25 Ottobre 2019 - 14.52

L’Omo di Schio torna a farsi ammirare

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Liberato dai ponteggi e dalla copertura che l’ha occultato alla vista dei passanti, l'”Omo” è tornato a guardare la sua Schio e a farsi ammirare. La statua, monumento al Tessitore, è stata interessata, negli ultimi mesi, da un delicato intervento di restauro. Fu commissionata da Alessandro Rossi che la dedicò ai suoi operai e donata alla città il 21 settembre 1879. L’opera, in marmo di Carrara, fu realizzata dallo scultore piemontese Giulio Monteverde e raffigura il tessitore.con in mano la navetta, l’arnese del suo lavoro, mentre nel retro sono rappresentate le pezze di tessuto impilate.La scultura poggia su un piedistallo su cui sono incise la dedica del monumento e del suo committente e su otto formelle alcuni motti di pensiero sociale ed economico. La statua e il basamento in granito sono opera dell’arch. Antonio Caregaro Negrin.

Nel 2003, durante i lavori di sistemazione di piazza A. Rossi, la statua è stata accidentalmente abbattuta ed è stata ricomposta nel 2004, con l’inserimento di perni metallici, e poi restaurata. Nel 2008 è stato eseguito un intervento manutentivo corredato da indagini magnetometriche e ultrasoniche al fine di verificare la tenuta della ricomposizione e dei perni. Prima di tali interventi il monumento non era mai stato interessato da interventi manutentivi né da restauri.
Il restauro del 2019 è stato affidato a Eva Corte ed Enrico Loison della ditta Verde Veronese S.r.l. che hanno operato tra inizio agosto a il 18 ottobre 2019 sotto la direzione lavori dell’arch. Alessandra Nicoli, del Settore Lavori pubblici, Servizio manutenzioni – ufficio edifici storici del Comune, nel confronto con la Soprintendenza ai Beni Culturali, nella persona del dott. Luca Fabbri.

La statua presentava condizioni di degrado dovute all’esposizione alle intemperie (patina grigia e colature piuttosto evidenti) e al ristagno dell’acqua piovana (formazione di colonie di licheni), pertanto sono state eseguite tutte le operazioni di restauro necessarie alla sua conservazione. Un particolare trattamento “intensivo” è stato riservato anche al basamento che presentava patine dovute a depositi e disgregazioni. Come in un check up che si rispetti, il Tessitore è stato sottoposto anche a ultrasuoni per valutare la sua integrità strutturale e la profondità delle lesioni.

A completamento delle analisi e della documentazione, lo scorso 18 ottobre è stata eseguita la prima parte delle operazioni di scansione 3D da parte della ditta TryeCo 2.0 S.r.l. di Ferrara, per l’ottenimento della modellazione fedele della statua, che verrà completata nei prossimi mesi.

“Mantenere la memoria del nostro passato è un dovere che si attua anche attraverso il ripristino dei simboli che lo rappresentano” dichiara il sindaco Valter Orsi “e su questo simbolo in particolare credo ci sia poco da aggiungere. Il monumento al Tessitore non è una semplice statua, l'”Omo” è infatti parte del tessuto sociale cittadino e “vive” con gli scledensi. Ognuno ci si può riconoscere, è davvero uno di noi”.

La statua, ancorché restaurata, è diventata fragile, patisce il peso degli anni e ha bisogno di rispetto e delicatezza. Insomma, per ragioni di incolumità personale e dell'”Omo” stesso, va ammirata alla giusta distanza.

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