31 Gennaio 2022 - 10.33

IL GRAFFIO – Luca Zaia è giunta l’ora?

La politica esce dalla settimana di trattative romane per l’elezione del Capo dello Stato in condizioni pietose. Non c’è uno schieramento che possa dirsi saldo, tutti stanno facendo i conti con le ritorsioni e le faide interne. Il centro-destra è polverizzato e il M5S si spacca fra i devoti di Giuseppe Conte e i seguaci di Di Maio. Il Partito Democratico è sembrato a tutti evanescente e Fratelli d’Italia gioca arroccandosi sull’Aventino.
In questo quadro c’è già chi parla della necessità di fare un “tagliando” al Governo, anche se la stessa elezione di Mattarella ha dimostrato che non ci saranno conseguenze, dal momento che la priorità rimane quella di non mandare a casa i parlamentari prima del tempo. Anche perché ce ne sono molti che non saprebbero mettere insieme il pranzo con la cena.
Quello che invece preoccupa e non poco sono i governi locali, quelli regionali e quelli comunali. Sul territorio ci sono giunte e municipi che si reggono su accordi che vedono gli attuali acerrimi nemici lavorare gomito a gomito. Se alcuni leghisti accusano Forza Italia di essere un partito senza voti e senza elettori, pronto a vendersi al miglior offerente, come è possibile che poi sostengano che a livello locale non ci saranno conseguenze?
Se le stesse forze politiche che a Roma se le stanno dando di santa ragione, domani, devono incontrarsi per decidere i candidati sindaci di tante città del Vicentino e del Veneto, come potranno trovare un accordo?
Sono domande che inquietano e che pesano anche sulla gestione della Regione. Con Luca Zaia che giura di non voler abbandonare il suo Veneto, ma che magari in una settimana da Grande Elettore ha gustato anche il dolce clima nazionale. E magari un pensierino potrebbe anche farcelo.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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