Hanno diffuso la fake che Brigitte Macron è un uomo: dieci a processo, anche una medium e un noto complottista

Lunedì 27 e martedì 28 ottobre, dieci persone – otto uomini e due donne, di età compresa tra 41 e 61 anni – compariranno davanti al Tribunale penale di Parigi con l’accusa di cyberbullismo ai danni di Brigitte Macron, moglie del Presidente della Repubblica francese.
Gli imputati sono accusati di aver diffuso e rilanciato sui social una teoria complottista secondo cui la Première Dame sarebbe in realtà un uomo transgender, una bufala che circola da anni e che ha assunto risonanza internazionale. Gli accusati rischiano fino a due anni di carcere.
Tra loro figura Aurélien Poirson-Atlan, 41 anni, dirigente pubblicitario conosciuto online con lo pseudonimo “Zoé Sagan”, autore di numerosi post contro Brigitte Macron e già al centro di altre polemiche per la diffusione di contenuti lesivi della privacy di esponenti politici.
Sarà processata anche la sensitiva Delphine J., 51 anni, residente nel Maine-et-Loire, nota con il nome d’arte “Amandine Roy”. È ritenuta una delle principali responsabili della diffusione della voce, dopo aver intervistato nel 2021 la “giornalista indipendente” Christelle L., alias “Natacha Rey”, in un video di oltre quattro ore pubblicato su YouTube. Le due avevano sostenuto che Brigitte Macron, nata Trogneux, fosse in realtà un uomo di nome “Jean-Michel”.
In primo grado, entrambe erano state condannate per diffamazione, ma la Corte d’appello di Parigi le ha successivamente assolte nel luglio 2025. La First Lady ha presentato ricorso in Cassazione.
Oltre a loro, saranno giudicati altri sette imputati con profili diversi: un funzionario eletto, un gallerista, un insegnante, un amministratore condominiale, un informatico, un impiegato e un cittadino la cui residenza non è nota. Secondo la procura di Parigi, avrebbero pubblicato commenti offensivi e discriminatori contro la moglie del presidente, insinuando falsità sul suo genere e sulla sua vita privata, oltre ad accostare la differenza d’età nella coppia presidenziale a comportamenti pedofili.
L’inchiesta, condotta dalla Brigata per la repressione dei crimini contro la persona (BRDP), è partita dopo la denuncia presentata da Brigitte Macron il 27 agosto 2024. Le indagini hanno portato a tre ondate di arresti tra dicembre 2024 e marzo 2025.
La vicenda ha avuto ampia eco anche all’estero. La bufala transfobica è infatti circolata negli Stati Uniti, dove la coppia presidenziale ha avviato nel luglio 2025 un’azione legale contro la commentatrice americana Candace Owens, autrice della serie di video “Becoming Brigitte”, accusata di aver alimentato la campagna di disinformazione.













