29 Novembre 2023 - 9.36

Trasfusioni: quelli che vogliono solo sangue “garantito no vax”!

Umberto Baldo

Sono passati più di mille giorni dai momenti più bui dell’epidemia da Covid 19, e tutto sommato sia pure con qualche difficoltà, scontata ogni qual volta l’umanità si trova ad affrontare un evento mai successo prima, si è tornati alla normalità.

Finiti gli isolamenti e le quarantene, finiti i lockdown, sparite le mascherine, la vita sociale è tornata quella di sempre.

Certo il virus non è evaporato, e nemmeno è andato in letargo. 

E la dimostrazione sta nel fatto, oggettivo, che la Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere (FIASO) “segnala una crescita rapida ed improvvisa”, tanto che in una settimana il numero dei pazienti Covid ricoverati nei reparti ordinari è salito del 32%, a fronte di una copertura vaccinale più bassa. 

Ma tutto sommato questo non interessa più a nessuno.  

La gente non vuole più sentire parlare di Covid, e  poi, come segnalato dalla suddetta FIASO, “l’età media dei pazienti che arrivano in ospedale è di 77 anni”, e alla fin fine che i vecchi possano morire fa parte delle regole della vita.  O no?

Perché dannarsi l’anima ricorrendo ancora alle precauzioni?

Perché magari mettersi la mascherina quando si va dai nonni anziani?  Tanto prima o dopo…  e poi si fa contento l’Inps! 

C’è comunque il dato positivo che, a fronte dell’aumento dei ricoveri nei reparti ordinari, le terapie intensive al momento rimangono stabili con numeri bassi.

Ne consegue che il Virus c’è, circola alla grande, ma finora sembra provocare sintomi meno severi, a parte le persone fragili che fanno storia a parte.

Ma a fronte di questa “tregua”, che si spera continui per sempre, c’è chi non ha ancora superato il rancore, la rabbia, la voglia di rivalsa, accumulata quando lo Stato, di fronte alle decine di migliaia di morti, impose i lockdown, la vaccinazione, ed il famigerato Green Pass.

Parlo per esperienza personale.  Io ho ancora qualche amico che continua ad inondarmi, credete non esagero, con articoli, studi, interventi a voce, di persone che rivangano in continuazione la questione dei vaccini, come se nei prossimi anni per chi li ha fatti dovesse succedere l’Apocalisse. 

A parte l’inaffidabilità scientifica di certi “guru” portati sugli scudi dagli antivaccinisti, va segnalato il proliferare di una serie infinita di fake new, ovviamente mirate, tipo quella che   il sangue dei vaccinati non si coagulerebbe (se avete qualche dubbio, e avete fatto il vaccino, fatevi un taglietto e potrete constatare che si tratta di una bubola per gonzi). 

Io non voglio certo mettere in dubbio la buona fede di chi pensa che i vaccini siano una sorta di “catastrofe”, una “spada di Damocle” pendente sull’Umanità intera, come pure comprendo anch’io che l’emergenza planetaria ha costretto i Governi a chiudere un occhio sui normali tempi di test previsti per i nuovi medicamenti, ma esiste anche il principio del “male minore”, in base al quale le Autorità di tutto il mondo, non solo quelle italiane, hanno dovuto scegliere.

Certo forse qualcuno adesso spera che la Magistratura vada a colpire politici ed ex Ministri per le loro scelte di imporre le vaccinazioni e il Green Pass, ma voglio proprio vedere quale sarà il giudice che potrà affermare con una sentenza che, di fronte all’emergenza, di fronte ai cortei dei camion militari con i morti, di fronte ai malati lasciati nei corridoi degli ospedali, si poteva fare “diversamente”, il che equivaleva a non fare nulla, visto che per molti di questi signori “il virus non esisteva, o era una invenzione di Big Pharma per vendere i vaccini”.

Come dicevo, di solito il trascorrere del tempo sopisce le tensioni, e francamente pensavo che di vaccini non se ne sarebbe più parlato, se non per segnalare alle persone fragili, o comunque a chi voglia immunizzarsi, la disponibilità degli stessi.

Come succede ogni anno per le vaccinazioni anti influenzali, senza che ci siano cortei o manifestazioni. 

Invece non è così, e quando si chiude un fronte, i “talebani no vax” sono pronti ad aprirne un altro.

Sapete qual è l’ultima trovata, l’ultima azione di lotta?

L’ultimo fronte, ripeto dopo tre anni, è quello che in questa fase si assiste ad un boom di azioni legali promosse dai No-Vax nei confronti delle Ulss e degli ospedali del Veneto, ai quali viene ingiunto di utilizzare solo il sangue di persone non vaccinate in caso di trasfusione.

La situazione è tale da aver costretto Azienda Zero a segnalare a tutti i Direttori sanitari l’impraticabilità di una simile pretesa sia sul piano organizzativo che su quello etico. 

Lo strumento messo in atto dai No Vax è quello dell’intimazione o della diffida relativa all’utilizzo di emo-componenti, plasma in particolare, provenienti da donatori vaccinati anti-SARS-CoV-2, anche ricorrendo alla Legge n. 219/2017, vale a dire alla normativa che disciplina il consenso informato ai trattamenti sanitari.

In parole semplici non vogliono che per loro o i loro cari venga utilizzato sangue proveniente da donatore vaccinato con siero anti Covid, ed in alternativa chiedono che si proceda con la cosiddetta “vaccinazione dedicata”, cioè al prelievo del plasma da soggetti indicate dalla persona interessata alla trasfusione.

A sostegno di questa richiesta qualcuno il 4 gennaio scorso aveva pubblicato un tweet in cui si leggeva che la Svizzera avrebbe aperto un Centro per recuperare il sangue di persone non vaccinate.  Ovviamente si trattava di una notizia infondata, che non ha trovato riscontro in nessuna testata e in nessun comunicato ufficiale delle Autorità elvetiche, tanto che l’Ufficio stampa del Servizio Trasfusione CRS svizzero ha chiarito di non saperne nulla. 

Non è la prima volta che qualcuno prova a rifiutare le trasfusioni dei vaccinati.

Ad esempio nel febbraio 2022 il giudice tutelare di Modena ha respinto il ricorso dei  genitori di un bimbo di 2 anni, in attesa di un intervento cardiochirurgico,  che si erano opposti alla possibilità di una trasfusione di sangue prelevato da una persona vaccinata contro il Covid. 

Al di là degli aspetti legali, pur seri, resta comunque il problema delle Ulss del Veneto, e degli ospedali, su come intervenire in emergenza qualora i parenti diffidino la struttura contro l’utilizzo di plasma di donatori vaccinati.

Io credo che, al di là della chiara volontà di creare problemi, trascinando all’infinito le polemiche sui vaccini,  si debba inevitabilmente rispettare la normativa attualmente vigente, che “promuove la funzione civica e sociale oltreché i valori umani e solidaristici che si esprimono nella donazione volontaria periodica, responsabile, anonima e gratuita del sangue e dei suoi componenti, tra l’altro, allo scopo di conseguire una più efficace tutela della salute dei cittadini».

Accettando cioè che le uniche eccezioni praticabili sono quelle previste in presenza di “determinate e gravi patologie ematologiche”.

Vedete, mi rendo conto che ci muoviamo su un terreno scivoloso.

Ma penso che oltre alla libertà individuale, sacrosanta, esista anche  la solidarietà sociale, nonché le regole del vivere civile, ed io temo fortemente che se cominciamo a distinguere anche i donatori del sangue fra vaccinati o meno (consentendo il rifiuto del plasma, degli uni o degli altri non importa), non è detto che in futuro non si possa arrivare a rifiutare il sangue che ne so, di una persona di colore, o di un musulmano, o magari, dati i tempi, di un ebreo. 

Ovviamente spero ciò non accada mai, ma cosa volete, è sempre meglio prevenire. 

Umberto Baldo

PS: Comunque la si pensi credo siano dovuti gratitudine e rispetto da parte di tutti nei confronti di cittadini così straordinari come le donatrici e i donatori di sangue che sono, e devono restare, anonimi, volontari e non retribuiti.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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