6 Dicembre 2021 - 10.18

No Vax. Come si può dialogare con i vandali?

di Umbero Baldo

Dal 6 dicembre, con l’entrata in vigore del cosiddetto Super Green Pass, ci sarà un’ulteriore stretta per chi non intende sottoporsi alla vaccinazione contro il Covid 19.
Fra le nuove limitazioni basti dire che, senza Green Pass, anche in zona bianca non si potrà più accedere a bar e ristoranti al chiuso, spettacoli, feste, discoteche, palestre, piscine, hotel ecc.
E’ evidente che la decisione del Governo sia stata suggerita dalla situazione in cui si dibattono gli altri Paesi europei e non, per cui si è preferito correre ai ripari prima che le cose sfuggano di mano, e la curva dei contagi si impenni mettendo in difficoltà Ospedali e strutture sanitarie,
Ma non è questo il punto che mi interessa oggi, bensì la strategia adottata nel nostro Paese nei confronti della galassia No vax.
Nonostante da più parti, soprattutto Sindacato e Categorie economiche, si fosse invocato a più riprese l’introduzione dell’obbligo vaccinale per tutti i cittadini, il Governo ha sempre tenuto duro, puntando appunto sulla strategia del Green Pass per convincere i renitenti al vaccino.
Sul tema si è discusso molto nel corso dell’ultimo anno, e lo snodo è sempre stato fra obbligatorietà e convincimento.
Confesso che sull’obbligatorietà la penso come Luca Zaia, nel senso che mi piacerebbe che qualcuno mi spiegasse come si procederebbe, con quali modalità, a vaccinare i contrari.
Cosa di fa? Li si va a prendere a casa con i camion? Li si sottopone ad un Tso?
In un Paese democratico non sarebbe facile, e si rischierebbe inevitabilmente di offrire il fianco ad accuse di totalitarismo, di dittatura sanitaria, con ricorsi alla Corte Costituzionale e financo alla Corte Europea.
Sarà molto interessante vedere cosa succederà in quei Paesi, come la Germania, la Slovacchia, la Grecia e l’Austria, quando l’obbligo vaccinale diventerà legge dello Stato.
Quindi?
L’alternativa sarebbe solo il dialogo, il convincimento, e quante volte abbiamo sentito Ministri affermare che questa è l’unica strada possibile.
Al riguardo io farei una distinzione fra chi non si vaccina per convinzione e chi semplicemente per paura.
Su questi ultimi, che a mio avviso non possono essere definiti NO vax in senso tecnico, forse si può provare a dare una risposta appunto alle loro paure, senza minimizzarle, ma mettendo in evidenza quanto siano infondate.
Ma credo invece che sia quasi impossibile dialogare con l’ala dura del Movimento No Vax, composta di persone che hanno fatto del loro essere contrarie alla vaccinazione qualcosa di identitario, una convinzione fortissima.
Si tratta di soggetti in cui il lato emozionale prevale sulla razionalità, in cui la ricerca di prove è già orientata a selezionare argomenti che sostengano appunto le proprie convinzioni.
Determinante per i “no vax” è cercare le prove degli effetti negativi delle vaccinazioni, dimenticando che ogni medicinale ha effetti negativi: e rifiutare la statistica dei numeri che dice che il vaccino, anche se non rende immuni dal contagio, protegge dalle forme gravi della malattia, dalle terapie intensive, e dalla morte.
Tutto ciò lo abbiamo visto tante volte in occasione di ricoveri anche in terapia intensiva di No vax convinti, che pur attaccati ad un respiratore, diffidavano i sanitari nel timore che gli inoculassero il fatale vaccino.
Oltre a tutto si tratta di soggetti i cui comportamenti, nel tempo, hanno subito un’evoluzione, o una involuzione, nel senso che dalle marce sono passati alla violenza, al sabotaggio, alla devastazione.
Come definire diversamente il raid vandalico andato in scena nelle scorse ore al Vax point di Villorba?
In cui ignoti si sono prima messi fittiziamente in fila per effettuare il vaccino, e poi hanno raggiunto la toilette lordandola anche con escrementi, poi sparsi ovunque?
Non paghi, i vandali hanno anche divelto la rubinetteria, distrutto i wc, e parte del soffitto.
Un gesto dimostrativo che ha seguito le minacce arrivate negli scorsi mesi all’Ussl 2 ed ai medici in servizio al centro vaccinale villorbese, colpevoli solo di fare il proprio lavoro.
A parte che si è trattato di scene che abbiamo visto in altri tempi, e che speravamo di poter dimenticare, non va trascurato che il ripristino dei bagni graverà sulle tasche dei contribuenti veneti.
Per completare il quadro, questi signori hanno diffuso sui social dei messaggi in cui si diceva che sempre nel Centro vaccinale di Villorba c’era un’emergenza di malori post vaccino, costringendo i Responsabili sanitari a smentire.
Ma anche quando non sfocia nella violenza, la mente dei No vax è sempre gravida di iniziative per sabotare in qualche modo la regolarità delle vaccinazioni.
Così, sempre all’Ulss 2 di Treviso, il direttore Generale Francesco Benazzi ha reso noto che ogni giorno tre o quattro persone si recano ai Centri vaccinali ed iniziano ad incalzare il personale sanitario con una sfilza di richieste, con lo scopo evidente di far perdere tempo, rallentando le inoculazioni, creando file di gente in attesa, per poi andarsene talvolta sbraitando, lamentandosi e urlando la loro contrarietà ai vaccini.
Come si fa a pensare che con soggetti del genere si possa dialogare?
Io comunque consiglierei ai No vax di non esagerare, perchè a tirare troppo la corda c’è sempre il rischio che si spezzi, e prima o poi si potrebbero innescare le reazioni della stragrande maggioranza degli italiani che hanno scelto di vaccinarsi, e che cominciano ad averne piene le scatole di manifestazioni e raid vandalici.
Resta il dato positivo che l’introduzione del Super Green Pass sta facendo risalire notevolmente il numero delle vaccinazioni, anche delle prime dosi.
E questo rappresenta il segnale che la propaganda No vax alla fine non sfonda, e rimane relegata in quel mondo di adepti “anti scienza”.
Umberto Baldo

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
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