10 Dicembre 2021 - 10.08

VENETO – L’anestesista in TV: i non vaccinati che riempiono gli ospedali e attaccano chi li cura

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Ieri sera è andata in onda a Piazzapulita su La7 un’intervista all’anestesista della Terapia Intensiva dell’Azienda Ospedaliera di Padova, Francesca Bertamini che nei giorni scorsi si era sfogata su Facebook contro i pazienti no vax e il loro atteggiamento verso i medici curanti.

“Attualmente – dice – abbiamo tanti pazienti covid ricoverati nella quasi totalità non vaccinati, una notizia positiva sotto un certo punto di vista perché significa che i vaccini funzionano. Ma a differenza dell’anno scorso in cui eravamo eroi e salvavamo le vite, avevamo molti messaggi di affetto dai pazienti guariti, quest’anno c’è molta amarezza. Queste persone in rianimazione appena riescono a parlare ci attaccano come se il virus fosse colpa nostra.

Ho telefonato ad un padre per informarlo sulla condizione del figlio, ricoverato in gravi condizioni in terapia intensiva e sono stata aggredita. Diceva che lui e suo figlio non sono vaccinati per scelta perché non sanno cosa c’è nel vaccino. Ho fratto presente che suo figlio ricoverato in fin di vita assume una quantità incredibile di farmaci di cui non conosce la composizione con un costo di 3500 euro al giorno. E in terapia intensiva si resta almeno 10 giorni. Lui ha risposto che non gli interessa che loro non sanno cosa c’è nel vaccino e che si sono informati da un gruppo di suoi amici.

La gente pensa che siamo in un film, che ci vestiamo con tute, caschi e mascherine per fare scena, che sono pagata da Big Pharma per promuovere i vaccini. In 20 anni di lavoro non ho mai visto tanto odio.

Ci sono poi le cure fai da te. Ci è arrivato un paziente con altissimi dosaggi di vitamina D, con livelli di calcio nel sangue a livello di arresto cardiaco, è stato salvato dall’equipe dei nefrologi

Siamo esausti, stanchi… non abbiamo neanche più le lettere d’amore che ci tiravano su il morale ma solo sguardo d’odio.

Ecco il post dell’anestesista Francesca Bertamini su Facebook dello scorso 5 dicembre:

Di ritorno da una lunga guardia in rianimazione Covid, stanca come tutti i volti dei professionisti che ho incontrato oggi, con i segni delle mascherine FP3 sul volto e lo sguardo disidratato dalle tute bianche.Ho telefonato ad un padre per informarlo delle condizioni di suo figlio No vax. Sono stata aggredita perché “la loro è una libertà di scelta personale, non si sa nemmeno cosa c’è nel vaccino”. Forse non si rende conto che suo figlio è quasi morto ed è stato salvato dalla professionalità di decine di “punturati” e da migliaia di euro di decine e decine farmaci di cui certamente non conoscerà la composizione. Non comprenderanno mai il problema i no vax, nemmeno di fronte alla evidenza dei fatti.Un altro paziente appena svegliato dal coma, estubato con gran difficoltà dopo giorni di sedazione per permetterne la ventilazione, ci accusava (con il filo di voce che gli rimane) di averlo sequestrato e che lui è libero di andarsene. Sorrido ad immaginarmi la scena mentre arranca in corridoio cercando di uscire, privo di forze, distrutto dal coronavirus, privo di ossigeno mentre inneggia alla sua libertà.E pensare che se non ci fossero i no vax ricoverati da noi, la rianimazione sarebbe vuota e le sale operatorie continuerebbero a funzionare per salvare chi ne ha bisogno.

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