4 Maggio 2022 - 15.32

IL GRAFFIO – Il Tar boccia la sosta… e noi festeggiamo?

di Luca Faietti

Il Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto ha annullato la delibera che assegnava la gestione della sosta nei parcheggi di Vicenza alla ditta Global Parking Solutions spa. La notizia è stata diffusa ieri dal Comune di Vicenza con un senso quasi di sollievo, mettendo in luce che il giudice amministrativo aveva accolto solo uno dei capi del ricorso della seconda classificata e imponendo “soltanto” di riverificare la compatibilità dell’offerta economica presentata dalla Global Parking Solutions (GPS). Sollievo giustificato? Mah…
In pratica quello che è accaduto è questo: verificando gli introiti generati negli ultimi tre anni dai parcheggi di Vicenza si è stabilito che possano essere pari a 47.615.952, ma nella sua offerta GPS ha dichiarato di poter guadagnare 55.978.010. Questa diversa ricostruzione ha anche consentito a GPS di offrire 612 mila e 500 euro in più ogni anno, rispetto alla base d’asta fissata a tre milioni e mezzo, contro i 350 mila euro proposti dalla seconda classificata che poi ha fatto ricorso, la RTI Municipia.
Il punto controverso reale, allora, diventa proprio la prospettiva secondo la quale GPS sarebbe stata in grado di aumentare i guadagni possibili addirittura del 17,8 per cento, ma senza spiegare come e perché.
La ricostruzione offerta nella sentenza spiega che effettivamente il responsabile del provvedimento, dopo un contatto telefonico con la ditta, affermò che la proposta poteva essere congrua. Non si spiega come né perché e su questo si appunta la censura del Tribunale: una offerta anomala, onera infatti l’Amminstrazione di una verifica specifica e puntuale. Le tariffe sono fissate a priori, non consentendo nemmeno la previsione di aumento dell’1% che pur la prima classificata mette nella sua proposta senza tener conto che anche l’eventuale adeguamento è in capo a chi concede e non al concessionario.
In ogni caso, come detto, la proposta anomala deve essere approfondita e per questo il Tar accoglie il ricorso della seconda classificata, facendo anche dei ragionamenti sul merito: gli stalli di sosta sono sempre gli stessi, gli introiti allora dipendono dalle politiche della mobilità che, in questo periodo storico, sono orientate a far usare meno l’auto rispetto a mezzi alternativi. L’invecchiamento e l’impoverimento della popolazione sono tutti fattori che limitano anziché espandere la mobilità privata e su tutto, aggiungiamo noi, cade la crisi energetica e il costo dei carburanti come risultato del conflitto Russia-Ucraina. E’ pensabile che si arrivi a guadagnare il 17,8 per cneto in più dai parcheggi in questo contesto? I giudici amministrativi non rispondono, ovviamente, ma rimandano la palla nel campo del Comune e della Provincia (che ha agito come stazione appaltante) e chiede loro di eseguire una verifica. Intanto l’assegnazione della gara è annullata, Agsm-Aim continua a gestire i parcheggi e i tanti soldini che il Comune pensava di ricavare dalla sosta non arrivano e non arriveranno per parecchi altri mesi. C’è da essere sollevati? Non direi.

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