7 Ottobre 2022 - 11.17

PILLOLA DI ECONOMIA – Zaia introdurrà anche in Veneto l’addizionale Irpef?

di Umberto Baldo

Quante volte abbiamo sentito Luca Zaia vantare che il Veneto è l‘unica Regione Tax Free!

E sicuramente quella di non infierire su noi veneti, aggiungendo una ulteriore tassa regionale al già gravoso onere fiscale nazionale, era una scelta di cui andare fieri.

State sgranando gli occhi?

Lo so bene che nelle vostre buste paga e sui cedolini delle pensioni c’è la voce “Addizionale regionale” che sconta un’aliquota unica dell’1,23%; ma quella è una imposta statale.

Quella di cui parliamo oggi sarebbe un nuovo tassa, che si aggiungerebbe a quelle in essere, anche se il nome (Addizionale regionale Irpef) può ingenerare confusione perché coinciderebbe con quella “romana”.

Nel corso dei suoi 12 anni di mandato Zaia è rimasto sempre fedele alla sua volontà di “non mettere le mani in tasca ai veneti”, e non si è trattato solo di un’impostazione economico/finanziaria, bensì di una scelta politica, anche se forse pochi ricordano che fu in realtà Giancarlo Galan ad abolire l’addizionale nel 2009.  

Solo un paio di volte Zaia è sembrato sul punto di vacillare su quello che è stato uno dei principi cardine della politica di bilancio della sua Amministrazione; nel 2017 con la Pedemontana veneta, e poi in occasione dell’epidemia da Covid.

Ma in entrambi i casi non se ne è fatto niente.

Adesso se ne parla apertamente, in riunioni alla presenza di rappresentanti delle categorie del mondo economico, imprenditoriale, associativo, sindacale, universitario e degli enti locali, alla presenza del Governatore e degli assessori Francesco Calzavara (Bilancio) e Roberto Marcato (Sviluppo). 

E Zaia stavolta, (al pari della  Monaca di Monza  di cui Manzoni scrisse “..e la sventurata rispose..”) sembra orientato a cedere,  a dare cioè il via libera all’addizionale, con l’obiettivo di incassare 300 milioni da utilizzare per il sociale.

Sia chiaro che non mi straccio le vesti; l’addizionale Irpef è attualmente applicata da tutte le Regioni, con aliquote diverse, a mio avviso spesso incoerenti.

Tutte tranne appunto il Veneto….. finora!

Come pure capisco le motivazioni che sono alla base di questo “ripensamento”.  

Non c’è dubbio che nell’immediato futuro possa scoppiare  una bomba sociale  causata dalle rette in aumento delle Rsa, dalle difficoltà delle scuole per l’infanzia, dalle imprese strozzate dai costi di energia e gas, dalle dolorose chiusure di negozi e aziende per ridurre i consumi.

Tutte cose vere, che però danno una risposta emozionale e non strutturale a quello che è forse il principale problema di questo nostro benedetto Paese, vale a dire un sistema fiscale borbonico ed iniquo.

Lasciamo perdere la sinistra che si è sempre ispirata al principio del “tassa e spendi”, e che da anni infatti accusa Zaia di non aver introdotto in Veneto l’addizionale in questione.

Lasciamo stare il Movimento 5Stelle che, sulla scia di un “chavismo venezuelano” ha cavalcato con i Governi Conte l’assistenzialismo più deteriore, che ha portato a “perle” come il Reddito di Cittadinanza, e  a bonus  a pioggia come se non ci fosse un domani.

Il problema vero è che questa “filosofia impositiva” ha ormai catturato anche la cultura politica di centrodestra, per la quali i saldi di bilancio e la giustizia fiscale sono ormai degli optional.

Quello che voglio dire è che nessun Partito, a parte forse Azione di Calenda,  è convinto che si debba completamente rivedere un sistema impositivo vecchio ormai di mezzo secolo, che ha finito per far gravare l’Irpef quasi totalmente sulle spalle dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, e che nessun Partito ha veramente voglia di contrastare l’evasione fiscale, della quale si parla solo quando si ipotizzano fantomatiche ed improbabili coperture di ulteriori spese.

Ma chi volete che non sia d’accordo nel togliere qualcosa a chi sta meglio, magari per pagare il riscaldamento ai poveri?

Ma ciò non può essere un alibi per non rispondere ad una domanda di fondo; chi sono i ricchi in Italia?

Per fare un esempio; quella sparuta minoranza di italiani che dichiara al fisco più di 50mila euro l’anno (ma già a 35mila per la narrazione corrente si è in odor di ricchezza!), è fatta di nababbi?

Suvvia, non prendiamoci in giro;  questi cittadini non sono «i ricchi», bensì sono i contribuenti “onesti.”

I veri ricchi i soldi li hanno in Svizzera, a Montecarlo, ed in altri paradisi  al riparo dal fisco italiano.

E parimenti non tutti gli italiani che si rifugiano nella no tax area, o che hanno un Isee molto basso, sono «i poveri», perchè  tra loro ci sono molti evasori ed elusori, che sfuggono all’obbligo fiscale.

Quello che vorrei sentire almeno una volta ammettere da Lor Signori è che l’Irpef non fotografa la ricchezza degli italiani, bensì  solo quella dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, che di quell’imposta pagano più del 90 per cento per altro con trattenuta alla fonte, come riconosciuto dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini.

Per questo, pur capendo le motivazioni che stanno spingendo Luca Zaia verso  la reintroduzione dell’addizionale regionale Irpef, non posso che essere contrario, perché qualsiasi provvedimento che sia parametrato sull’Irpef, alle condizioni attuali, è destinato a generare un’ingiustizia, consentendo a milioni di persone, per fortuna non tutte povere, di chiamarsi fuori dalla comunità nazionale non pagando alcunché.

Fossi Luca Zaia ci penserei bene prima di uniformare la tassazione del Veneto a quella di tutte le altre Regioni (non sempre il “così far tutti” è sinonimo di giustizia).

Perché è vero che ci sono le disuguaglianze, ed è giusto ed etico aiutare i poveri “veri”.

Ma tenendo ben presente che la prima e più grave disuguaglianza sta nell’attuale sistema fiscale, che si accanisce solo su chi non può evadere, e consente così ad una buona parte dei cittadini di farse beffe del fisco, godendo per di più dei servizi pagati da chi le tasse le versa fino all’ultimo centesimo.

Ci pensi Presidente!

Umberto Baldo

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

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