Ondata di scioperi venerdì, Meloni: “Weekend lungo e rivoluzione non stanno insieme”

L’Italia si prepara a due giorni di agitazioni su scala nazionale, con possibili disagi nei trasporti, nella scuola e in diversi settori pubblici e privati. Si parte alle 21 del 2 ottobre, con sciopero proclamato da SI-Cobas per il settore ferroviario, che potrebbe coinvolgere personale di FS, Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord, impattando quindi i collegamenti ferroviari in tutta la penisola. L’agitazione, spiega il sindacato, è “in continuità con lo sciopero generale del 22 settembre e con le quattro azioni precedenti a sostegno della resistenza palestinese”.
Il 3 ottobre è invece previsto lo sciopero generale di Cgil e Usb, sempre motivato dalle tensioni in Medio Oriente e dall’abbordaggio israeliano della Global Sumud Flotilla. La Cgil lo ha definito un “attacco diretto all’incolumità dei lavoratori e volontari imbarcati”, mentre l’Usb ha parlato di un’“aggressione che calpesta valori democratici e dignità umana”. Durante la protesta saranno comunque garantite le prestazioni essenziali.
Sull’argomento è intervenuta la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Copenaghen, ironizzando sul tempismo: “Lo sciopero di venerdì 3 ottobre non porterà alcun beneficio al popolo palestinese, ma creerà molti disagi agli italiani. Del resto, se si reputava così importante, perché indurlo proprio di venerdì? Il weekend lungo e la rivoluzione non stanno insieme”. La premier ha ricordato gli aiuti già forniti dall’Italia, come l’apertura di corridoi per ricercatori e l’evacuazione di persone verso ospedali italiani.
Oltre agli scioperi nazionali, diverse agitazioni locali coinvolgeranno il trasporto pubblico: Palermo, Catania ed Enna il 3 ottobre, Latina il 6, e Roma il 10 ottobre. Successivamente toccherà a La Spezia e Genova (15 e 17 ottobre), mentre il 15 ottobre l’Usb Pubblico Impiego ha proclamato uno sciopero per i lavoratori a tempo determinato del ministero della Giustizia. Fermento anche nelle scuole e università da nord a sud.
Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha dichiarato: “Aspetto il pronunciamento della Commissione di garanzia. Se dice bene, ne prenderemo atto; se dice no, farò tutto il possibile per evitare il caos. Chi manifesterà senza autorizzazione ne pagherà le conseguenze. È fondamentale che chi organizza eventi lasci una cauzione: in caso di danni, non paghino i cittadini”.













