9 Aprile 2020 - 9.51

Teatro Civico di Schio: i danni della pausa forzata

– Il claim della stagione scledense 2019-2020 da “Vieni a casa tua” è mutato, in linea con le sollecitazioni per il contenimento dell’emergenza Covid 19, in “Stai a casa tua”. Una virata che ha portato alla sospensione di 15 spettacoli teatrali con perdite non solo da mancato incasso ma anche relazionali e sociali. Il coronavirus ha iniziato a diffondersi in un momento della stagione teatrale caratterizzato da molti spettacoli in calendario, un progetto collaterale sul teatro di figura, attività con le scuole e incontri laboratoriali. “Ci siamo dati l’obiettivo di recuperare quanti più spettacoli e quante più attività possibili. – dichiara il direttore artistico della Fondazione Teatro Civico Federico Corona – Faremo questo per inviare un segno tangibile e un aiuto concreto agli artisti e alle compagnie, in modo da garantire loro il cachet e gli impegni presi a inizio stagione. Credo sia rispettoso anche nei confronti degli spettatori, per non privare la comunità del nostro progetto culturale e delle occasioni di condivisione che il teatro offre. Alla fine di questa crisi ci sarà ancora più voglia di stare insieme e di condividere dei momenti di socialità. Lo spettacolo dal vivo dovrà tenersi pronto ad una ripartenza con slancio. Noi lo siamo, e non vediamo l’ora di accogliere nuovamente il nostro pubblico a teatro”. Tutte le compagnie e gli artisti che in queste settimane non sono potuti andare in scena hanno realizzato un videomessaggio per il pubblico di Schio per mantenere l’appuntamento attraverso i canali social del teatro.

Non si sono fermate, ma hanno cambiato modalità, le azioni collettive rivolte ai partecipanti delle attività che coinvolgono al Teatro Civico oltre 350 partecipanti dai 3 agli 89 anni in otto diversi percorsi laboratoriali. “Il Teatro Civico è riconosciuto in città come luogo di aggregazione e di cultura, non solo per la programmazione degli spettacoli, ma anche per tutte le attività collaterali e i progetti educativi. – dichiara il presidente della Fondazione Teatro Civico Silvio Genito – In questo periodo di pausa forzata, che ci ha fatto perdere numerosi spettacoli e appuntamenti, abbiamo messo in campo una serie di azioni on-line, concordate con gli artisti e con le comunità di riferimento, per mantenere vivo quel sentimento che lega le persone che rispondo alla chiamata artistica del teatro. Abbiamo in tal senso cercato di sfruttare al meglio le tecnologie ed i social, cercando nel contempo di capire se ed in che modo queste possano in futuro rappresentare un modo diverso per rispondere alle esigenze e aspettative dei nostri spettatori. Consideriamo il pubblico come parte integrante e attiva della nostra struttura, ne condividiamo spesso idee e proposte e vogliamo essere vicini a tutta la comunità, in attesa di tornare ad abitare il nostro teatro, la casa di tutti.”

Gli adolescenti di Campus LAB–officina delle arti, percorso che promuove la creatività contemporanea dei giovani under 20, che in questa edizione stavano lavorando sul Teatro Civico e la sua storia, stanno rispondendo al seguente esercizio di futuro: “Come vorrei il Teatro Civico nel 2068?” (nel 2068 saranno 100 anni dalla chiusura del Civico) attraverso dei videomessaggi. La serata di sabato 4 aprile, attraverso la piattaforma Meet, verrà organizzato un pigiama party collettivo e virtuale la stessa sera della data calendarizzata come La Notte al Teatro Civico in cui i partecipanti potevano dormire a teatro prima dell’andata in scena. I ragazzi del percorso di visione critica degli spettacoli Campus Lab hanno dimostrato la loro disponibilità a raccontarsi in un momento così particolare attraverso un output a loro scelta che verrà condiviso nel blog: campuslabschio.it.

Infine è virtuale anche la forma di routine relazionale attiva con il gruppo Dance Well ricerca e movimento per il parkinson, ogni martedì e giovedì le insegnanti e danzatrici creano pillole video ad hoc, compiti per casa e piccoli task di danza condivisi nel gruppo WhatsApp dove oltre 80 partecipanti hanno accolto con entusiasmo l’invito a praticare da casa quotidianamente azioni di danza e movimento per tenersi in forma e flessibili.

Queste azioni sono tutte condivise e realizzate in sinergia con gli insegnanti scolastici referenti dei progetti laboratoriali, gli attivatori dei progetti, le insegnanti di Dance Well con Opera Estate Festival Veneto e soprattutto l’Amministrazione Comunale di Schio che “condivide suo malgrado questa sospensione forzata di tante attività, comprese quelle non necessarie che fanno bello il mondo – dichiara l’assessore alla cultura del Comune di Schio Barbara Corzato – Del potere delle cose non necessarie credo che tuttavia ci siamo resi conto tutti, proprio in questo periodo. Non è un caso infatti che le risorse culturali siano rese disponibili, nell’intera Italia, per una fruizione virtuale che non manca di emozionarci, di farci sentire uniti, di funzionare come vera medicina. Una cura che anche noi stiamo promuovendo per tutto ciò a cui abbiamo dovuto rinunciare: il carnevale, le nostre belle mostre, il cineforum, gli appuntamenti e gli incontri culturali, i concerti… e naturalmente il nostro caro e bel Teatro. È proprio vero che possiamo apprezzare di più quello che abbiamo quando ci viene a mancare ed ora siamo tutti certi che quel che abbiamo è tanto. Ma l’avremo ancora. La cultura è un virus buono, in tutte le sue versioni e varianti: lasciamocene contagiare!”Info: tutte queste modalità altre che garantiscono la sopravvivenza degli spazi di aggregazione sono narrate nei social della Fondazione Teatro Civico (facebook: TeatroCivico Schio, instagram: teatrocivicoschio, canale you tube: Teatro CivicoSchio).Infoline aperta dal martedì al venerdì dalle 10 alle 13 al numero 0445 525577 – info@teatrocivicoschio.itbiglietteria@teatrocivicoschio.it

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