29 Gennaio 2016 - 12.54

TEATRO – "Il gatto con gli stivali" al Comunale di Vicenza

Gatto con gli stivali

Ancora un gatto negli spazi comunali! Ed ecco che nella programmazione di Danza del Teatro Comunale di Vicenza inizia anche quest’anno la rassegna di danza per le scuole Danzare per Educare, al suo esordio nonostante le preoccupazioni per i tagli dei contributi pubblici, con “Il gatto con gli stivali” uno spettacolo dedicato agli alunni più piccoli (dai 3 agli 8 anni), in scena al Ridotto martedì 2 febbraio alle 10.00.
Danzare per Educare, rassegna di danza per le scuole, giunge nel 2016 al suo XV anno di vita, ed è realizzata dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza in collaborazione con Arteven.
La rassegna si inserisce nell’ambito dei Progetti Formativi della Fondazione “La scuola a teatro” (danza, opera, teatro); si tratta di progetti che hanno saputo suscitare apprezzamento e interesse sia negli insegnanti che negli alunni che, negli anni, hanno partecipato a questi percorsi di avvicinamento al mondo del teatro, dell’opera e della danza, percorsi progettati appositamente per il mondo della scuola, rivolti ad allievi e docenti della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e secondaria di 1° e 2° grado. Il progetto Danzare per Educare, coordinato da Daniela Rossettini, che ne è anche l’ideatrice, ha portato negli anni a Teatro per assistere agli spettacoli di danza, oltre 17.000 giovani e giovanissimi spettatori.
Lo spettacolo di apertura della rassegna di danza junior, “Il gatto con gli stivali” presentato dalla Compagnia Simona Bucci martedì 2 febbraio alle 10.00, è ispirato all’omonima, conosciutissima fiaba popolare, diventata celebre grazie alle versioni dei Fratelli Grimm e di Charles Perrault; la coreografia dello spettacolo è di Roberto Lori, le parti recitate sono curate da Fabio Bacaloni, i costumi sono di Simona Bucci, che firma anche la direzione artistica, le musiche di autori vari; gli interpreti sono gli stessi Fabio Bacaloni e Roberto Lori.
Lo spettacolo registra il tutto esaurito.
Nell’originale spettacolo di danza e teatro, che dura circa un’ora, tutto ruota intorno alla figura del gatto con gli stivali come metafora del valore dell’amicizia, oltre le apparenze e del superamento delle proprie paure. Se nella favola tradizionale il gatto con i grandi stivaloni magici si trasforma in un personaggio dal sapore guascone, furbo, audace, sfrontato, coraggioso, nella versione in danza in scena al Ridotto, pensata per i bambini delle scuole dell’infanzia e primarie, il personaggio protagonista ha tutte queste qualità ma nasconde una grande debolezza: è un gatto che ha molta paura dei topi! Ma sarà proprio questa caratteristica a renderlo più vicino ai giovani spettatori, e sarà questa particolarità che condurrà al lieto fine della storia.
La vicenda dell’apparente sfortuna di un giovane che, con l’aiuto di un amico molto particolare, un gatto che parla, astuto e desideroso di renderlo felice e che grazie a lui raggiungerà fortuna e appagamento, è solo la trama dello spettacolo che, più in profondità, indaga in modo adeguato al pubblico infantile, le varie modalità di espressione. La danza, che utilizza il movimento come espressione del sentire, riprende la quotidianità dei movimenti degli essere umani, movimenti che sanno sempre esprimere i sentimenti: se si è felici, se si è tristi, annoiati o spaventati. Nella danza tutto si traduce in qualità motorie.; e lo stesso fa il musicista con il suono, il pittore con i colori, lo scultore con la materia.
L’arte diventa così espressione, memoria e visione della natura umana. Un messaggio importante, trasmesso in modo semplice e immediato, in grado di raggiungere anche i più piccoli, giovani spettatori, pubblico del domani.

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