18 Novembre 2020 - 16.32

VENETO – Pedemontana: apre un terzo tratto (foto e scheda tecnica)

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Domani, giovedì 19 novembre, alle ore 12:00, sarà aperta la terza tratta funzionale della Pedemontana Veneta, dal casello di Breganze a quello di Bassano del Grappa Ovest.

Con questi ulteriori 15 chilometri si arriva a una percorribilità complessiva provvisoria di circa 35 chilometri della più rilevante infrastruttura viaria in costruzione in Italia che si svilupperà, quando sarà completata, su 94 chilometri, attraversando 36 Comuni, con 14 caselli, per un investimento di 2 miliardi e 258 milioni di euro (in allegato scheda tecnica; sotto i link al filmato e slide).

“Si tratta di un tratto strategico – ha detto il presidente della Regione Luca Zaia, annunciandone l’apertura oggi nel corso del consueto punto stampa nella sede della Protezione Civile a Marghera – che consentirà un dimezzamento dei tempi di percorrenza tra le diverse località servite dalla nuova arteria stradale, in quello che è il cuore produttivo del Veneto. Con l’apertura del primo tratto nel giugno 2019, del secondo nel giugno scorso e il terzo di domani, stiamo gradualmente constatando i grandi vantaggi di questa infrastruttura dal punto di vista logistico e ambientale, nuova nel suo genere, anche gradevole da percorrere, con scarpate dolci, molte alberature e ampie superfici a prato”.

“Grazie a quest’opera – ha precisato il presidente – da Bassano sarà possibile raggiungere Vicenza in poco più di 30 minuti anziché gli attuali 55, Breganze in 10 minuti anziché 25, Malo in 17 minuti anziché 45, liberando i centri abitati dell’area interessata dai flussi di traffico, soprattutto quelli pesanti, riducendo le emissioni di gas di scarico e abbattendo la pericolosità delle strade comunali. Cambia, insomma, il modo di circolare, di pensare, di lavorare. Considerando i rallentamenti nelle lavorazioni provocati dal Covid, contiamo di completare l’opera nella primavera del prossimo anno, eccezion fatta per la galleria di Malo e l’innesto sulla A27 a Villorba per i quali dovremo aspettare il 2022”.

Zaia ha ricordato che nell’ambito di questo tratto verrà aperto anche il nuovo centro direzionale che ospita la sala operativa per il controllo di tutta l’infrastruttura e ha comunicato che per evitare assembramenti non è prevista alcuna inaugurazione ufficiale o cerimonia, ma sarà consentito agli operatori della stampa di visitare per piccoli gruppi il percorso e la nuova struttura operativa (in allegato la nota contenente le indicazioni di accesso per i giornalisti).

“Questo ulteriore passo avanti verso la definitiva realizzazione della Pedemontana – è il commento del vicepresidente e assessore alle infrastrutture Elisa De Berti – rappresenta, in un momento difficile come quello che stiamo attraversando, un segnale di forte incoraggiamento e di speranza. Il Veneto non si ferma nemmeno nelle fasi congiunturali più sfavorevoli e oggi stiamo portando a compimento una delle principali opere pubbliche dell’intera penisola, nonostante gli innumerevoli ostacoli di carattere economico e burocratico che abbiamo dovuto superare negli ultimi cinque anni. Quello di oggi è il risultato di uno straordinario lavoro e impegno prodotti sia sul piano amministrativo che su quello tecnico”.

Dopo le foto la scheda tecnica

SCHEDA TECNICA

Apertura terza tratta Superstrada Pedemontana Veneta casello di Breganze – casello Bassano del Grappa Ovest

19 novembre 2020

Con l’apertura della terza tratta funzionale della Superstrada Pedemontana Veneta di 15 chilometri, dal casello di Breganze a quello di Bassano del Grappa Ovest, si arriva a un complessivo di circa 35 km aperti dell’infrastruttura, posizionata nel cuore del Veneto. La percorrenza è molto confortevole, alleviata da un paesaggio pedemontano che caratterizza tutta l’area vicentina attraversata e che nei giorni di sole regala viste sui rilievi a nord che sorprendono anche i frequentatori usuali della zona. Le caratteristiche tecniche sono omogenee con quanto realizzato nelle due tratte precedentemente aperte, ma in questo abbiamo una minor incidenza di strada in trincea o galleria, pari a circa il 30%, rispetto al 65% dell’intera infrastruttura. Sul percorso sono installate barriere fonoassorbenti per circa 9.000 ml in vetro, oltre a circa 2.500 ml in calcestruzzo. Sulla stessa tratta sono stati piantati 32.845 alberi di specie autoctone a foglia caduca, le cui dimensioni per l’attecchimento e la stagione autunnale non concedono di valorizzarne gli effetti, ma che nel giro di poche primavere permetteranno la corretta azione di mitigazione. Il nuovo percorso aperto parte dal casello di Breganze, con la modifica dell’assetto di entrata e uscita dall’autostrada già variato e posto in soluzione definitiva da qualche giorno, per ragioni di organizzazione tecnica dell’ultimazione dei lavori. Si susseguono le seguenti principali opere d’arte: – viadotto Silan di ml.168; – ponte sul torrente Laverda di ml.50; – ponte sul Brenta a 7 campate di ml 434; – passerella pedonale sovrappassante Pedemontana di collegamento delle costruende aree di servizio; – 4 gallerie artificiali denominate Venezia, Olmo, Marostica est, Marostica ovest, per un totale di 1.922 ml; – 3 cavalcavia per lo svincolo di Breganze, per Via delle Miliane e per Via Torquato Fraccon; – due nuovi caselli aperti, di Colceresa e di Bassano Ovest. Con l’apertura di questa tratta diventa completamente efficiente anche il nuovo centro direzionale dedicato, che ospita la sala operativa di controllo per la eventuale gestione delle emergenze per incidenti di tutta l’infrastruttura. L’importanza della tratta è evidente, considerato che, oltre al percorso possibile più scontato che va da Malo a Bassano, passando per Breganze e Colceresa, e per lo svincolo con la A31, la nuova apertura collegherà Bassano e le aree limitrofe direttamente a Vicenza, attraverso appunto la Pedemontana e la A31. Saranno necessari poco più di 30 minuti, anziché i circa 55 minuti di oggi, computati non in orario di punta. Senza considerare, inoltre, che il nuovo itinerario permetterà di salvare i centri abitati dai flussi di traffico, soprattutto quelli pesanti, riducendo emissioni di gas di scarico per periodi di percorrenza più brevi e più fluidi, e abbattendo la pericolosità delle strade comunali per il minore affollamento. Tra Bassano e Breganze si potrà andare in 10 minuti circa, oppure da Bassano a Malo in 17 minuti circa. Nonostante il Covid abbia imposto da febbraio di quest’anno, e imponga tuttora, doverosi protocolli di sicurezza sui lavori e rallenti ogni lavorazione, e soprattutto ogni fornitura di materiale, il cantiere della più corposa infrastruttura in costruzione al momento in Italia, Pedemontana Veneta, continua a procedere, seppure con un inevitabile rallentamento. Se da un lato il completo recente dissequestro della galleria di Malo da parte della Procura della Repubblica di Vicenza ha dato da ottobre un impulso notevole allo scavo della stessa, tanto che si pensa di riuscire a completare gli sfondamenti delle due canne entro i mesi estivi, con conseguente drastica riduzione dei camion di accesso alle bocche della galleria, dall’altra parte la pandemia ha fatto ritardare anche i programmi, già aggiornati, presentati alla Regione e agli investitori da parte del Concessionario nel 2019. In una recente ulteriore riprogrammazione richiesta dalla Regione, il Concessionario afferma che entro la primavera 2021 potrà essere conclusa la tratta da Bassano a Montebelluna ed entro l’estate 2021 tutto il resto, tranne la galleria di Malo e l’attacco alla A27. Questi ultimi – Covid permettendo, come sottolineato più volte e comprensibilmente da chi sta realizzando le opere – si farà tutto il possibile per completarli entro il gennaio 2022. L’avanzamento dei lavori di tutta la Pedemontana appare molto evidente percorrendo le aree in fregio al sedime della nuova infrastruttura, per lo più già asfaltato. Le opere d’arte sono tutte completate e i caselli quasi tutti attrezzati. Anche le aree di servizio lungo la A27, Piave est e ovest, previste in trasferimento nelle nuove realizzate Sile est e ovest, sono in fase di trasloco, già avvenuto per la ovest, per permettere di aggredire più massicciamente i lavori di attacco all’autostrada che porta a Belluno.

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