2 Luglio 2015 - 20.49

VENETO – La replica di AnciVeneto alle accuse dei sindaci vicentini

pavanello anci veneto

Arriva la replica della presidente di AnciVeneto Maria Rosa Pavanello alle dure accuse rivolte oggi da alcuni sindaci vicentini (Gentilin di Arzignano, Giacomin di Creazzo e in parte di Bordignon di Rosà) in un’intervista rilasciata alla nostra testata. I primi cittadini, supportati dal consigliere regionale della Lega Nord capogruppo in Consiglio Regionale, Nicola Finco, avevano manifestato la loro irritazione per la latitanza di Anzi nazionale e Anci Veneto su alcune questioni critiche che riguardano i Comuni. In primis patto di stabilità, fisco e gestione profughi. L’accusa sottintende motivazioni politiche (l’appartenenza al partito del premier Renzi) alla linea operativa delle due associazioni.
La presidente Pavanello ricorda, come recita il comunicato ‘le battaglie fatte per utilizzare gli avanzi di amministrazione fuori dal patto di stabilità, per rivedere i criteri dei trasferimenti, contro i tagli lineari e gli indennizzi per l’estinzione anticipata dei mutui dalla Cassa depositi e prestiti’.
Il documento, al quale seguirà verosimilmente la controreplica dei sindaci e di Finco continua così: “Alle accuse fatte da alcuni sindaci e strumentalizzate malamente dal consigliere regionale Nicola Finco,che conosce molto poco del lavoro recente di Anciveneto e degli argomenti di cui parla, risponde ricordando quanto fatto finora. «All’Associazione dei Comuni Veneti abbiamo sempre mantenuto un profilo istituzionale e NON del singolo partito, io come gli appartenenti ad altre forze politiche –replica la presidente dell’Anci regionale Maria Rosa Pavanello a muso duro-. Tanto che non ho mai lesinato critiche al Governo nell’interesse dei Comuni e dei cittadini».

Quindi sulle attività. «Manifestazioni di protesta non ne facciamo più perché abbiamo visto che portano a pochi risultati. Si tratta però di una decisione presa collegialmente alle riunioni del nostro ufficio di presidenza, del nostro Direttivo e in tante altre occasioni di confronto. Incontri a peraltro cui non ho mai visto partecipare quei sindaci che adesso protestano! In compenso non ci siamo mai tirati indietro per trattare e confrontarci, anche in maniera serrata, con Regione, Ministeri e la stessa Anci nazionale».

Tra i vari punti, la presidente ricorda le battaglie fatte finora e le proposte presentate a Roma all’incontro con il responsabile del Ministero delle finanze del 1° aprile 2015:
-utilizzo almeno in percentuale degli avanzi di amministrazione fuori dal patto di stabilità;
-proposta di una revisione totale dei criteri per i trasferimenti;
-richiesta pressante dei fondi compensativi per il mancato gettito dell’Imu;
-riduzione delle sanzioni per l’estinzione anticipata dei mutui della cassa depositi e prestiti
-battaglia contro i tagli lineari alle municipalità;
-battaglia contro la scarsa considerazione verso la nostra Regione da parte del Governo centrale (anche in considerazione dei pesanti effetti dell’ultima legge di stabilità).

Tutte fatte denunciando la situazione attuale di mille espedienti fatte per rispettare le condizioni assurde di finanza locale e garantire nel contempo i servizi ai cittadini, con il risultato che qualcuno sarà indotto a chiudere i municipi.

Infine, l’affondo sui profughi. «Ci attaccano anche per la questione profughi: ma si sono documentati? Abbiamo e stiamo portando da mesi avanti proposte e richieste precise, a riprova ci sono gli spazi che ci hanno dedicato i media. Non ci si può basare solo sugli slogan, da mesi e mesi si punta il dito contro il Viminale, l’Ue e tutti quelli che cercano di affrontare il problema. A cosa hanno portato? A non risolvere nulla!». Quel che spiace è che questi pochi Sindaci con i loro rappresentanti non mai hanno mai partecipato neanche al direttivo straordinario aperto a tutti i comuni soci convocato ancora nel mese di Marzo per decidere misure straordinarie anche dimostrative contro i nuovi tagli e sopratutto sui criteri proposti dall’Anci nazionale. Questo dimostra che gli amministratori che si impegnano realmente per portare avanti le richieste al Governo e all’Anci sono sempre in misura esigua rispetto a chi parla e basta».

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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