Il ruolo di Rotondi è poco adguato, non mi sembra che ci sia stata l’azione incisiva che doveva esserci, soprattutto da parte uomo di stato e proveniente dalla polizia. Da questore ha dimostrato spesso di soprassedere ad alcune situazioni ed io stesso mi scontrai con lui in tempi non sospetti. Ora sta vivacchiando. L’assessorato in viale Milano è la più grande bufala della terra, con cui si potrebbero fare tonnellate di mozzarella. Non ha portato alcun beneficio, solo spese del Comune. Non è questo il modo di gestire un assessorato così delicato”.
Michele Dalla Negra di Forza Italia risponde ironicamente: “Ma chi è Rotondi? In tempi non sospetti ho affermato che Rotondi era passato alla storia come il questore di Vicenza che aveva porto la mano a Casarin e che questi si è rifiutato di stringergliela. Alcuni problemi si risolvono con l’azione decisa, non con interventi spot o d’immagine come lo spostamento dell’assessorato in viale Milano mentre aumentano situazioni di spaccio, violenza e degrado”.

La parola passa ora al sindaco e alla maggioranza.

P.U. -redazione Tviweb

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