6 Aprile 2016 - 17.04

VENETO – Passa la legge ‘anti-moschee’, fuoco in Consiglio regionale

legge anti moschee

E’ passata ieri in Consiglio regionale con 30 voti a favore, 8 contrari e un astenuto l’approvazione della legge che disciplina la realizzazione o attivazione di nuovi luoghi di culto in Veneto. Forti contestazioni sono arrivati dal PD, soprattutto per voce del contro-relatore Fracasso, che ha contestato l’aspetto della legge che impedisce la realizzazione di luoghi di culto nelle aree industriali o artigianali, o quelle che non permettono la celebrazione di funzioni religiose, ancorché in via estemporanea, in spazi aperti. Contestato anche l’obbligo dell’uso della lingua italiana nelle funzioni religiose. Fracasso ha sollevato forti dubbi sulla costituzionalità per alcuni articoli ed ha dichiarato che non sono state comprese le conseguenze che questa legge porterà.
Di tutt’altro avviso l’assessore al territorio, cultura e sicurezza della Regione del Veneto, Cristiano Corazzari, che esprime grande soddisfazione per l’approvazione della proposta di legge di modifica delle “norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio”: in sintesi, la modifica della legge urbanistica regionale.
“E’ un intervento normativo di buon senso -scrive- che affronta la questione innanzi tutto dal punto di vista urbanistico, fornendo risposte precise a problemi di stringente attualità come quello dell’uso improprio di certi spazi, ma che contemporaneamente assolve alla necessità di fornire ai cittadini veneti maggior sicurezza e tutela, attraverso regole certe in materia di creazione e utilizzo di edifici destinati a finalità religiose”.
“Qualcuno vuole banalizzare la nostra azione definendo quella approvata la ‘legge anti moschee’. Io lo ritengo, invece, un intervento correttivo finalizzato ad armonizzare la libertà di culto con il vivere civile: il nostro obiettivo è quello di disciplinare la realizzazione delle strutture religiose e degli edifici a esse connessi, affidando un ruolo importante ai sindaci e quindi favorendo un’azione autonoma ma nel contempo coordinata nei territori – prosegue l’assessore –. Non intendo certo negare che, tra i diversi obiettivi di questa norma vi sia anche quello di porre rimedio a un fenomeno che aveva assunto caratteri preoccupanti come quello dei luoghi di preghiera scelti da comunità islamiche, sorti in modo disordinato e soprattutto irrispettoso delle regole edilizie e urbanistiche. Mi piacerebbe proprio chiedere ai nostri concittadini, soprattutto quelli che hanno vissuto da vicino esperienze di abusivismo di questo genere, per sapere se sono d’accordo o meno”. “Ringrazio il Consiglio regionale per il lavoro svolto – conclude l’assessore – e in particolare il relatore e primo firmatario della proposta di legge”.

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