8 Luglio 2022 - 8.33

Mare monstrum: Legambiente diffonde i numeri e le storie delle aggressioni all’ecosistema marino

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di Anna Roscini

Un mare deturpato, saccheggiato e inquinato, ma anche fonte di esempi di salvaguardia e risorse per fronteggiare i cambiamenti climatici. È questo il quadro emerso dalla 23esima edizione del rapporto Mare Monstrum, elaborato dall’Osservatorio nazionale Ambiente e Legalità di Legambiente su dati di forze dell’ordine e Capitanerie di porto. Nel report Legambiente mette in luce le violazioni alle leggi che tutelano mari e coste: dall’abusivismo edilizio, ai deficit di depurazione e inquinamento, senza dimenticare l’assalto al patrimonio ittico e alla biodiversità. In totale, sono 55.020 mila i reati contestati nel 2021 alla media di 7,5 ogni chilometro di costa, ossia un illecito ogni 133,3 metri. Ammontano a 24.900 le sanzioni, 20.485 le persone arrestate o denunciate, 7.021 i sequestri, 392 le società denunciate e 270 quelle sanzionate. Un business, quello del mare violato, di oltre 626 milioni di euro, tra sequestri e sanzioni. La maggior parte delle misure riguarda l’inquinamento e i rifiuti, con oltre 577 milioni di euro.

La classifica delle aggressioni all’ecosistema marino vede al primo posto la Campania, seguita da Sicilia, Puglia, Toscana, Calabria e Lazio. Prima regione del Nord è il Veneto. Nel dettaglio, in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia si concentra il 46,1% di tutti i reati e gli illeciti amministrativi accertati. Prendendo in esame invece i reati per chilometri di costa, la classifica cambia: la Basilicata è al primo posto, seguita da Abruzzo, Molise, Emilia-Romagna, Veneto e Campania.

Il 50,3% del totale degli illeciti accertati è rappresentato dal ciclo illegale del cemento: dalle villette abusive all’occupazione illegale delle spiagge. A seguire troviamo l’illegalità connessa ai fenomeni d’inquinamento e alla gestione dei rifiuti (25,3%) e dalla pesca di frodo (20,8%). A chiudere la classifica, con il 4%, le violazioni relative al Codice della navigazione anche nelle aree marine protette.

«Mare Monstrum, in maniera ancora più completa quest’anno, accende i riflettori sulle pressioni illegali che danneggiano il nostro ecosistema marino […] – spiega Enrico Fontana, responsabile dell’Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente –. Vale la pena ricordare come solo grazie all’introduzione dei delitti contro l’ambiente nel Codice penale nel 2015 sia stato possibile sviluppare inchieste adeguate alla gravità dei reati e come, ancora, anche i delitti contro la fauna attendano di esservi inseriti. […] Ma, a fronte di chi puntualmente saccheggia, deturpa, inquina il nostro patrimonio marino e costiero, ci sono anche le storie di chi s’impegna a tutelarne le straordinarie risorse e a valorizzarne le potenzialità per affrontare sfide che ci riguardano tutti come quella climatica, ad esempio attraverso la produzione di energia pulita».

È proprio l’eolico off-shore uno dei temi portanti della 36esima edizione di Goletta Verde che riprende il largo e riparte insieme a Goletta dei Laghi, al suo 17esimo anno di attività: a bordo delle due campagne estive di Legambiente, salpano temi, iniziative e progetti che puntano a non abbassare la guardia sulla qualità delle acque marine e lacustri e sugli abusi che ne deturpano coste e rive. Goletta Verde 2022 toccherà tutte e 15 le regioni costiere della Penisola per approfondire temi quali la lotta alla crisi climatica, la depurazione, la salvaguardia della biodiversità, la promozione delle rinnovabili. Scarichi non depurati e inquinanti, incuria e inquinamento da microplastiche, cementificazione e captazione delle acque sono invece i temi al centro di Goletta dei Laghi, che monitora lo stato di salute dei bacini lacustri italiani e ne denuncia le criticità, promuovendo al contempo esempi virtuosi di gestione e sostenibilità. Da Nord a Sud, sono 12 le regioni toccate nel 2022 dalla campagna, occasione per tornare, in particolar modo, sul tema delle microplastiche nelle acque interne. Non solo, Goletta dei Laghi 2022 è un’importante cornice per ribadire la necessità di una gestione equa, razionale e sostenibile della risorsa idrica.

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