21 Agosto 2020 - 12.20

Rientro da Paesi a rischio: servizio eccellente a Vicenza

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Riceviamo e pubblichiamo la testimonianza di un lettore (Lauro da Vicenza) rientrato ieri dalla Croazia, che ha voluto rendere omaggio all’efficienza del personale medico-infermieristico dell’ospedale San Bortolo e all’organizzazione dell’Ulss nel gestire il massiccio e delicato processo di ‘tamponamento’ dei turisti rientranti dai Paesi a rischio (Croazia, Spagna, Malta e Grecia). In altre parti d’Italia le procedure sembrano più complesse, farraginose e soprattutto rallentate.

“Sono rientrato ieri dalla Croazia via terra” -scrive. “Dovendo fermarmi in Friuli per lavoro subito dopo il rientro ho pensato di contattare una Ulss friulana (non riportiamo il nome) per poter effettuare il tampone subito, evitare contatti con altre persone in Italia (basti pensare allo stesso viaggio verso Vicenza, che prevedeva almeno una fermata in autogrill) e ricevere un risultato in tempi rapidi. Purtroppo ho avuto qualche difficoltà (poco chiari i punti di controllo, richiesta con prenotazione via mail e attesa della conferma). Ero quindi preoccupato per le possibili lungaggini, leggendo numerosi articoli che riferiscono di disagi al rientro, si pensi ad esempio agli aereoporti in Lombardia.

Ho così deciso di tirare dritto e fare riferimento alla mia Ulss (Vicenza, Ulss 8 Berica) e devo dire che è stata una piacevole sorpresa, a partire dall’accesso all’ospedale (parte vecchia), dove volontari e personale preposti al controllo di accesso sono veloci, simpatici e cordiali.

In 3 minuti ho raggiunto il punto tamponi dove sono stato accolto da un infermiere che ha registrato velocemente i miei dati al computer. Una seconda infermiera mi ha consegnato degli adesivi stampati con i miei dati e mi ha mandato nel vicino ambulatorio tamponi dove ho aspettato esattamente 15 secondi prima di entrare accolto da un infermiere altrettanto simpatico e disponibile con il quale abbiamo scherzato sull’invasività del tampone nasofaringeo. In realtà è una procedura molto veloce ed indolore (per chi non lo avesse mai fatto). Ha inserito un coton-fioc allungato nella faringe e poi nelle narici. Il tutto è durato quindici secondi. Finito. Me ne sono andato. Temevo di perdere l’intera mattinata, anche perché non avevo prenotato, ma ho perso solo mezzora fra parcheggio, accesso, uscita e ritorno a casa. Volevo riportare questa testimonianza poiché leggo spesso di lamentele e critiche verso il sistema sanitario. Trovo giusto riconoscere l’efficienza quando c’è. Un’efficienza da tenerci stretti e non dare mai per scontata. Grazie ai medici, grazie agli infermieri e grazie a chi ha saputo organizzare in poche ore un sistema di monitoraggio di questo tipo. Grazie a loro mi sento più sicuro come cittadino di fronte ad una pandemia che incute angoscia e preoccupazioni”.

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