30 Maggio 2022 - 12.27

IL GRAFFIO – Medici: come si spiega questa Caporetto?

di Luca Faietti

La carenza di camici bianchi ormai non fa quasi più notizia. Ma non c’è dubbio che susciti una certa impressione leggere che i Pronto soccorso degli ospedali del nostro Veneto stanno finendo nelle mani delle Cooperative, che garantiscono ai medici maggiori guadagni.
Stiamo parlando del Veneto, una delle regioni riconosciute ai vertici della qualità del servizio sanitario nazionale, per cui viene da chiedersi cosa stia succedendo in altre realtà.
Credo non serva a niente gridare scandalizzati alla privatizzazione della sanità pubblica, o attaccare i vertici della Regione Veneto.
Il problema della carenza di personale sanitario è ormai comune a tutto il Paese, e riguarda non solo la medicina d’urgenza, ma sempre più anche i medici di famiglia.
Questo però non ci esime dal porci qualche domanda circa le ragioni di questa Caporetto.
E viene da chiederci se non sia il caso di far frequentare dai corsi di demografia ai nostri politici.
Perché non ci volevano certo dei geni per capire che se la popolazione invecchia, invecchiano anche i medici, i quali prima o poi vanno in pensione e vanno sostituti.
E il tetto di spesa per le assunzioni in vigore da oltre 15 anni, che prevede che le Regioni non possono spendere più di quanto hanno fatto nel 2004, togliendo poi l’1,4 per cento, non ha certo aiutato a mantenere organici adeguati alle esigenze di una sanità moderna.
Se a questo aggiungiamo l’assenza di programmazione del sistema formativo, che di fatto ha causato un imbuto per cui per molti laureati in medicina non c’erano sufficienti borse per specializzarsi, e quindi si sono formati troppo pochi giovani medici, allora non c’è da stupirsi se adesso si è costretti a ricorrere ai privati.
Come si vede la situazione attuale non è frutto né del caso, né del destino cinico e baro, ma deriva da responsabilità ben precise.
Responsabilità politiche di una classe dirigente che non ha saputo guardare al di là del proprio naso, che non ha saputo prendere atto della dinamica demografica del Paese, ma che nel contempo ha continuato ad imporre tagli in un settore fondamentale per i cittadini come la sanità, mentre ha continuato a sperperare denaro pubblico in redditi di cittadinanza senza controlli ed in bonus per tutti come se non ci fosse un domani.
E quel “domani” adesso sta inevitabilmente presentando il conto.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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