30 Gennaio 2022 - 17.08

Farid, Vicenza e la solidarietà scivolosa

Da tre anni vive fra ponte degli Angeli, palazzo Angaran e piazza XX Settembre. Ha provocato le proteste vibrate dei residenti, per mesi hanno segnalato, perorato, mandato segnalazioni e proteste, sottoscritto esposti.
Arriva il nuovo questore Paolo Sartori e la musica cambia. Proprio questo genere di situazioni, ormai incancrenite da anni di incuria viene presa di petto: si organizzano blitz e pattuglioni, il tunisino che da tre anni vive con il suo cane a Santa Lucia, senza permesso di soggiorno e senza lavoro, viene prelevato e portato al centro per l’espulsione di Gradisca d’Isonzo. Passa meno di una settimana e lui torna, di nuovo a Santa Lucia. Il sindaco esplode in un commento irato, prendendosela con i cavilli burocratici che permettono una simile situazione e rendendosi conto che l’intero sistema che gestisce l’immigrazione non funziona. Era ora!
Quello che più stupisce, però, è l’atteggiamento dei cittadini: dopo il tentativo di espulsione del tunisino spunta una raccolta di firme, gente intenerita non tanto dalla situazione umana, ma dal fatto che l’immigrato sia stato separato dal suo amato cane e addirittura qualcuno che ora, solo ora, pensa che si potrebbe offrirgli un lavoro. Ma dove erano queste persone nei tre anni scorsi? Dove era la solidarietà e la disponibilità a trovargli un lavoro? Siamo davvero nel paese delle contraddizioni e non ne usciremo mai

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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